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Leapmotor studia il piano B: Range Extender per i mercati europei

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Una delle scommesse più pesanti dell’ad Stellantis Carlos Tavares riguarda il 15° marchio del Gruppo, la cinese Leapmotor, che prevede di vendere in Europa varianti dei SUV C10 e B10 ad autonomia estesa. E con 1.000 km di autonomia totale. Obiettivo, eliminare l’ansia da ricarica, da batteria che va a zero, perché al grande motore elettrico si abbina un piccolo propulsore a benzina. 

Di che si tratta

Sono vetture Range Extender, dette EREV (Extended-Range Electric Vehicles) o REEV (Range-Extended Electric Vehicles): sul punto, si dibatte se si tratti di auto elettriche o ibride. Chi sostiene la seconda tesi reputa che unicamente le macchine spinte solo dalla batteria possano essere considerate full electric; le altre, anche con un “micro” propulsore termico, rientrano fre le ibride. Magari plug-in, ricaricabili, che utilizzano la benzina come fonte di energia per estendere la propria percorrenza e consentire una guida rilassata, senza patemi.

Pro e contro

Potrebbe essere proprio questa l’asso nella manica di Leapmotor per far breccia nel Vecchio Continente, dove l’elettrico stenta a decollare, mentre l’ibrido piace di più. Target dell’azienda orientale, accelerare l’espansione a livello mondiale, avviata a fine settembre col lancio delle vendite in Europa tramite una rete di 200 concessionari in 13 Paesi.

La cinese avrebbe come rivali fra gli altri la Nissan Qashqai e-Power e la Mazda MX-30 R-EV, che si basa sull’unione tra l’elettrico e il motore Wankel, tornato d’attualità con questo modello. Di contro, i consumatori potrebbero non gradire la maggiore complessità meccanica delle Range Extender rispetto alle auto tradizionali o elettriche, per la presenza di due sistemi di propulsione. Da segnalare che il peso sale e in ogni caso non si tratta di mezzi a emissioni zero allo scarico.

Autore: Mr. Limone

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