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Yamaha: in Italia Moto e Musica

Mazda non mostra segni di flessione dopo aver conseguito in Ottobre il miglior risultato tra tutti gli altri marchi venduti in Europa. Con un aumento delle vendite del 55 % rispetto a Ottobre 2012, la Compagnia Giapponese mette a segno il quarto mese consecutivo di crescita superiore al 30 %.
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Ci sono cose che è difficile raccontare. Ma che vale la pena almeno tentare di farlo, tanto è l’impatto che un evento come quello organizzato da Yamaha Motor Italia e Yamaha Music a Gerno di Lesmo, ha avuto sul sottoscritto e, credo, su tutti quelli che hanno avuto la fortuna di assistervi.

Yamaha
I due loghi Yamaha per la divisione moto, a sinistra, e strumenti musicali sono graficamente diversi.

Sì, perché per la prima volta Yamaha ha voluto unire simbolicamente le sue due anime, quella musicale e quella motociclistica, che in Italia convivono sotto lo stesso tetto, a Gerno di Lesmo, appunto, e che pur mantenendo ciascuna la propria identità comunicano tra loro esperienze creative in grado di accrescerne le potenzialità.

Two Yamahas, One Passion – heART Lab

Questo il nome assegnato all’evento che ci ha permesso di capire come musica e moto, in casa Yamaha Motor Italia, siano perfettamente accordate e facciano della tecnologia e della creatività gli ingredienti fondamentali per la loro attività.

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Nella struttura di Gerno di Lesmo ci sono sale prove per fare musica, scoprire nuovi talenti e sperimentate.
Yamaha: nasce con le sette note

All’interno del complesso industriale, che ricordiamo è stato in passato sede della Belgarda, che oltre all’importazione delle moto Yamaha per l’Italia per un certo periodo ha pure assemblato delle moto di successo, inclusa la Ténéré, ci sono tre blocchi nei quali trovano posto il reparto Yamaha Motor Racing, ovvero la struttura che fa da sede tecnica e logistica del team Monster Energy Yamaha MotoGp per tutta la stagione agonistica, il Yamaha Motor R&D Europe, ovvero la struttura dove prendono forma le Yamaha del futuro, in particolare per il mercato europeo ma anche per quello globale, e infine Yamaha Music, dove non solo si parla di strumenti musicali ma anche e soprattutto di musica ed educazione musicale. E è proprio dalla musica che ebbe inizio la storia della Yamaha. Ce lo ha spiegato con passione Raffaele Volpe, Managing Director di Yamaha Music.

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Raffaele Volpe.

Torakusu Yamaha, infatti, aveva una predilezione per la scienza e la tecnologia e fin da giovane si era avvicinato ai congegni meccanici più sofisticati come gli orologi europei, sui quali iniziò a lavorare, passando poi alla riparazione di attrezzature mediche presso l’ospedale di Hamamatsu, nome che diverrà poi famoso in ambito motociclistico. In questo periodo gli fu richiesto di riparare un organo a canne, cosa che a Torakusu portò a compimento scoprendo una passione innata per la musica e gli strumenti per generarla. Per questo sviluppò una sua versione di organo che sottopose ai maestri del Conservatorio, che intuendone le potenzialità lo persuasero a continuare nella sua opera non prima di aver però assimilato meglio la teoria musicale. Cosa che Yamaha fece con grande impegno e dedizione raggiungendo un’abilità nella messa a punto e intonazione del suo organo che gli permisero di fondare, nel 1889, la prima società giapponese produttrice di organi, la Nippon Gakki Company Ltd, di cui era lui stesso presidente. Nel 1900 l’azienda inizia la produzione di pianoforti verticali cui seguirono molti altri strumenti musicali, incluse le tastiere elettroniche: come non ricordare il famoso sintetizzatore Yamaha DX7, lo strumento che caratterizzò il sound degli anni ’80?

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Una selezione di strumenti e apparecchi prodotti da Yamaha.

Nel 2002 nasce la Yamaha Music Europe, di cui fa parte la filiale italiana, che si occupa non solo della produzione e commercializzazione di pianoforti, strumenti musicali digitali, strumenti a fiato, strumenti a corde, percussioni, nonché dispositivi audio e video, ma anche di diffondere l’educazione musicale tramite una propria rete di scuole di musica, sia private sia pubbliche, che utilizzano il sistema didattico Yamaha. Investe poi in borse di studio e sostiene attivamente tutto ciò che ritiene importante per avvicinare le persone alla musica come mezzo per avvicinare tutti all’arte e alla cultura. A Gerno di Lesmo questi principi sono applicati in toto e abbiamo potuto assistere alle performance di giovani artisti che trovano così modo di affermare il proprio talento.

Yamaha Factory Racing

Nel 2020 saranno 15 anni che la sede della Yamaha Motor Racing è attiva in Italia. Si tratta di un’unità fondamentale per la gestione dell’attività sportiva ufficiale della Casa giapponese ed è con orgoglio che a Gerno di Lesmo ci hanno mostrato la struttura tecnica e logistica che segue il team ufficiale in MotoGP. Len Jarvis, personaggio ben noto agli appassionati della MotoGP ne è il direttore ed è lui, insieme ai suoi collaboratori, Massimo Meregalli, William Favero e Marco Riva, che ci ha accolto nell’atrio della palazzina operativa dove sono esposti i motori delle YZR-M1 e alcune moto appartenute ai piloti del team.

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Len Jarvis e William Favero ci accolgono all’interno della Yamaha Motor Racing a Gerno di Lesmo.

Ristrutturato dal 2008, in quest’area si svolgono tutte le attività tecniche, logistiche, manageriali e di comunicazione del team. Se la responsabilità tecnica delle moto è ovviamente in Giappone, a Gerno di Lesmo si montano e smontano i motori che richiedono manutenzione e si analizzano col Giappone i dati fondamentali per il loro sviluppo.

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Marco Riva ci illustra la storia dei motori Yamaha impiegati nella MotoGP.

Tra officine simili a sale operatorie dove vengono maneggiati i motori, al garage dove sono sistemati i truck tra una trasferta e l’altra, trovano spazio gli uffici del personale afferente al team che quando è in sede lavora a stretto contatto col Giappone. Il tutto, ovviamente, brandizzato Monster Energy, principale sponsor del team che porta sulle piste le YZR-M1 di Maverick Viñales e Valentino Rossi.

Yamaha Motor R&D Europe (YMRE)

Terzo blocco quello dedicato allo sviluppo stilistico dei nuovi modelli Yamaha, un altro fiore all’occhiello per il sito di Gerno di Lesmo e un riconoscimento di come il design italiano applicato ai loro prodotti sia tenuto in grande considerazione dai giapponesi. Marco Ferrario e Cristiano Tasca, designer in forze al YMRE, che ci hanno guidato negli step che portano da un’idea, un concept, alla realizzazione del prototipo da cui deriverà poi la moto che andrà in produzione di serie.

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Alcuni dei modelli sviluppati presso il Yamaha Motor R&D Europe.

E non poteva esserci esempio più calzante se non quello della nuovissima Yamaha Ténéré 700, arrivata da poco ai concessionari. “Siamo una sede distaccata formata da persone che si occupano di dare forma alle nuove idee”, ci ha raccontato Tasca, “sviluppando forme che, adattandosi alla base meccanica che dobbiamo ‘vestire’ rendano il più possibile attraente e desiderabile alla vista e al tatto il prodotto finito”. Un processo che passa attraverso la creazione di più proposte, ciascuna interpretativa del concept iniziale, dalle quali viene poi estrapolata quella ritenuta più valida e che porterà al primo progetto preliminare. Segue poi la fase manuale della modellazione del prototipo in clay.

Un sistema antico che non può essere sostituito dalla simulazione 3D, poiché è fondamentale vedere ‘dal vero’ ogni dettaglio per poterlo rendere rendere funzionale e armonizzato con tutto il resto.

Marco Ferrario.

Definite le forme, queste devono essere riprodotte con dei prototipi strutturali che consentano di fare le prime prove dinamiche, per ottimizzare l’ergonomia dell’insieme. “Un lavoro che richiede continue iterazioni coi collaudatori e la parte tecnica per trasformare il prototipo in un modello industralizzabile rimanendo il più possibile aderenti al concept ispiratore”. Sulla versione definitiva viene poi effettuata una scansione ottica per generare in ‘reverse engineering’ il modello 3D dal quale sviluppare poi i particolari costruttivi definitivi.  risultato finale viene poi La Ténéré 700 è un bell’esempio di questa sinergia di forze. Osservando i vari step evolutivi esposti uno di fianco all’altro è ben palpabile il lavoro di sviluppo che ha impegnato per 3 anni questa squadra formata da designer, tecnici e ingegneri.

Sullo sfondo i vari step di sviluppo che hanno generato la nuova Yamaha Ténéré 700.

Una giornata interessante che Andrea Colombi, Country Manager di Yamaha Motor ha riassunto in queste poche ma significative parole: “Yamaha si esprime attraverso un unico linguaggio, che è in grado di raccontare passioni diverse. Per questo abbiamo voluto sviluppare il progetto Two Yamahas, One Passion – heART Lab e dare l’opportunità ai nostri ospiti di entrare in contatto con luoghi e persone che, ogni giorno, costruiscono un pezzo della nostra storia, di pari passo con la filosofia Yamaha. Sono il motore e la melodia più nascosti del nostro passato e del nostro presente”.

Andrea Colombi.
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