Uscita dal listino lo scorso anno per non gravare troppo sulle emissioni della Casa giapponese, la Suzuki Jimny PRO rientra sul mercato italiano sotto la veste di veicolo della categoria N1, autocarro. Con questo “cambio d’abito”, la Jimny torna per riconquistare il cuore degli italiani, come ha già fatto nei soli due anni di commercio dell’ultima generazione.
La Jimny PRO, però porta con sé alcune novità, figlie della scelta (obbligata) di trasformarla in autocarro, categoria che pone meno restrizioni e che ha permesso qualche modifica al fuoristrada compatto del Sol Levante. Scopriamo cosa cambia sulla Jimny PRO, dagli esterni agli interni alle sensazioni di guida della prova su strada.
Esterni e interni Suzuki Jimny PRO
Non cambiano le dimensioni della Suzuki Jimny PRO, con una lunghezza di 3,64 metri, una larghezza di 1,64 m e un’altezza di 1,72 m, mentre l’altezza da terra è di 21 cm. Confermati anche gli angoli di attacco (37°), di dosso (28°) e di uscita (49°).
Ovviamente non cambia neanche il design, grande punto di forza, ma la Jimny PRO si può riconoscere esteticamente per via dei fari, che non sono full LED, ma alogeni, e dei cerchi da 15”, che sono di colore nero in ferro, mentre precedentemente erano bruniti e in lega. Sempre 8 le colorazioni, con le versioni bicolore a pagamento: Bianco Santorini, Grigio Islanda, Verde Amazzonia, Argento Siberia, Nero Colorado, Giallo Kinetic, Blu Fiji e Avorio Kenya.
Gli interni della Suzuki Jimny PRO sono pensati per resistere e per dare un senso di robustezza complessiva. Rimane l’ottima strumentazione, ben visibile con i due grandi quadranti analogici, ma sparisce (neanche in optional) il display Touch da 7”. Al suo posto un classico modulo radio Bluetooth più “spartano”. Tra gli accessori che prima erano di serie, lascia il suo posto anche il climatizzatore automatico, in cambio del più semplice clima manuale. Nel complesso, in sostanza, manca qualche dotazione di comfort, ma lo spirito del Jimny rimane perfettamente immutato e quando ci si guarda dietro, si vede la modifica più importante.
Se prima si poteva considerare che, con le tre porte e il passo corto, lo spazio a bordo non fosse molto, ora la Jimny PRO ha eliminato il “problema”, togliendo la seconda fila di sedili, mettendo al suo posto una griglia metallica tra il vano di carico e la prima fila e portando la capienza standard a 863 litri, una bella quantità se consideriamo che è diventato più che altro un veicolo da lavoro omologato nella categoria N1.
Alla guida della Suzuki Jimny PRO 1.5 da 102 CV
Il motore della Jimny PRO è sempre il 1.5 benzina aspirato Euro 6D, da 102 CV e 130 Nm di coppia a 4.000 giri/min, abbinato al cambio manuale a 5 rapporti. Non cambiano, quindi, le sensazioni di guida rispetto al modello “tradizionale”, con gli ingegneri che hanno curato lo sviluppo dinamico della Jimny, lavorando su due aspetti: la guida onroad e offroad. Per il primo fattore le migliorie sono semplici e immediatamente riconoscibili dopo pochi chilometri.
Oltre al motore che si presenta più brioso ai bassi regimi e dotato di un migliore allungo, la piccola Suzuki è più precisa nei cambi di direzione grazie all’aggiunta dell’ammortizzatore di sterzo, anche se non vi consigliamo di aspettarvi miracoli.
Lo sterzo è molto demoltiplicato, capace di rendere la guida nel traffico e i parcheggi molto agevoli, anche se ci sarebbe piaciuta maggiore precisione al centro. Per quanto riguarda la trasmissione, nonostante una leva molto lunga non ci si può lamentare della buona fattura e degli innesti, tutto sommato abbastanza corti.
Dotata della trazione integrale Suzuki AllGrip Pro, la Suzuki Jimny PRO vede un allestimento tecnico di primo livello, da vero fuoristrada, formato da telaio a longheroni e traverse, delle quali due nuove che si aggiungono alle precedenti: una sull’asse posteriore e una a croce verso il centro. Le sospensioni sono ad assale rigido con tre punti di ancoraggio, oltre a essere dotate di una barra stabilizzatrice di maggiori dimensioni, mentre sono presenti due differenziali elettronici, che si occupano di gestire la trazione al meglio. L’agilità della Jimny è anche merito del peso di soli 1.165 kg, cosa che la fa sentire a casa sia su strada, sia in offroad.
Lo sterrato se lo mangia letteralmente, coadiuvata da un’elettronica poco invasiva (disattivabile fino ai 35 km/h) e, quando il gioco si fa duro, basta prendere in mano la leva (che è tornata dopo la parentesi fatta di pulsanti) delle marce ridotte. Con un passaggio della leva verso il basso (da 2H a 4H) si passa dalla trazione posteriore alla integrale permanente e, se non basta, premendo la leva e portandola indietro di un altro step (4L) si inseriscono le ridotte. Il risultato è un carro armato in miniatura, praticamente infermabile, con escursioni impressionanti e un’agilità veramente notevole. Il tutto con ruote non tassellate, capaci di offrire ugualmente un grip impensabile in fuoristrada.
Per quanto riguarda consumi ed emissioni, la nuova Suzuki Jimny propone un consumo medio di circa 8 litri/100 km nel ciclo WLTP.
Prezzo Suzuki Jimny Pro 2021
Suzuki Jimny Pro è proposto in unico allestimento al prezzo di listino di 18.700 euro IVA esclusa, 23.400 euro IVA inclusa chiavi in mano. Si tratta di 500 euro in meno rispetto al prezzo della Jimny “tradizionale”, a fronte di una diminuzione di qualche accessorio di comfort e tecnologia.
La Jimny PRO può essere guidata sfruttando i benefici e le potenzialità del programma di Noleggio a Lungo Termine Suzuki Rent. Una formula che si sviluppa su un orizzonte temporale di quattro anni e che prevede il versamento di un anticipo di 3.500 euro e un canone di 299 euro, con una percorrenza totale massima di 40.000 km.
Ad eccezione delle verniciature speciali BiColor, l’allestimento prevede tutti i contenuti di serie, compresi i fari con sistema di abbaglianti automatici “nontiabbaglio”, i fendinebbia, i sedili anteriori riscaldabili, il climatizzatore, il Cruise Control e i sistemi ADAS di assistenza alla guida.
Jimny Pro è infatti equipaggiato di serie, dai sistemi “guidadritto” (avviso di superamento della corsia), “occhioallimite” (il riconoscimento dei segnali stradali), “attentofrena” (la frenata automatica d’emergenza con riconoscimento dei pedoni) e “restasveglio” (il monitoraggio dei colpi di sonno).
Per la guida in fuoristrada e su tutti i tratti in forte pendenza entrano in azione i dispositivi “partifacile” (hill hold control) e “scendisicuro” (hill descent control). Di serie anche il sistema di sicurezza e localizzazione eCall, in grado di mettere in contatto i passeggeri con i soccorsi in caso di emergenza o, in caso di incidente grave, di lanciare automaticamente una richiesta di aiuto segnalando la posizione della vettura.
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