Non solo passerelle: la prossima edizione permetterà di
firmare contratti d'acquisto direttamente in piazza. Tra anteprime mondiali,
una giornata esclusiva per il business e il ritorno del tesoro Bertone, Torino
si candida a capitale europea della nuova mobilità.
Dimenticate il vecchio concetto di salone dell'auto statico
e polveroso. Torino si prepara a una rivoluzione che trasformerà il centro
città in un gigantesco "dealership" a cielo aperto. La data è
fissata: dall'11 al 13 settembre 2026, il capoluogo piemontese ospiterà
un evento che promette di ridefinire il rapporto tra pubblico e costruttori,
con una formula che unisce lo spettacolo delle super-car alla concretezza del
mercato.
L'annuncio è arrivato oggi dal Museo Nazionale
dell’Automobile (MAUTO), con una testimonial d'eccezione: la BMW Skytop,
una scultura su ruote prodotta in soli 50 esemplari al mondo, che resterà
esposta al museo fino a marzo come "antipasto" di ciò che vedremo in
strada.
La rivoluzione: provi l'auto e la compri in piazza
La vera novità del 2026 non riguarda solo i modelli esposti,
ma il come si interagisce con essi. Il Presidente Andrea Levy ha
calato l'asso: per la prima volta, i test drive non saranno fini a se stessi. I
visitatori potranno provare le vetture sulla viabilità ordinaria e, se
convinti, firmare un pre-contratto d'acquisto direttamente durante l'evento.
L'obiettivo è chiaro: trasformare l'emozione in azione. I
brand sono stati invitati a proporre sconti e condizioni esclusive valide solo
nella settimana del Salone. "Provare tutte le motorizzazioni e
valutarne l’utilizzo quotidiano è fondamentale per orientare scelte d’acquisto
consapevoli", ha spiegato Levy. In un momento di confusione tra
elettrico, ibrido ed endotermico, Torino vuole essere il luogo dove il cliente
decide.
Ponte verso l'Oriente: l'invasione cinese diventa sistema
Se l'edizione 2025 ha visto 17 brand cinesi, il 2026 si
preannuncia come l'anno della consacrazione. Il Salone non nasconde la sua
ambizione strategica: diventare la porta d'ingresso privilegiata per i
costruttori asiatici in Europa.
A confermarlo è la nuova partnership con Autohome, il
colosso digitale cinese dell'automotive, e l'istituzione di una giornata – il 10
settembre – interamente dedicata al B2B. Sarà un evento a porte
chiuse dove la filiera produttiva piemontese (la Vehicle Valley)
incontrerà i giganti globali per stringere accordi industriali. Torino non
vuole solo vendere auto cinesi, vuole che la tecnologia per costruirle parli
italiano.
Design e Storia: il ritorno del mito Bertone
Ma Torino non dimentica la sua anima. Parallelamente
all'innovazione, il 2026 segnerà un ritorno storico: la leggendaria Collezione
ASI Bertone lascerà i depositi per trovare casa definitiva all'Heritage
Hub di Stellantis a Mirafiori. Prototipi e one-off che hanno fatto la
storia dello stile mondiale torneranno visibili, con una selezione speciale
esposta proprio durante il Salone.
Spazio anche ai premi con il TADA (Turin Automotive
Design Award), che quest'anno si internazionalizza ulteriormente. Andrea
Levy entrerà nella giuria del China Car of the Year, portando i
giornalisti cinesi a Torino per giudicare la nuova categoria
"International Concept Car".
Un indotto da record
Con il supporto della Regione Piemonte e del Comune,
l'evento punta a superare i numeri monstre dell'ultima edizione (mezzo milione
di visitatori e 5 milioni di euro di indotto). Come sottolineato dall'assessore
regionale Andrea Tronzano, l'evento è cruciale per "avvicinare i
giovani al mondo dell’auto e scoprirne il potenziale in termini di lavoro e
innovazione".
L'appuntamento è per settembre 2026: ingresso gratuito,
scarpe comode e, per chi vorrà, la penna pronta per firmare il contratto della
nuova auto.