Mentre le immatricolazioni nazionali faticano a
recuperare i livelli pre-crisi, il principale operatore italiano archivia il
2025 in crescita: 82.000 vetture vendute, investimenti per oltre 100 milioni e
il debutto operativo in Polonia.
In un 2025 che vede il mercato automotive italiano
sostanzialmente stabile sui volumi dell'anno precedente (circa 1,5 milioni di
immatricolazioni) e ancora distante del 18% dai livelli del 2019, i grandi
player della distribuzione segnano un passo diverso. È il caso di Autotorino,
che nell'anno del suo 60° anniversario presenta un bilancio in controtendenza
rispetto alla media nazionale.
Il Gruppo ha chiuso l'esercizio con un fatturato di 2,85
miliardi di euro, registrando un incremento del +5% rispetto al
2024. Il volume totale di vendita ha toccato le 82.200 vetture: di
queste, 78.500 sono state consegnate in Italia (+5,8%), mentre un contributo
inedito arriva dalle 3.700 unità vendute a Varsavia, sancendo
l'efficacia del primo passo verso l'internazionalizzazione dell'azienda.
Investimenti e diversificazione
Il 2025 è stato caratterizzato da un piano di investimenti
massiccio, pari a 102,5 milioni di euro. Le risorse sono state allocate
su più fronti: dall'aggiornamento e acquisizione di nuovi immobili (tra cui
quattro nuove sedi nel cremonese rilevate a dicembre) allo sviluppo di
piattaforme digitali.
Parallelamente alla vendita al dettaglio, il Gruppo ha
diversificato le attività operative. Due i progetti chiave entrati a regime: la
già citata filiale polacca e l'avvio della start-up ATFlow, struttura
dedicata all'importazione e distribuzione di veicoli in Italia (come il marchio
KGM), che segna l'ingresso di Autotorino in un nuovo segmento della filiera
automotive.
Cambiano le abitudini d'acquisto: vince la "rata"
I dati diffusi dal dealer offrono uno spaccato interessante
sulle abitudini finanziarie degli automobilisti italiani. L'acquisto diretto è
ormai minoritario: 2 clienti su 3 (circa il 66%) hanno finalizzato
l'acquisto tramite strumenti finanziari direttamente in concessionaria. Cresce
anche la propensione ai servizi accessori: il 51,6% degli acquirenti ha
sottoscritto polizze assicurative e il 53,9% ha optato per l'estensione
di garanzia. Questo approccio "All Inclusive" ha spinto anche il
fatturato del post-vendita (manutenzione e ricambi), che ha raggiunto i 250
milioni di euro con 830.000 ore lavorate in officina.
Welfare e Capitale Umano
Sul fronte delle risorse umane, Autotorino ha ottenuto la
certificazione ‘Top Employers Italia 2025’, unico concessionario auto a
ricevere il riconoscimento nell'anno corrente. L'azienda ha erogato 3
milioni di euro destinati al premio di risultato e a misure di welfare. Tra
le iniziative confermate anche per il 2026 figurano il "Bonus Bebè"
per i neogenitori e il fondo "Family Care" a sostegno delle famiglie
dei collaboratori in caso di lutto.
Particolare attenzione è stata rivolta alla formazione
tecnologica: attraverso la divisione interna, sono stati avviati percorsi di
alfabetizzazione sull'Intelligenza Artificiale ("AI Pills"),
coinvolgendo già 500 dipendenti per un utilizzo professionale dei nuovi
strumenti digitali.
Le dichiarazioni
"Non siamo solo un’azienda grande, siamo un’azienda
unita. È questa la nostra forza", ha commentato il Presidente Plinio
Vanini, sottolineando l'importanza della coesione interna ed esterna con i
partner. Sulla strategia di servizio interviene il Direttore Generale, Stefano
Martinalli: "In un settore che cerca il suo punto di equilibrio,
noi continuiamo a farci riconoscere per la personalizzazione delle proposte. I
risultati confermano la validità del nostro modello di business".
Con uno staff che ha raggiunto le 3.400 unità e
un'età media di 38 anni, Autotorino si proietta al 2026 consolidando la propria
leadership dimensionale in Italia e testando nuove opportunità di crescita sul
mercato europeo.