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Almeno tre fabbriche su undici del Gruppo Volkswagen a rischio chiusura

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Lunedì 28 ottobre 2024 è uno dei giorni più drammatici per l’industria automobilistica mondiale e per l’economia tedesca: almeno tre fabbriche su undici del Gruppo Volkswagen sarebbero a rischio chiusura. L’indiscrezione arriva da Daniela Cavallo, capo del consiglio di fabbrica VW, che così s’è espressa di fronte a centinaia di dipendenti nello stabilimento di Wolfsburg: “Questo è il piano del più grande gruppo industriale tedesco di avviare la svendita nel suo Paese d’origine, la Germania”.

Fra le cause, la concorrenza troppo forte dei Marchi cinesi nel mondo, la debolezza della domanda di auto elettriche in Europa, il crollo delle richieste di vetture tedesche in Cina (dove spopolano i brand locali). Cavallo afferma che la ristrutturazione è molto più profonda di quanto inizialmente ventilato. E punta il dito contro il top management: reo, a suo dire, di scelte del tutto sbagliate, senza che la dirigenza ne paghi le conseguenze in modo diretto.

C’è paura sui prossimi annunci

Partendo da 300.000 dipendenti del colosso multimarca tedesco, e dando per buona l’anticipazione (non confermata) secondo cui il 10% della forza lavoro va tagliata per salvare l’azienda, avremmo addirittura 30.000 persone disoccupate. Senza conteggiare le ripercussioni tremende sull’indotto. Il cancelliere Olaf Scholz (fra i maggiori fautori del bando termico Ue 2035) arretra pesantemente nei sondaggi con le elezioni federali previste per il 2025, nel mentre che avanza l’estrema destra in modo impetuoso. Sullo sfondo, la possibilità di tensioni sociali. Nei prossimi giorni, sono attesi i numeri della trimestrale e le stime per il 2024 e 2025 di VW: si teme il peggio.

Autore: Mr. Limone

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