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Strage di Mestre, bus con revisione scaduta, ma era in regola

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Non si è ancora spenta l’eco della strage di Marghera (Mestre) del 3 ottobre 2023, quando un autobus urbano precipitò da un cavalcavia (22 morti e 15 feriti): le indagini si sono concentrate sulla salute del conducente, sulle condizioni del guardrail, sullo stato del veicolo (problemi allo sterzo).

In attesa che periti ed eventualmente giudici si esprimano sulla questione, è un sinistro che dà modo di riflettere sulla sicurezza stradale in Italia. Questa può migliorare anche sotto il profilo della revisione periodica obbligatoria ministeriale, imposta per legge a qualsiasi mezzo. Infatti, come fa notare Diego Brambilla, rappresentante nazionale del sindacato FederIspettori, l’autobus era in regola ma con revisione scaduta.

Le date? “La naturale scadenza della revisione dell’autobus era settembre 2023, mentre l’incidente è del 3 ottobre 2023, come si evince dall’incrocio di dati che ho effettuato: visura più verifica ministeriale. Informazioni non riservate, che chiunque può ottenere, come prevede la legge”. Esiste perfino un sito web del ministero delle Infrastrutture, il portale dell’Automobilista, che svela la scadenza della revisione: basta inserire la targa di qualsiasi mezzo.   

Tutto lecito, ribadiamo. Non c’è nessuna caccia a colpevoli e a irregolarità di profilo civile o penale. “L’unico obiettivo – spiega Brambilla – è cercare di abbassare le probabilità di incidente prendendo spunto da un evento tragico. Limitatamente alle revisioni dei veicoli pesanti, che vengono effettuate nelle Motorizzazioni e nelle sedi esterne, la base di partenza è che le normative nazionali consentono un’estensione al diritto di circolare liberamente su strada se si è in possesso della prenotazione ufficiale dell’operazione, prenotazione fatta prima della scadenza”.

Spesso chi sfrutta questa regola lo fa in perfetta buona fede. Altre volte si può intravvedere malizia: “Nel 2022, numerosi trasportatori da tutta Italia prenotarono la revisione di proposito in Sardegna per beneficiare dei due anni di ritardi nelle operazioni, una circostanza da imputare sia al numero esorbitante di richieste finte sia alla carenza di personale degli uffici locali”.

Il caso Italia è quasi unico in Europa. Siccome scarseggia il personale nelle Motorizzazioni locali che possa eseguire la revisione (i pensionati non sono stati sostituiti da forze fresche), allora si dà modo di viaggiare per parecchio tempo con la prenotazione della revisione. “Se la verifica ministeriale serve a tutelare la sicurezza, questo ‘lasciapassare’ risulta pericoloso per la circolazione. L’auspicio – conclude Brambilla – è che il legislatore modifichi il quadro normativo: o guidi un veicolo revisionato o non circoli”.

Autore: Mr. Limone

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