Alonso e la Ferrari dei sogni: il dettaglio che nessuno si aspettava

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16 dicembre 2025, 14.31
Alonso Ferrari 3314
Foto Autobild.es
Fernando Alonso continua a far parlare di sé anche lontano dalla pista grazie alla sua grande passione per le Ferrari. Qualche anno fa il due volte campione del mondo di Formula 1 era passato alle cronache per aver venduto la sua Ferrari Enzo, in questi giorni lo spagnolo è stato recentemente avvistato nel Principato di Monaco al volante di una splendida Ferrari 512 TR, una delle supercar più iconiche degli anni Novanta . Un’apparizione che ha immediatamente acceso la curiosità degli appassionati, non solo per il valore e il fascino dell’auto, ma soprattutto per un dettaglio capace di riaccendere sogni e speranze: la targa personalizzata “3314”.
Per i tifosi del pilota spagnolo, quel numero è tutt’altro che casuale. È una sintesi perfetta della sua carriera, del suo passato glorioso e di un obiettivo che, ancora oggi grazie alla sua partecipazione alle corse, continua a inseguire con determinazione.
Il 14 è il numero che accompagna Alonso fin dagli inizi, diventato il suo marchio di fabbrica. È legato a uno dei primi grandi trionfi della sua vita sportiva: il campionato mondiale di karting vinto il 14 luglio, quando aveva appena 14 anni e correva proprio con il numero 14. Da allora, quella cifra lo ha accompagnato in ogni fase della sua carriera, fino a diventare il suo numero ufficiale in Formula 1.
Il 33, invece, rappresenta il futuro o, meglio, il traguardo che ancora manca: la vittoria numero 33 in Formula 1, quella che Alonso non riesce a conquistare dal lontano 2013, anno del suo ultimo successo con la Ferrari. Da allora, quella cifra è divenuta un simbolo collettivo: uno slogan, un meme, una speranza condivisa da milioni di tifosi che continuano a credere nel ritorno del campione sul gradino più alto del podio.

Fernando Alonso, l’attuale pilota di Formula 1 più anziano

Parlare di Alonso significa ripercorrere una delle carriere più straordinarie e longeve nella storia della Formula 1. Dopo l’esordio nel Circus nel 2001, il pilota spagnolo si è imposto rapidamente come uno dei talenti più puri della sua generazione. Con la Renault ha scritto pagine indelebili, conquistando due titoli mondiali consecutivi nel 2005 e nel 2006 e interrompendo l’era di dominio di Michael Schumacher e della Ferrari.
Negli anni successivi, Alonso ha vissuto stagioni complesse e spesso segnate da scelte difficili, ma sempre affrontate con lo stesso spirito competitivo. In Ferrari ha sfiorato il titolo mondiale più volte, diventando il punto di riferimento della Scuderia in un periodo di ricostruzione, senza però riuscire a coronare il sogno del terzo mondiale. Poi l’avventura con McLaren, il temporaneo addio alla Formula 1 e la decisione, tutt’altro che scontata, di tornare ai vertici dopo anni lontano dal Circus.
Il suo ritorno, prima con Alpine e poi con Aston Martin, ha dimostrato che il talento e la fame di vittoria non hanno età. Podi, prestazioni di altissimo livello e una leadership indiscussa hanno confermato Alonso come uno dei piloti più completi e rispettati di sempre.
In questo contesto, la Ferrari 512 TR assume un significato ancora più profondo. Non è solo un’auto da collezione, ma un simbolo di un’epoca e di un legame mai del tutto spezzato con Maranello.

Il significato della targa evocativa della Ferrari

Guidare la Ferrari 512 TR per le strade di Monaco, con quella targa così evocativa, è sembrato a molti un messaggio silenzioso ma potente.
Il momento non è casuale. Alonso si trova in una fase della vita e della carriera ricca di cambiamenti e aspettative, tra nuove prospettive personali e l’attesa per il grande cambio regolamentare del 2026, che potrebbe ridisegnare gli equilibri della Formula 1. Un’opportunità che il pilota ha più volte definito cruciale per tornare a lottare per le vittorie.
Alla fine, “3314” è molto più di una semplice combinazione numerica. È il racconto di una carriera straordinaria, il ricordo delle origini e la promessa di un obiettivo ancora vivo.
Un segnale chiaro ai tifosi: Fernando Alonso non ha smesso di credere. E forse, proprio per questo, loro non smetteranno mai di farlo.
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