Addio a un’icona europea: la Ford Focus si ferma e con lei una fabbrica senza futuro

Attualità
25 novembre 2025, 12.02
ford focus st 2023 copertina social
Dopo 55 anni di produzione ininterrotta e oltre 15 milioni di esemplari costruiti, la Ford Focus esce ufficialmente di scena. Il 17 novembre 2025 ha segnato l’ultimo giorno di produzione nello stabilimento tedesco di Saarlouis, simbolo storico dell’industria europea di Ford.
Con la sua chiusura, non si tratta solo di un addio a una delle berline compatte più vendute, ma anche di un cambio di paradigma strategico per la casa americana, che ridisegna il suo portafoglio modelli e l’assetto produttivo sul continente.

Saarlouis, il cuore europeo di Ford che cambia volto

Lo stabilimento di Saarlouis, attivo dal 1970, ha ospitato la nascita di modelli leggendari come Escort, Fiesta, Capri, Kuga e C-Max. Al suo apice, contava oltre 6.500 dipendenti, ora ridotti a 1.000 per la logistica dei componenti verso altri siti, mentre 1.700 lavoratori saranno progressivamente licenziati con accordi sulle indennità di uscita.
Il silenzio di Ford sull’addio alla Focus riflette una fine silenziosa di un ciclo industriale e sociale, con tensioni evidenti tra logica produttiva e valore storico del sito. La concorrenza interna con l’impianto spagnolo di Valencia ha inciso fortemente sulla decisione, nonostante la Focus resti tra i modelli più venduti in Europa dopo Puma e Kuga.

Una berline compatta che ha segnato generazioni

La Ford Focus non era solo una vettura: era un’icona del mercato europeo. Capace di adattarsi a diverse esigenze, offriva anche una versione compatibile con il bioetanolo E85, una rarità nel segmento compatto. Nonostante queste innovazioni, la casa americana ha scelto di puntare su SUV e veicoli elettrificati, seguendo le tendenze di mercato e lasciando spazio a nuovi modelli multi-energia in arrivo a Valencia entro il 2027.

Il Ranger e la transizione dei veicoli commerciali

Non solo la Focus: anche il Ford Ranger double cab verrà ritirato dal mercato francese nel 2026, a causa delle crescenti penalità fiscali sui pick-up. I marchi concorrenti come Toyota Hilux, Isuzu D-Max e Maxus T60 costituiranno l’offerta principale, con versioni elettriche e diesel soggette a malus ecologici.
Parallelamente, Ford punta a rafforzare i suoi veicoli commerciali: i Transit e Transit Custom, assemblati in Turchia, restano pilastri fondamentali del business europeo.

Tra incertezze e strategie future

La chiusura della Focus e la riduzione di personale a Saarlouis segnano una ridefinizione significativa della presenza Ford in Europa. Anche il sito di Colonia, dedicato a Explorer e Capri elettriche, resta in bilico a causa della bassa domanda di veicoli a batterie.
La nomina di Jim Baumbick alla guida di Ford Europa, ex ingegnere sviluppo, testimonia la volontà del costruttore di combinare esperienza tecnica e strategia industriale per affrontare le sfide del settore.
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