Qualche anno fa, pre-pandemia, assistemmo a Milano alla presentazione della GT X Experimental, vettura laboratorio che avrebbe dato origine da lì a poco alla nuova Mokka. Un’auto che ha influito lo stile di tutte le altre vetture in gamma, non ultima la nuova Corsa con la mascherina rivista.
A Torino, dopo la presentazione internazionale al Salone di Francoforte, la Casa tedesca ha portato in Italia la nuova Experimental, a sua volte sinonimo della visione di ciò che ci aspetta nel futuro del Marchio del Blitz. Punti salienti: elettrico, aerodinamica, spaziosità e tecnologia.
“La Opel Experimental offre una prospettiva sui prossimi modelli e tecnologie, sul design futuro, anche su una nuova era e sul futuro del marchio. Questa splendida concept car rappresenta una guida e mette in mostra ancora una volta lo spirito pionieristico di Opel,” ha dichiarato Florian Huettl, CEO di Opel.
Di questa Experimental, dal vivo, colpiscono l’assenza di cromature, segno del rispetto per l’ambiente, e i profili aerodinamici tra cui lo stesso corpo vettura che è davvero molto contenuto in altezza. Anche gli specchietti retrovisori tradizionali hanno lasciato il posto a telecamere a 180 gradi completamente integrate sui montanti C, mentre i passaruota affilati e muscolosi sottolineano la sua audacia.
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Nella parte anteriore, il nuovo logo Opel Blitz illuminato si trova al centro dell’attenzione, e della calandra. Sottili i fari ad ala che si estendono lungo la linea del cofano, stesso discorso conla bussola al posteriore. Questo si combina con la scritta Opel, che sostituisce il logo Blitz sul vetro, per formare l’elemento centrale. Intorno alla bussola anteriore si trova la prossima generazione di Opel Vizor 4D. La dimensione extra è l’aggiunta al suo interno delle tecnologie di visione avanzate tra cui sensori, lidar, radar e sistemi di telecamere.
Mentre le dimensioni esterne collocano Opel Experimental nel segmento C, il suo abitacolo è almeno di un segmento superiore se parliamo di spaziosità. Non è detto che questo rimanga sui modelli di produzione che vedremo già entro il 2026, una su tutte la nuova Manta, ma il volante può ripiegarsi quando non necessario grazie all’assistenza elettronica che elimina il piantone (steer-by-wire). Sempre negli interni, i sedili adattivi leggeri combinano una struttura snella ma resistente con tessuti con tecnologia mesh 3D. Questi garantiscono l’eccezionale comfort di seduta a cui i clienti sono abituati dalle vetture Opel, contribuendo ulteriormente alla liberazione dello spazio all’interno della concept car.
Togliere, semplificare. La Pure Experience si completa all’interno con la presenza del Tech Bridge, ponte sul futuro dell’attuale Pure Panel.In altre parole, invece degli schermi convenzionali, le informazioni o l’intrattenimento vengono presentati utilizzando la tecnologia di proiezione aumentata supportata dall’intelligenza artificiale e dal controllo vocale naturale. I tessuti elettrocromici immergono gli occupanti nella luce naturale che crea un ambiente perfetto per il benessere. Inoltre, i tessuti reattivi possono migliorare le caratteristiche funzionali. Ad esempio, quando un veicolo entra nell’angolo cieco, viene visualizzato un avviso nel rispettivo inserto della porta e sull’head-up display, fornendo così ulteriore sicurezza per gli occupanti e gli altri utenti della strada.
Con il suo obiettivo di mostrare una visione chiara per il marchio, Opel Experimental continua la lunga e fortunata tradizione di concept car “made in Rüsselsheim”, una tradizione iniziata nel 1965 quando Opel divenne il primo marchio europeo a presentare uno studio di design sotto forma della leggendaria Experimental GT.