Addio auto a Benzina nel 2035: ecco cosa vuol dire davvero. “La retromarcia è un bluff?”

Attualità
19 dicembre 2025, 10.11
fine termico 2035
La Commissione Europea apre allo spiraglio del 90% di riduzione CO2 invece del 100%, ma i numeri non mentono. L'analisi di Michele Crisci (Volvo Italia): «Per fare una media di 12 grammi di CO2 serve comunque l'elettrico».
Il dibattito sullo stop ai motori termici nel 2035 si riaccende con una novità clamorosa: la Commissione Europea ha proposto una revisione dell'obiettivo, scendendo dall'abbattimento totale (100%) al 90% delle emissioni di CO2. Una notizia che potrebbe sembrare una salvezza per benzina e diesel, ma che, conti alla mano, cambia ben poco. A spiegarlo è Michele Crisci, Presidente di Volvo Car Italia, che analizza come la matematica condanni comunque il motore a scoppio tradizionale.

Il "Bluff" del 90%: la matematica non è un'opinione

La proposta di ridurre l'obbligo al 90% lascia teoricamente in vita un 10% di emissioni. Tuttavia, Crisci offre un esempio pratico illuminante: se un marchio oggi emette mediamente 125 grammi di CO2, applicare il taglio del 90% significa dover scendere a 12 grammi nel 2035.
"Per fare 12 bisogna avere tanta roba a zero e tanta roba a 24. Noi scegliamo lo zero".
In sostanza, per ottenere una media di flotta così bassa, i costruttori saranno comunque costretti a vendere quasi esclusivamente auto elettriche. Quel restante 10% non sarà "gratis": dovrà essere compensato con acciaio a zero emissioni, biocarburanti costosi o crediti, rendendo le poche auto termiche rimaste economicamente svantaggiose.

L'Auto Elettrica è l'unico mercato che cresce

Mentre l'Europa discute di percentuali, il mercato globale ha già scelto. Secondo i dati citati da Crisci, l'elettrico è l'unico segmento al mondo che cresce in doppia cifra anno su anno, mentre tutte le altre motorizzazioni sono in calo.
  • Cina: La quota di mercato delle auto elettriche (EV) ha raggiunto il 40%.
  • Europa: Siamo al 20% di media.
  • USA: Il mercato EV vale il 10%.
Le previsioni dell'International Energy Agency parlano di 35 milioni di unità elettriche vendute nel mondo entro il 2030, pari a oltre il 40% di quota globale. Per questo motivo, Volvo conferma la sua strategia all-in sull'elettrico, indipendentemente dalle oscillazioni normative europee.

Il Paradosso Italiano: più ricchi della Baviera, meno elettrici della Romania

L'analisi di Crisci tocca un tasto dolente per il nostro Paese. L'Italia è fanalino di coda in Europa, con una quota di elettrico ferma intorno al 5% su base annua, nonostante un picco al 12% a novembre dovuto a specifici cambi di tassazione sui benefit. Il paradosso è economico e culturale:
"L'Italia ha un reddito pro capite superiore alla Baviera, ma la penetrazione delle auto elettriche è inferiore alla Romania".
Questo smonta la narrazione secondo cui le auto elettriche non si vendono solo per il prezzo elevato, dato che in mercati con potere d'acquisto inferiore le vendite sono superiori alle nostre. Il problema, secondo il Presidente di Volvo Italia, non è l'obiettivo del 2035, ma la mancanza di strategie chiare per il periodo intermedio (2026-2030).

Diesel addio: la scelta coraggiosa (e costosa) di Volvo

Volvo ha già eliminato il Diesel dal listino e dagli stock nel 2024, una mossa radicale in un mercato, quello italiano, dove i concorrenti diretti vendono ancora il 65% di auto a gasolio. Questa scelta è costata volumi (da 21.500 auto nel 2024 a circa 15.800 previste quest'anno), ma ha posizionato il brand come leader nella transizione: Volvo ha raggiunto il 16% di mix elettrico in Italia (contro il 5,8% del mercato) e il 20% di ibrido plug-in.

Il Futuro è già qui: ES90 e Cinture con IA

Il futuro della mobilità secondo Volvo non è solo batterie, ma tecnologia di frontiera. Tra le novità in arrivo:
  • ES90: La nuova berlina elettrica, già presente in anteprima su suolo italiano.
  • EX60: In arrivo con un Global Reveal il 21 gennaio a Stoccolma, sarà la versione elettrica del best-seller XC60.
  • Sicurezza Adattiva: La EX60 introdurrà cinture di sicurezza gestite dall'intelligenza artificiale, capaci di adattarsi alla corporatura e alle condizioni psicofisiche del passeggero.
La strada è tracciata: che l'obiettivo sia il 100% o il 90%, il motore termico è destinato a diventare un cimelio, mentre l'intelligenza artificiale e l'elettrificazione definiranno la mobilità del prossimo decennio.
loading

Loading