Ridurre i limiti di velocità funziona? A Parigi i risultati dicono di no

Attualità
19 dicembre 2025, 12.34
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L’introduzione del limite di velocità a 50 km/h sulla tangenziale di Parigi non ha prodotto gli effetti sperati sulla fluidità del traffico. Secondo i dati più recenti, infatti, il quadro risulta piuttosto critico. Consultando il rapporto mensile pubblicato dal Comune di Parigi, nel novembre 2025 la congestione sull’anello stradale a scorrimento veloce di circa 35 km  è aumentata del 15% rispetto allo stesso periodo del 2023, anno precedente alla trasformazione dell’infrastruttura.
Il bollettino, che inizialmente veniva diffuso con cadenza settimanale e che oggi è diventato mensile, continua a basarsi sugli stessi cinque indicatori chiave: traffico, velocità media, incidentalità, qualità dell’aria e inquinamento acustico. Questi parametri consentono di valutare nel tempo l’impatto concreto del nuovo limite di velocità, entrato in vigore nell’ottobre 2024.
I dati raccolti da Airparif, Bruitparif e dall’Osservatorio della Mobilità di Parigi per il periodo compreso tra il 1° e il 30 novembre 2025 confermano, poi, una tendenza già osservata nei mesi precedenti: gli ingorghi continuano ad aumentare. Un risultato che smentisce le previsioni dell’amministrazione comunale, convinta che una riduzione della velocità massima avrebbe favorito una maggiore scorrevolezza del traffico.

I benefici sul fronte ambientale

Sul fronte ambientale, i benefici restano difficili da individuare. I livelli di inquinamento atmosferico non mostrano variazioni significative rispetto al novembre 2023: la concentrazione media di biossido di azoto si attesta a 45,4 µg/m³, mentre quella delle polveri sottili PM10 raggiunge i 23,2 µg/m³, valori sostanzialmente stabili.
La velocità media dei veicoli evidenzia una diminuzione più marcata nelle ore notturne, con un calo del 17% (51 km/h nel 2025 contro i 62 km/h del 2023). Durante il giorno, invece, la differenza è minima: 33 km/h nel novembre scorso rispetto ai 34 km/h registrati quando il limite era ancora fissato a 70 km/h.
Per quanto riguarda il rumore, si osserva una lieve riduzione dell’inquinamento acustico notturno, pari a 2,2 dB(A): la media è scesa da 79,8 a 77,6 dB(A). I livelli diurni, tuttavia, non mostrano cambiamenti rilevanti.
L’aspetto più positivo riguarda la sicurezza stradale. Nel periodo analizzato, il numero di incidenti sulla tangenziale è diminuito in modo netto: 87 sinistri nel novembre 2025 contro i 132 dello stesso mese del 2023, pari a una riduzione del 34%. Il rapporto include anche un indicatore dedicato alla corsia riservata al car pooling, ma il suo impatto risulta, almeno per ora, marginale e poco rappresentativo.

La riduzione della velocità è solo una delle misure adottate dalla Città di Parigi

Negli ultimi anni il Comune di Parigi ha messo in campo un insieme articolato di misure per contenere l’inquinamento atmosferico e acustico, puntando soprattutto sulla riduzione del traffico automobilistico e sulla trasformazione dello spazio urbano. Tra gli interventi principali figurano l’estensione delle Zone a Basse Emissioni (ZFE), con restrizioni progressive ai veicoli più inquinanti secondo le categorie Crit’Air, l’abbassamento dei limiti di velocità su gran parte della rete stradale, inclusa la tangenziale, e la riduzione dello spazio dedicato alle auto a favore di piste ciclabili, trasporto pubblico e mobilità pedonale.
A queste misure si affiancano lo sviluppo delle corsie riservate al car pooling e ai mezzi collettivi, il potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico e politiche di disincentivazione dell’uso dell’auto privata, come l’aumento delle tariffe di parcheggio per i veicoli più pesanti e inquinanti. Parallelamente, il Comune ha promosso azioni per la riduzione dell’inquinamento acustico, intervenendo su pavimentazioni stradali, regolazione del traffico notturno e monitoraggio continuo del rumore, con l’obiettivo dichiarato di migliorare la qualità della vita e la salute dei residenti.
Nell’ottica di questa riqualificazione che ha messo al centro la fruizione dell’ambiente e del verde pubblico, il comune ha inoltre avviato l’iniziativa di riapertura della Senna alla balneazione, accompagnata da importanti interventi di depurazione delle acque e di riduzione degli scarichi inquinanti, con l’obiettivo di migliorare la qualità ambientale del fiume e rafforzare il legame tra salute pubblica, ambiente e qualità della vita cittadina.

Ridurre la velocità in Italia può essere la soluzione?

Alla luce dei risultati osservati a Parigi e del confronto con le politiche adottate in Italia, emerge un quadro complesso che invita alla prudenza nelle valutazioni. Anche nelle principali città italiane, come Milano, Roma, Torino e Bologna (di cui avevamo precedentemente parlato), le misure di contenimento dell’inquinamento si sono concentrate su zone a traffico limitato, aree a basse emissioni, riduzione dei limiti di velocità, incentivi alla mobilità ciclabile e al trasporto pubblico, con esiti spesso disomogenei.
L’esperienza italiana mostra che gli interventi regolatori sul traffico producono benefici tangibili soprattutto quando sono integrati, graduali e accompagnati da un reale potenziamento delle alternative all’auto privata. In assenza di un’offerta di mobilità efficiente e capillare, il rischio è quello di aggravare la congestione senza incidere in modo significativo sulla qualità dell’aria, come suggeriscono alcuni indicatori parigini. Allo stesso tempo, sia in Francia sia in Italia, i dati confermano che la riduzione della velocità ha un impatto positivo sulla sicurezza stradale e sul rumore urbano, elementi spesso sottovalutati nel dibattito pubblico ma l’abbassamento delle velocità non coincide con la diminuzione delle congestioni del traffico.
Le politiche ambientali urbane appaiono dunque efficaci solo se inserite in una strategia di lungo periodo, basata su investimenti strutturali, monitoraggio trasparente dei risultati e capacità di adattare le misure in funzione degli effetti reali, evitando approcci ideologici e privilegiando soluzioni pragmatiche e basate sui dati.
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