Automotive, la svolta UE del superamento del divieto 2035: "serve realismo"

Attualità
17 dicembre 2025, 10.54
parlamento europeo epa 2
La politica industriale europea dell’auto si trova a un punto di svolta. La recente proposta della Commissione Europea, che punta a superare il bando totale dei motori endotermici introducendo un obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 del 90%, ha riacceso il dibattito sulla sostenibilità del percorso verso il 2035.
Sulla questione è intervenuto il Cav. Marco Bonometti, accogliendo con favore quello che definisce un necessario «bagno di realtà» per l'intero settore manifatturiero.

Il rischio di un «disastro epocale»

Secondo Bonometti, la revisione europea si muove finalmente nella direzione del realismo industriale. La critica principale rivolta alle precedenti normative riguarda un approccio considerato troppo ideologico, che non tiene conto delle barriere strutturali ancora presenti nel mercato.
«La transizione non può essere scaricata esclusivamente su imprese e cittadini – avverte Bonometti –. Il costo dell’energia, la carenza di infrastrutture e i prezzi elevati delle elettriche rischiano di paralizzare il mercato».
Il monito è severo: senza decisioni concrete e certe che proteggano la base manifatturiera, l'Europa rischia la chiusura di numerose fabbriche e la perdita di migliaia di posti di lavoro.

I pilastri per la salvezza dell’industria

Per evitare quello che viene descritto come un «disastro epocale», la ricetta proposta si basa su tre concetti chiave:
  • Neutralità tecnologica: È considerata indispensabile la convivenza tra elettrico, ibrido e carburanti sostenibili.
  • Libertà di scelta: Il mercato e i cittadini devono essere liberi di scegliere la tecnologia più adatta alle proprie esigenze.
  • Certezza del diritto: I tempi della legislazione devono allinearsi ai tempi tecnici necessari per trasformare i sistemi produttivi.

Il confronto con il modello americano

Bonometti richiama l'esempio degli Stati Uniti, citando le posizioni espresse da Filosa in merito all'amministrazione Trump, che ha adattato le regole alle dinamiche del mercato e alla libertà dei cittadini. Un pragmatismo che, secondo il Cavaliere, è mancato finora in Europa.
L'appello finale è rivolto al Parlamento e al Consiglio UE, affinché trasformino questa nuova impostazione in norme capaci di bilanciare tre elementi finora in conflitto: tutela dell'ambiente, salvaguardia del lavoro e competitività industriale.
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