Ha davvero catturato l’attenzione globale la presentazione della Ferrari hypercar, subito ribattezzata 499P, durante le Finali Mondiali Ferrari dello scorso weekend presso l’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. 499P, sigla che indica la cilindrata unitaria con quella P che fa tanto motorsport anni ’70, quando la Casa di Maranello considerava l’impegno nel mondiale Endurance (o mondiale marche) al pari se non più importante della partecipazione al mondiale di F1.
Con la Ferrari Hypercar, che da mesi ha già iniziato intense sessioni di test sulle piste europee, la Casa del cavallino torna a competere ufficialmente per l’assoluto, quindi a riprendere il filo del discorso interrotto esattamente 50 anni fa quando la corse per l’ultima volta con i prototipi e con la famosa 312 PB. Lei, la Ferrari Hypercar, monta un motore che deriva direttamente dalla 296 GTB, pur senza la parte ibrida che viene equipaggiata sulla stradale da 830 CV ricaricabile alla spina.
L’obiettivo? Vincere la 24 Ore di Le Mans, che nel 2023 segnerà la sua storica centesima edizione, ma ricordiamo che il mondiale WEC non è fatto solo dalla 24 Ore più famosa del mondo, tanto che si aprirà il prossimo 17 marzo con la 1.000 km di Sebring per chiudersi il 4 novembre 2023 con la 8 ore del Bahrain. Per quanto riguarda i piloti, è stato l’esperto Alessandro Pier Guidi a scendere in pista a Imola per il primo shakedown in livrea ufficiale, ed è lo stesso pilota piemontese ad aver già svolto migliaia di chilometri di test per prepararsi al meglio alla sua investitura. Al suo fianco sulla n.50 vedremo due volti noti negli ambienti GT Ferrari, mentre è tutto da capire il secondo equipaggio che scenderà in pista sulla 499P n.51.
L’anno nuovo ha portato all’annuncio dei piloti ufficiali che Ferrari schiererà sulle due 499P ufficiali. Sulla n.51 sarà l’ex pilota di F1 Antonio Giovinazzi ad affiancare gli ex piloti della 488 GTE Alessandro Pier Guidi e James Calado, mentre sulla seconda 499P siederanno Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen.
Hypercar Ferrari 499P: come stanno procedendo i test?
Nella nostra intervista a Ferninando Cannizzo, a capo del programma GT e Hypercar, i problemi non sono mancati, forse figli dello svezzamento di questa vettura che sfrutta sì tecnologie già in parte note ma le interpreta in maniera completamente diversa. I test sono iniziati a Fiorano all’inizio della scorsa estate, per poi proseguire in altre piste europee tra le quali prima Portimao e più di recente Monza dove sono arrivate due vetture complete. Difficile parlare di tempi, troppo prematuro. Bisognerà aspettare quanto meno il prossimo marzo, quindi le prime prove libere sulla pista di Sebring, per emettere un primo verdetto.
Motore Hypercar Ferrari 499P: l’ibrido c’è, ma nella sua forma più evoluta
Sotto le raffinate forme della Ferrari Hypercar 499P LMH si nasconde il V6 da 3 litri che è strettissimo parente dell’unità montata sulla 296 GTB. Se, però, sulla stradale il tutto è coadiuvato da un potente motore elettrico da 167 CV che aziona sempre le ruote posteriori, a supporto del termico in ogni fase di guida, la situazione sulla Ferrari Hypercar è completamente diversa. Il V6 è montato in posizione centrale ed è portante, inoltre raggiunge una potenza di 680 CV contro i 663 della 296 GTB, grazie all’adozione di tecnologie specifiche.
Il motore ibrido della Ferrari Hypercar, inoltre, non è ricaricabile alla spina, quindi non si può assolutamente parlare di un motore ibrido plug-in…prestato alle corse. Derivano dalla F1 di Sainz e Leclerc sia l’ERS sia la batteria alloggiata sotto il serbatoio, appena dietro il sedile con un’architettura molto simile a quella utilizzata in F1. Il motore elettrico, alloggiato tra le ruote anteriore e dotato di uno specifico differenziale, muove le ruote anteriori, così da trasmettere una potenza alle ruote che somma, non matematicamente, i 680 CV del termico ai 272 CV dell’elettrico.
Quest’ultimo, inoltre, è sia generatore sia fonte del recupero di energia, grazie al lavoro congiunto con l’impianto frenante brake-by-wire, che su una vettura da corsa si ottimizza grazie alle pesanti frenate, tanto da non richiedere fonti di alimentazioni esterne. Essendo una LMH, però, sarà limitata nelle performance rispetto a una LMDh, la seconda tipologia di auto che parteciperà al WEC secondo il nuovo regolamento 2023. Una trazione integrale, quindi, solo a metà, per non annichilire la concorrenza.
Hypercar Ferrari 499P: si punta a vincere Le Mans, ma soprattutto ad affermarsi nel WEC
Certo, la gara da vincere per tornare subito a un ruolo da protagonista nel World Endurance Championship è la 24 Ore di Le Mans, in programma sul circuito de La Sarthe il prossimo 10/11 giugno. Sarà, come detto, la centesima edizione di una gara ricca di significato, specie per una Casa come Ferrari che a Le Mans ha scritto pagine importantissime della sua storia passata.
Quante volte la Ferrari ha vinto a Le Mans? Bisogna specificare; 9 sono state le vittorie assolute (1949, 1954, 1958, 1960, 1961, 1962, 1963, 1964 e 1965), mentre più di recente grazie all’impegno di AF Corse sono arrivate 4 vittorie nella classe GTE Pro con la 458 e la 488 GT3/GTE (2012, 2014, 2019 e 2021), 2 in classe GT2 (2008, 2009) e 4 in classe GTE Am (2015, 2016, 2017 e 2021).
Ferrari 499P: quali saranno i piloti della hypercar?
Oggi, martedì 10 gennaio 2023, Ferrari ha annunciato gli equipaggi delle due Ferrari 499P impegnate ufficialmente nel WEC. La scelta, come anticipato, è ricaduta sugli esperti Alessandro Pier Guidi, primo a salire a bordo della 499P per lo shakedown dell’anno scorso a Fiorano quando la vettura girava ancora camuffata, sull’esperienza di James Calado e sulla freschezza di Antonio Giovinazzi. Sempre in orbita Ferrari, dopo l’uscita dalla F1 a fine 2021 e la non felicissima parentesi in Formula E, il pilota pugliese classe 1993 festeggia il suo trentesimo anno di vita con un incarico importante: riportare la Ferrari al successo in una categoria che, sebbene non sia paragonabile alle gare endurance del passato, ha segnato in modo indelebile la lunga storia del cavallino rampante.
Questi i nomi della n.51, mentre sulla n.50 spazio ad Antonio Fuoco, che per la Ferrari prova abitualmente anche il simulatore della F1 che corre sulle piste del mondiale, Nicklas Nielsen e Miguel Molina. Il numero 50 non è stato scelto a caso, visto che il 2023 segna il 50° anniversario dall’ultima esperienza ufficiale nella categoria. Fuoco, classe 1996, porta già i gradi di uno dei piloti più forti ed esperti tra le ruote coperte, mentre Molina, campione European Le Mans Series 2021, da anni corre in LMP2 Pro-Am.
Ancora più impressionanti i numeri di Alessandro Pier Guidi e James Calado. Entrambi sono tre volte campioni LMGTE Pro, sempre a bordo di Ferrari e sono il duo più esperto in circolazione: insieme hanno vinto 11 volte per 23 podi su 39 partenze in 7 stagioni del WEC. Antonio Giovinazzi è la new entry e allo stesso tempo il pilota di punta, non fosse altro per la fama di cui gode grazie all’esperienza in F1. Ha già partecipato alla 24 Ore di Le Mans nel 2018 e continuerà a svolgere il ruolo di pilota di riserva per la Scuderia Ferrari anche nel 2023 in caso di indisposizione di Carlos Sainz o Charles Leclerc.
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