Fedeli al proprio veicolo più della media europea, gli
automobilisti del Bel Paese cambiano auto raramente ma le sfruttano a fondo.
Un’analisi di carVertical svela luci e ombre del mercato dell’usato nel 2025:
ecco dove conviene comprare e dove stare attenti.
Nel mercato dell'auto, la "monogamia" paga. O
almeno, è indice di affidabilità. Secondo i dati più recenti diffusi da
carVertical, l'Italia si conferma un paese di automobilisti affezionati, o
forse solo prudenti: teniamo le auto a lungo e, prima di cederle a un nuovo
proprietario, percorriamo distanze che farebbero impallidire i nostri vicini
europei.
Se il vecchio adagio del compratore recita "meglio
uniproprietario", i numeri sembrano confermare che un'auto rimasta a lungo
nelle stesse mani ha più probabilità di essere stata curata. Ma cosa succede
quando quelle mani hanno stretto il volante per oltre 100.000 chilometri?
Il "fattore fedeltà": 5 anni e 100k chilometri
L'analisi, che ha preso in esame migliaia di report storici,
dipinge un ritratto chiaro dell'automobilista italiano medio. Un singolo
proprietario in Italia percorre 104.638 km prima di decidere di vendere
la propria vettura. Un dato impressionante se confrontato con la media europea,
che si ferma a quota 75.928 km.
Non è solo una questione di distanza, ma di tempo. In
Italia, la durata media del possesso è di 5,4 anni. Siamo lontani dalla
rapidità di sostituzione che si vede nell'Europa dell'Est, ma anche dalla
longevità record del Portogallo (dove un'auto resta in famiglia per ben 7,2
anni).
Ma attenzione a non confondere la distanza totale con
l'usura quotidiana. "In Italia il chilometraggio medio annuo è di
19.558 km, perfettamente in linea con la media europea", spiegano gli
analisti. Questo significa che l'alto chilometraggio finale non è frutto di un
uso compulsivo, ma semplicemente di un periodo di possesso più esteso.
Dimmi dove guidi e ti dirò come sta l'auto
Lo studio di carVertical offre una bussola preziosa per chi
cerca un usato d'importazione o vuole capire le dinamiche del mercato
continentale.
- I
grandi viaggiatori: Se cercate auto con il motore che ha
"girato" molto, guardate a Est. In Polonia (112.977 km
per proprietario) e Slovacchia si registrano i chilometraggi totali
più alti per singolo proprietario.
- I
cambi frenetici (zona a rischio): All'opposto troviamo Serbia e
Ucraina. Qui un'auto cambia padrone in media ogni 1,1 anni.
Un campanello d'allarme per Matas Buzelis, esperto del settore: "Chi
prevede di vendere un veicolo entro un anno difficilmente investirà in
riparazioni costose. Un'auto con troppi passaggi di proprietà ravvicinati
nasconde spesso difetti tecnici non risolti o manutenzione
trascurata".
- L'usato
più sicuro: Se l'obiettivo è l'affidabilità, i mercati migliori
sembrano essere Germania e Regno Unito. I tedeschi tengono
l'auto quasi 5 anni, ma con chilometraggi annuali contenuti (17.688 km),
mentre gli inglesi sono ancora più parsimoniosi: solo 12.710 km l'anno.
Meno strada, meno stress meccanico, più cura.
Spagna e Finlandia: attenzione all'usura
C'è una categoria di paesi da cui acquistare richiede un
controllo supplementare: quelli dove si cambia auto spesso e si guida
molto. È il caso della Spagna (cambio ogni 4 anni, ma oltre 23.000 km
annui) e della Finlandia. Qui l'uso intensivo si combina con un turnover
relativamente rapido, aumentando il rischio di acquistare veicoli
"spremuti" in poco tempo.
Il consiglio per l'acquirente
In conclusione, il mercato italiano dell'usato del 2025 si
presenta con veicoli dal chilometraggio importante, ma con una storia (spesso)
più trasparente grazie a periodi di possesso lunghi. "Un uso intensivo
incide sulla longevità", ricorda Buzelis. Per chi compra in Italia, la
sfida non è tanto verificare quanti proprietari ha avuto l'auto, ma controllare
come l'unico (o i pochi) proprietari l'abbiano trattata lungo quei 104.000
chilometri di convivenza.