Dalla BMW "introvabile" all’offensiva cinese: il Salone di Torino 2026 cambierà le regole del gioco

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16 dicembre 2025, 16.08
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Non solo passerelle: la prossima edizione permetterà di firmare contratti d'acquisto direttamente in piazza. Tra anteprime mondiali, una giornata esclusiva per il business e il ritorno del tesoro Bertone, Torino si candida a capitale europea della nuova mobilità.
Dimenticate il vecchio concetto di salone dell'auto statico e polveroso. Torino si prepara a una rivoluzione che trasformerà il centro città in un gigantesco "dealership" a cielo aperto. La data è fissata: dall'11 al 13 settembre 2026, il capoluogo piemontese ospiterà un evento che promette di ridefinire il rapporto tra pubblico e costruttori, con una formula che unisce lo spettacolo delle super-car alla concretezza del mercato.
L'annuncio è arrivato oggi dal Museo Nazionale dell’Automobile (MAUTO), con una testimonial d'eccezione: la BMW Skytop, una scultura su ruote prodotta in soli 50 esemplari al mondo, che resterà esposta al museo fino a marzo come "antipasto" di ciò che vedremo in strada.

La rivoluzione: provi l'auto e la compri in piazza

La vera novità del 2026 non riguarda solo i modelli esposti, ma il come si interagisce con essi. Il Presidente Andrea Levy ha calato l'asso: per la prima volta, i test drive non saranno fini a se stessi. I visitatori potranno provare le vetture sulla viabilità ordinaria e, se convinti, firmare un pre-contratto d'acquisto direttamente durante l'evento.
L'obiettivo è chiaro: trasformare l'emozione in azione. I brand sono stati invitati a proporre sconti e condizioni esclusive valide solo nella settimana del Salone. "Provare tutte le motorizzazioni e valutarne l’utilizzo quotidiano è fondamentale per orientare scelte d’acquisto consapevoli", ha spiegato Levy. In un momento di confusione tra elettrico, ibrido ed endotermico, Torino vuole essere il luogo dove il cliente decide.

Ponte verso l'Oriente: l'invasione cinese diventa sistema

Se l'edizione 2025 ha visto 17 brand cinesi, il 2026 si preannuncia come l'anno della consacrazione. Il Salone non nasconde la sua ambizione strategica: diventare la porta d'ingresso privilegiata per i costruttori asiatici in Europa.
A confermarlo è la nuova partnership con Autohome, il colosso digitale cinese dell'automotive, e l'istituzione di una giornata – il 10 settembre – interamente dedicata al B2B. Sarà un evento a porte chiuse dove la filiera produttiva piemontese (la Vehicle Valley) incontrerà i giganti globali per stringere accordi industriali. Torino non vuole solo vendere auto cinesi, vuole che la tecnologia per costruirle parli italiano.

Design e Storia: il ritorno del mito Bertone

Ma Torino non dimentica la sua anima. Parallelamente all'innovazione, il 2026 segnerà un ritorno storico: la leggendaria Collezione ASI Bertone lascerà i depositi per trovare casa definitiva all'Heritage Hub di Stellantis a Mirafiori. Prototipi e one-off che hanno fatto la storia dello stile mondiale torneranno visibili, con una selezione speciale esposta proprio durante il Salone.
Spazio anche ai premi con il TADA (Turin Automotive Design Award), che quest'anno si internazionalizza ulteriormente. Andrea Levy entrerà nella giuria del China Car of the Year, portando i giornalisti cinesi a Torino per giudicare la nuova categoria "International Concept Car".

Un indotto da record

Con il supporto della Regione Piemonte e del Comune, l'evento punta a superare i numeri monstre dell'ultima edizione (mezzo milione di visitatori e 5 milioni di euro di indotto). Come sottolineato dall'assessore regionale Andrea Tronzano, l'evento è cruciale per "avvicinare i giovani al mondo dell’auto e scoprirne il potenziale in termini di lavoro e innovazione".
L'appuntamento è per settembre 2026: ingresso gratuito, scarpe comode e, per chi vorrà, la penna pronta per firmare il contratto della nuova auto.
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