Fernando Alonso continua a far parlare di sé anche lontano dalla pista grazie alla sua grande passione per le Ferrari. Qualche anno fa il
due
volte campione del mondo di Formula 1 era passato alle cronache per
aver venduto la sua Ferrari Enzo, in questi giorni lo spagnolo è
stato recentemente avvistato nel Principato
di Monaco al volante di una splendida
Ferrari 512 TR, una delle supercar più
iconiche degli anni Novanta . Un’apparizione che ha immediatamente acceso la
curiosità degli appassionati, non solo per il valore e il fascino dell’auto, ma
soprattutto per un dettaglio capace di riaccendere sogni e speranze:
la
targa personalizzata “3314”.Per i tifosi del pilota spagnolo, quel numero è
tutt’altro che casuale. È una sintesi perfetta della sua carriera, del suo
passato glorioso e di un obiettivo che, ancora oggi grazie alla sua
partecipazione alle corse, continua a inseguire con determinazione.
Il 14 è il numero che accompagna Alonso fin
dagli inizi, diventato il suo marchio di fabbrica. È legato a uno dei primi
grandi trionfi della sua vita sportiva: il campionato mondiale di karting vinto
il 14 luglio, quando aveva appena 14 anni e correva proprio con il
numero 14. Da allora, quella cifra lo ha accompagnato in ogni fase della sua
carriera, fino a diventare il suo numero ufficiale in Formula 1.
Il 33, invece, rappresenta il futuro o, meglio,
il traguardo che ancora manca: la vittoria numero 33 in Formula 1, quella che
Alonso non riesce a conquistare dal lontano 2013, anno del suo ultimo
successo con la Ferrari. Da allora, quella cifra è divenuta un simbolo
collettivo: uno slogan, un meme, una speranza condivisa da milioni di tifosi
che continuano a credere nel ritorno del campione sul gradino più alto del
podio.
Fernando Alonso, l’attuale pilota di Formula 1 più anziano
Parlare di Alonso significa ripercorrere una
delle carriere più straordinarie e longeve nella storia della Formula 1. Dopo
l’esordio nel Circus nel 2001, il pilota spagnolo si è imposto rapidamente come
uno dei talenti più puri della sua generazione. Con la Renault ha
scritto pagine indelebili, conquistando due titoli mondiali consecutivi nel
2005 e nel 2006 e interrompendo l’era di dominio di Michael Schumacher e della
Ferrari.
Negli anni successivi, Alonso ha vissuto
stagioni complesse e spesso segnate da scelte difficili, ma sempre affrontate
con lo stesso spirito competitivo. In Ferrari ha sfiorato il titolo mondiale
più volte, diventando il punto di riferimento della Scuderia in un periodo di
ricostruzione, senza però riuscire a coronare il sogno del terzo mondiale.
Poi l’avventura con McLaren, il temporaneo addio alla Formula 1 e la decisione,
tutt’altro che scontata, di tornare ai vertici dopo anni lontano dal Circus.
Il suo ritorno, prima con Alpine e poi con
Aston Martin, ha dimostrato che il talento e la fame di vittoria non hanno
età. Podi, prestazioni di altissimo livello e una leadership indiscussa
hanno confermato Alonso come uno dei piloti più completi e rispettati di
sempre.
In questo contesto, la Ferrari 512 TR assume
un significato ancora più profondo. Non è solo un’auto da collezione, ma un
simbolo di un’epoca e di un legame mai del tutto spezzato con Maranello.
Il significato della targa evocativa della Ferrari
Guidare la Ferrari 512 TR per le strade di Monaco, con quella targa così evocativa, è
sembrato a molti un messaggio silenzioso ma potente.
Il momento non è casuale. Alonso si trova in
una fase della vita e della carriera ricca di cambiamenti e aspettative,
tra nuove prospettive personali e l’attesa per il grande cambio regolamentare
del 2026, che potrebbe ridisegnare gli equilibri della Formula 1.
Un’opportunità che il pilota ha più volte definito cruciale per tornare a
lottare per le vittorie.
Alla
fine, “3314” è molto più di una semplice combinazione numerica. È il
racconto di una carriera straordinaria, il ricordo delle origini e la promessa
di un obiettivo ancora vivo.
Un segnale chiaro ai tifosi: Fernando Alonso non ha smesso di
credere. E forse, proprio per questo, loro non smetteranno mai di farlo.