Sempre più automobilisti ricevono sanzioni per aver
lasciato l'auto nel parcheggio del discount o del market sotto casa. È una
truffa o è legale? Facciamo chiarezza sul "contratto tacito" e sulle
nuove trappole tecnologiche.
Sembrava un parcheggio comodo, gratuito e senza sbarre.
Invece, settimane dopo, ecco arrivare la raccomandata: una richiesta di
pagamento che assomiglia in tutto e per tutto a una multa. È l'incubo che
stanno vivendo molti consumatori italiani, "pizzicati" nei piazzali
di catene come Lidl, Coop, Carrefour e molte altre.
Il fenomeno è esploso sui social, complice anche un recente
intervento dell'avvocato Massimiliano Dona, sempre attento ai diritti
dei consumatori. Ma come è possibile che un soggetto privato possa sanzionarci?
Ecco la guida definitiva per capire cosa sta succedendo e come evitare di
mettere mano al portafogli.
1. Dalle sbarre alle telecamere: cosa è cambiato
Fino a qualche anno fa, i parcheggi privati dei supermercati
erano protetti dalle classiche sbarre: prendevi il ticket, facevi la spesa, lo
convalidavi alla cassa e uscivi. Un sistema efficace, ma costoso da manutenere.
Oggi la tecnologia ha cambiato tutto. Molte catene hanno affidato la gestione
degli spazi a società esterne che installano telecamere all'ingresso e
all'uscita. Questi occhi elettronici leggono la targa quando entri e calcolano
esattamente quanto tempo resti. Non c'è più la sbarra a fermarti, ma il
"cronometro" parte comunque.
2. Perché la "multa" è legale? Il "Contratto Tacito"
Molti utenti, ricevuta la sanzione, gridano all'abuso: "Non
sono vigili urbani, non possono multarmi!". In realtà, giuridicamente,
hanno ragione loro. Non si tratta di una sanzione amministrativa per violazione
del Codice della Strada (come il divieto di sosta su suolo pubblico), ma di una
penale contrattuale.
Il meccanismo legale è quello del "contratto
tacito":
- All'ingresso
dell'area privata sono esposti dei cartelli (il Regolamento).
- Entrando
con l'auto, accetti automaticamente le condizioni scritte su quei
cartelli.
- Se
violi le condizioni (ad esempio restando oltre il tempo limite), scatta la
penale prevista dal contratto.
3. La regola dei 90 minuti: come funziona la trappola
L'errore più comune? Scambiare il parcheggio del
supermercato per un posteggio pubblico dove lasciare l'auto la notte, o per
diverse ore mentre si fanno commissioni altrove. Le regole di aziende come Lidl
o Coop sono pensate per favorire la rotazione della clientela:
- Tempo
massimo: Generalmente tra i 90 e i 120 minuti.
- Obiettivo:
Evitare che i posti siano occupati da chi non fa la spesa.
Se la telecamera registra che la tua auto è entrata alle
10:00 ed è uscita alle 14:00, il sistema automatico genera la sanzione e la
invia all'indirizzo del proprietario del veicolo.
4. Chi incassa i soldi?
La lettera che arriva a casa non proviene dal Comune o dalla
Polizia Locale, ma da società private di gestione parcheggi (spesso
multinazionali specializzate). Sono loro ad avere titolo per riscuotere la
somma, che solitamente varia da alcune decine a oltre cento euro, a seconda
della gravità dell'infrazione e dei costi di gestione della pratica.
5. Come difendersi (e il consiglio d'oro)
Purtroppo, difendersi da queste sanzioni è complesso. A
differenza di una multa stradale, dove si può fare ricorso al Giudice di Pace o
al Prefetto per vizi di forma, qui siamo nell'ambito del diritto civile tra
privati. Contestare la sanzione significherebbe dover dimostrare (prove alla
mano) che il sistema ha sbagliato a registrare l'orario, cosa quasi impossibile
per un normale cittadino contro i log dei server delle telecamere.
Il consiglio definitivo: Ignoriamo spesso la
segnaletica verticale nei parcheggi privati, dandola per scontata. Da oggi, alzate
gli occhi e leggete i cartelli all'ingresso. Se c'è scritto "Sosta
massima 90 minuti - Area video sorvegliata", prendetelo come un
avvertimento serissimo. Quella spesa "rapida" o quel parcheggio di
comodità potrebbe costarvi molto più del previsto.ù
Rispondiamo alle domande più comuni:
·
È una multa della Polizia? No, è una
penale privata.
- È
legale? Sì, si basa sull'accettazione del regolamento esposto.
- Quanto
tempo ho? Solitamente da 1 ora e mezza a 2 ore.
- Cosa
rischio? Una richiesta di pagamento inviata a casa da società di
recupero.
- Vale
anche la notte? Sì, spesso il divieto è h24 se non specificato
diversamente.