Ford fa retromarcia: il "Piano B" per l'elettrico costa 20 miliardi

Attualità
16 dicembre 2025, 17.04
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La casa dell'Ovale Blu ridisegna drasticamente il proprio futuro: addio ai grandi SUV e pick-up solo a batteria. La nuova parola d'ordine è "ibrido", ma il conto da pagare per questo cambio di rotta sarà salatissimo.
Il sogno di una transizione elettrica rapida e totale si scontra con la dura realtà dei bilanci e del mercato. Ford ha annunciato una revisione radicale della sua strategia industriale, una manovra correttiva che avrà un impatto economico mostruoso: circa 20 miliardi di dollari (poco meno di 17 miliardi di euro). Una cifra che serve a chiudere i conti con i progetti ormai ritenuti insostenibili e a riorientare la produzione verso ciò che i clienti chiedono davvero oggi.

Il trionfo del pragmatismo (e dell'ibrido)

La decisione, comunicata dai vertici di Dearborn, segna la fine delle ambizioni per i grandi veicoli a zero emissioni. Il mercato ha parlato chiaro: i consumatori non sono pronti o disposti ad acquistare massicci pick-up e SUV puramente elettrici ai prezzi attuali. Di conseguenza, Ford ha deciso di interrompere la produzione dell'F-150 Lightning, il pick-up simbolo della sua rivoluzione a batteria, e di cancellare i piani per i futuri grandi SUV elettrici.
Al loro posto, l'azienda punterà tutto sulla tecnologia ibrida e, in particolare, sui veicoli elettrici ad autonomia estesa (EREV). Questi ultimi utilizzeranno un motore termico esclusivamente come generatore per ricaricare le batterie, eliminando l'ansia da ricarica senza rinunciare alla trazione elettrica.

Le cause: politica e portafogli

Dietro questa sterzata non c'è solo la tiepida risposta degli acquirenti. A pesare sulle scelte di Jim Farley, CEO di Ford, c'è anche il mutato scenario politico negli Stati Uniti, con l'amministrazione Trump che ha raffreddato gli incentivi e il supporto federale alla mobilità a zero emissioni. "La realtà operativa è cambiata", ha ammesso Farley, sottolineando come l'azienda debba ora inseguire la redditività piuttosto che volumi di vendita elettrici non profittevoli.

Tennessee e Kentucky: le fabbriche si trasformano

Le conseguenze di questo "reset" si vedranno anche negli stabilimenti. Il colossale impianto "BlueOval City" in Tennessee, nato per sfornare la prossima generazione di truck elettrici, convertirà le sue linee per produrre nuovi pick-up a benzina a partire dal 2029.
Inoltre, per non sprecare la capacità produttiva di batterie già installata (come quella in Kentucky), Ford ha lanciato una nuova divisione business: utilizzerà le celle prodotte non per le auto, ma per sistemi di stoccaggio energetico destinati ai data center e alla rete elettrica, un settore in esplosiva crescita grazie all'intelligenza artificiale.

Il futuro elettrico si fa "piccolo"

Ford non abbandona completamente l'auto a batteria, ma cambia bersaglio. La scommessa si sposta sulla nuova piattaforma "Universal EV", progettata da un team dedicato in California (i cosiddetti "Skunkworks"). L'obiettivo è lanciare, entro il 2027, veicoli elettrici di dimensioni medie e compatte, con prezzi attorno ai 30.000 dollari, capaci di generare profitti e competere direttamente con l'agguerrita concorrenza cinese e con Tesla. Nei giorni scorsi ha fatto scalpore la notizia che conferma l'arrivo di un nuovo veicolo compatto che nascerà sulla stessa piattaforma della Car of the Year 2025, la Renault 5 E-Tech.
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