Volkswagen è da sempre, come dice il nome stesso, l’auto del popolo, e come tale deve offrire una gamma che soddisfi ogni desiderio della propria clientela.
Per questo – e per molti altri buoni motivi che scopriremo in seguito – nasce la Golf TGI, alimentata a benzina e a metano che, in coppia con la e-Golf, rappresentano due delle maggiori novità dell’offerta Volkswagen in questo anno 2014.
L’auto più venduta in Europa e tra le più vendute in Italia è pronta a fare il colpo grosso nel nostro paese, dove le auto “ibride” a metano e GPL hanno sempre avuto un ottimo riscontro nelle vendite. La missione è sicuramente molto ardua e, per mantenere alto il nome del marchio, che ad oggi è sinonimo di qualità ed affidabilità, gli ingegneri Volkswagen hanno dovuto pensare a ogni minimo particolare.
Qual è dunque il risultato finale? Ecco il nostro giudizio.
La vettura in prova: occhio ai dettagli
Molte delle auto dotate di un impianto a gas di serie, ricevono l’aggiunta della seconda alimentazione senza lavori di progettazione o modifiche sostanziali a carrozzeria e motore.
Non è il caso della TGI, la prima Golf che esce direttamente dalla fabbrica pronta per essere utilizzata a metano, progettata e creata appositamente con soluzioni congeniali a questa soluzione alternativa. E i risultati si vedono: all’esterno solo l’assenza degli scarichi, gli pneumatici Michelin Energy Saver con cerchi da 16” pollici e la sottile striscia nera sulla calandra anteriore – che taglia in due il simbolo VW – distinguono la TGI dalle altre Golf.
Colore Limestone Grey metallizzato (625 €) per gli esterni e grigio in abbondanza all’interno: l’obiettivo di questa Golf non è quello di attirare l’attenzione, ma di essere concreta e perfetta per chi la usa quotidianamente. L’abitacolo, infatti, è molto comodo e accogliente, i sedili in misto Alcantara e tessuto sono ben profilati e i comandi della vettura sono ben distribuiti tra volante e plancia in un mix completo e coerente con lo stile Volkswagen. L’alimentazione a metano è evidenziata dal fatto che ci sono due indicatori della benzina, uno per ogni carburante.
La presenza delle due bombole di metano per il totale di 15 Kg sacrifica il bagagliaio di circa 90 litri, portandolo ad una capacità di 291 litri contro le altre alimentazioni che si attestano a quota 380 litri. Un po’ capienza in meno nel vano bagagli a favore però di un’abitabilità immutata nei sedili posteriori.
Alla guida della TGI
La Golf TGI BlueMotion è equipaggiata con un quattro cilindri 1.4 TSI sovralimentato da 110 CV e 200 Nm di coppia, abbinato a un cambio manuale a sei marce. “Finalmente un po’ di cavalli su un’auto a metano!” abbiamo pensato durante la lettura delle informazioni tecniche e, sicuramente, anche molti di voi saranno contenti di sapere che è ora possibile provare un po’ di sano piacere di guida al volante di un’auto alimentata a gas.
La TGI, infatti, rimane una Golf a tutti gli effetti: precisa, affilata e affidabile come da sempre ci ha abituato. Lo scatto regalato dai 110 cavalli è più che sufficiente per muoversi agilmente, e lo stesso vale per le velocità autostradali, raggiungibili senza la minima fatica. Le prestazioni dicono che l’accelerazione da 0 a 100 km/h viene coperta in 10,9 secondi e la velocità massima è di 194 km/h.
L’inserimento in curva è preciso – si sente solo leggermente l’appoggio sugli pneumatici – e sicuro, lo sterzo è molto sensibile e diretto, mentre il cambio manuale a 6 marce e la frizione svolgono un lavoro eccellente. Insomma, bastano pochi chilometri per capire che è una Golf, chirurgica e sicura come lo è con le altre motorizzazioni.
La differenza principale la fanno i consumi: 3,5 kg/100 km, cioè circa 3,5 € per 100 km. Con i prezzi della benzina così alti, questi sono dati sempre interessanti. L’autonomia totale dopo un pieno di entrambe le alimentazioni fa segnare più di mille chilometri effettivi, il che rappresenta una totale libertà di utilizzo a prescindere dalla presenza di distributori.
Ma il metano dov’è?
Fin qui tutto bene, ma abbiamo tralasciato un “piccolo” particolare. La Golf TGI si presenta come un’ibrida fuori dagli schemi, essendo un’auto che ti permette anche di affrontare tratti autostradali molto lunghi grazie alla sua notevole autonomia.
Quindi, le domande sorgono spontaneamente: a livello di distributori come siamo messi in Italia e fuori? Uscendo dai tratti urbani, dove già il metano non è molto presente, le infrastrutture esistenti coprono effettivamente il fabbisogno totale? La risposta è no. La richiesta è sempre più in crescita e, nonostante la rete italiana di distributori sia una delle meglio fornite d’Europa, nella situazione odierna, siamo comunque costretti a fare calcoli, programmando il viaggio in base alle soste di rifornimento, portando chi viaggia per lavoro – con tempi e modi molto “ferrei” – a dover valutare oculatamente se è effettivamente conveniente comprare questo tipo di vetture.
Questa situazione di conseguenza blocca, o quanto meno frena, lo sviluppo di un mercato che sicuramente in Italia – ma anche in Europa – porterebbe a volumi di vendita maggiori. La breve analisi non toglie nulla alla Golf TGI che si presenta come un prodotto veramente ben fatto, ben studiato e progettato, ma vuole porre l’accento su una mancanza, quella delle infrastrutture (specialmente autostradali), che penalizza questa nicchia, che continuerà a rimanere tale se non verranno presi provvedimenti.
Prezzo e concorrenti
La Golf TGI Highline parte da 24.800 €, ma l’allestimento entry level, il Trendline, costa 21.300 €. Inoltre, grazie agli incentivi di Volkswagen e dei suoi concessionari, in questo periodo è ancora attiva l’offerta promozionale che abbassa il prezzo di partenza a 18.900 €. La vettura che abbiamo provato noi, completa di optional come i fari posteriori a LED (364 €), il cruise control adattivo (564 €), i sensori anteriori e posteriori con telecamera posteriore (750 € e 223 €) e il superlativo sistema di navigazione Discover Pro da 1.740 €, viene a costare poco più di 29 mila euro.
Non pochi, ma considerando la ricchezza della dotazione, i bassi costi di gestione e il non doversi più preoccupare dei blocchi del traffico, la Golf TGI e le sue sorelle Leon TGI e A3 g-tron, sbaragliano la concorrenza, con un progetto vincente fin dall’inizio.
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