I furti di batterie delle auto ibride sono in aumento in Italia, come dimostra un recente caso a Verona, dove diverse vetture sono state trovate senza il loro accumulatore. Questi furti richiedono competenze e attrezzature specializzate, spesso impiegate da gruppi organizzati, attratti dall’elevato valore delle batterie sul mercato nero e dalla possibilità di riutilizzarle per altri scopi. Per i proprietari, le conseguenze sono ingenti, tra danni al veicolo e lunghi tempi di riparazione.
Furto di batterie ibride: un fenomeno in crescita
Le batterie delle auto ibride stanno diventando un obiettivo sempre più ambito dai ladri. Un recente episodio a Verona ne è l’ennesima conferma: alcuni residenti di Borgo Venezia hanno trovato le loro auto prive della batteria del motore elettrico. Questo tipo di furto richiede attrezzature speciali e competenze specifiche per un’operazione che va eseguita in tempi brevi, per evitare di essere scoperti. È quindi probabile che dietro questi atti ci siano vere e proprie bande organizzate.
Un fenomeno allarmante in tutta Italia
L’ondata di furti di batterie ibride, purtroppo, non è un caso isolato. Nell’ultimo anno, infatti, episodi simili si sono verificati in diverse città italiane. Sul mercato nero, le batterie agli ioni di litio possono avere valori elevati, e la crescente domanda per i veicoli elettrificati rende queste componenti sempre più preziose. Inoltre, le batterie rubate non vengono utilizzate solo in ambito automobilistico: possono infatti essere riutilizzate anche per la realizzazione di sistemi di accumulo energetico.
Danni significativi per i proprietari
Per i proprietari colpiti da questi furti, i danni possono essere considerevoli. Non solo si perde la batteria, ma la vettura può subire danni anche seri durante la rimozione della componente. Anche le assicurazioni coprono solo in parte il danno, e spesso i tempi di riparazione sono lunghi, poiché il ricambio delle batterie può non essere immediatamente disponibile.