Italiani al volante: meno "pirati", ma ancora troppo aggressivi. Ecco cosa è cambiato a un anno dal nuovo Codice

Attualità
19 dicembre 2025, 11.52
Senso Civico alla guida
Siamo diventati guidatori migliori? La risposta è "sì", ma con riserva. A tre anni dall'ultima rilevazione e a dodici mesi esatti dall'introduzione del nuovo Codice della Strada, gli automobilisti italiani mostrano timidi segnali di miglioramento.
Secondo la nuova analisi condotta da AutoScout24, il più grande marketplace automotive online in Europa, il senso civico sulle nostre strade è in leggera crescita, ma restano radicate alcune "cattive abitudini" dure a morire, prima fra tutte la velocità e l'aggressività verso gli altri conducenti.

L'effetto "Nuovo Codice": la paura delle sanzioni funziona?

Il confronto con i dati del 2022 scatta una fotografia chiara: la quota di automobilisti che ammette di commettere infrazioni (raramente, a volte o spesso) è scesa dal 33% al 29%. Un calo di quattro punti percentuali che indica una maggiore consapevolezza.
Il merito sembra essere anche del giro di vite normativo: 3 italiani su 10 dichiarano esplicitamente di aver modificato il proprio stile di guida proprio a seguito dell'introduzione delle nuove regole. Tuttavia, la strada verso la piena "normalizzazione" dei comportamenti virtuosi appare ancora lunga.

La Top 3 delle infrazioni: il piede pesante è il vizio peggiore

Nonostante i miglioramenti, ci sono violazioni che gli italiani faticano ad abbandonare. Ecco la classifica dei comportamenti scorretti più diffusi:
  1. Eccesso di velocità: rimane il re indiscusso delle infrazioni, ammesso dall'85% degli intervistati.
  2. Aggressività: circa 7 automobilisti su 10 (69%) confessano atteggiamenti ostili verso gli altri utenti della strada.
  3. Mancata precedenza e solidarietà: il 60% non agevola chi è in difficoltà se non ha la precedenza, e il 58% tira dritto davanti a un'auto in panne.

Luci e ombre: dal cellulare all'alcol

L'analisi di AutoScout24 evidenzia una spaccatura tra i comportamenti in netto miglioramento e quelli dove resistono pericolose giustificazioni culturali.
  • I miglioramenti: cresce il rispetto per i pedoni (chi non si ferma alle strisce scende dal 55% al 33%) e crolla il numero di chi passa col rosso (dal 19% al 7%).
  • Smartphone alla guida: qui l'effetto delle sanzioni si vede. L'uso del cellulare senza vivavoce è crollato dal 38% al 21%. Tuttavia, il 14% continua a giustificarlo, specialmente per chiamate brevi.
  • Alcol e guida: è il dato più preoccupante. Sebbene il comportamento sia sceso dal 33% al 26%, l'11% ritiene ancora accettabile guidare dopo aver bevuto, spesso adducendo come scusa una presunta "resistenza personale" all'alcol.

La piaga dei "furbetti" del parcheggio

Un altro tasto dolente riguarda il rispetto delle disabilità. Nonostante l'inasprimento delle multe, il 12% degli italiani ritiene ancora "accettabile" occupare uno stallo riservato ai disabili, minimizzando il gesto con la scusa della sosta breve ("solo un minuto"). Solo il 6% dichiara di aver smesso di farlo per paura delle nuove sanzioni.

Il parere dell'esperto

"I dati ci dicono che le regole e le sanzioni sono uno strumento necessario, ma da sole non bastano" commenta Sergio Lanfranchi del Centro Studi AutoScout24. "Accanto a comportamenti più virtuosi, resta una quota significativa di automobilisti che tende a sottovalutare rischi importanti. La sicurezza stradale si costruisce soprattutto attraverso informazione e responsabilità condivisa".
In sintesi, il 2025 ci consegna un automobilista italiano leggermente più disciplinato, ma ancora troppo incline a valutare il rischio secondo parametri personali piuttosto che secondo il codice della strada.
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