Il successo della Volkswagen Golf GTI è innegabile: ne sono state vendute 2,3 milioni dal lancio nel lontano 1976. Così la nuova Volkswagen Golf 2022, porta alto il nome dell’ottava generazione, con lo spirito di rinnovarsi costantemente come ci si può aspettare da un modello di grande successo.
Le lettere “G”, “T” e “I”, messe insieme in questo preciso ordine, rappresentano ormai un mito e raccontano di una delle poche auto fedele negli anni al concetto cardine di tanto tempo fa: la sportività. Rispetto alla precedente generazione le forme sono più complicate e meno “immediate”, se non per l’intramontabile baffo rosso. Insomma, la Volkswagen Golf GTI è in costante evoluzione, un miglioramento, mai uno stravolgimento, seguendo quelli che sono i trend del mercato a livello di design, tecnologia, sicurezza e prestazioni.
Scopriamo, dunque, listino prezzi, dimensioni, interni e vediamo come va su strada e quanto consuma la Volkswagen Golf GTI.
Come sempre, un occhio all’estetica, fuori e dentro la vettura. Parliamo di un’ottava generazione che non si è sicuramente stravolta rispetto alla settima ma, come sempre ci ha abituato questo modello nato negli anni ‘70, le differenze tra una generazione e l’altra si sono costruite nei semplici dettagli, questa volta ben visibili.
Rispetto al modello precedente, la nuova Golf GTI è ancora più bassa, slanciata e dinamica. I progettisti hanno realizzato ex novo ogni parte della carrozzeria, perfezionandola nella galleria del vento in collaborazione con gli esperti di aerodinamica. Il coefficiente aerodinamico (cx) del modello di accesso è stato ridotto da 0,3 a 0,275. L’aerodinamica è stata ulteriormente migliorata adottando una serie di soluzioni specifiche. Tra queste figurano specchietti retrovisori esterni con cx ottimizzato, spigoli aerodinamici, spoiler sul tetto specifico della GTI, protezione del sottoscocca lungo tutta la superficie oltre a elementi ottimizzati sotto il profilo aerodinamico nei passaruota (elemento deviante all’anteriore, spoiler nella parte posteriore). Inoltre, gli esterni della nuova vettura sportiva sono contraddistinti da elementi tipicamente GTI, ma anche del tutto inediti.
Per una GTI la linea rossa nella calandra rappresenta un dettaglio irrinunciabile. Le origini di questo tratto distintivo risalgono alla prima generazione GTI, sulla quale incorniciava interamente la calandra realizzata in materiale sintetico. Oggi, questa linea rossa sopra la calandra si estende lungo tutta la parte frontale della vettura fino ai parafanghi. Per la prima volta, la linea rossa GTI è impreziosita, nella parte inferiore, da un elemento a LED che si sviluppa parallelamente, estendendosi rispettivamente dalle estremità interne dei fari a LED di serie fino al logo VW, posizionato al centro della calandra. Questo conferisce alla Golf GTI una “firma luminosa” inedita e inconfondibile.
Anche la parte inferiore del frontale presenta elementi specifici della GTI, come la presa d’aria a nido d’ape nel classico colore nero. Le ulteriori caratteristiche GTI degli esterni comprendono lo spoiler anteriore nonché i listelli sottoporta e la cornice del diffusore posteriore, i quali formano un insieme che avvolge l’intera carrozzeria. La Golf GTI è caratterizzata, inoltre, dai terminali dell’impianto di scarico posizionati a sinistra e a destra del diffusore posteriore nonché dal logo GTI con finitura cromata/rossa su parafanghi anteriori, portellone e calandra. La fanaleria IQ.Light LED Performance di serie dal buon aspetto estetico e dalla buona resa luminosa in condizioni di guida notturna.
Le dimensioni della nuova Volkswagen Golf concedono 4 metri e 28 centimetri di lunghezza, 1 metro e 79 di larghezza e 1 metro e 47 di altezza con un passo di 2,62 metri. Questi sono i numeri della vettura di segmento C per eccellenza che poggia sulla piattaforma MQB comune ad altri modelli del gruppo Volkswagen. Una piattaforma versatile che ha permesso di elettrificare alcune versioni con l’ibrido leggero e con il più prestante ibrido plug-in, e di rendere ancora più goduriosa e coinvolgente la guida nelle versioni GTI, GTD e R capaci di innalzare la potenza oltre i 240 CV, come nel nostro caso.
Appena si entra dentro alla Volkswagen Golf GTI, da un lato la sensazione è di tornare indietro nel tempo, a oltre 47 anni fa, per la precisione nel 1976, anno in cui arrivò nel mercato la prima GTI, ovvero la prima auto sportiva accessibile a un pubblico vasto grazie a un assetto sicuro, un controllo eccellente e, soprattutto, un motore a iniezione scattante, ma parco nei consumi.
Ovviamente a differenza del passato rimaniamo stupiti per il livello della tecnologia raggiunta dal nuovo sistema di infotainment dove i tasti fisici sono stati limitati al massimo (forse troppo) e, allo stesso tempo, in negativo, dalla troppa abbondanza di plastiche rigide, anche e soprattutto nei punti in cui l’occhio cade e non certo per caso, come ad esempio il tunnel. Meglio invece per quanto riguarda la capienza e la qualità nei vani portaoggetti principali: non manca fai la floccatura. Niente da dire sui sedili proposti di serie con poggiatesta integrato, ben contenitivi e regolabili, ideali per ogni taglia e anche per lunghi viaggi.
La posizione di guida è infatti ottima, si trova quella più ideale in men che non si dica, così come è buona la praticità dei comandi, anche quelli sul volante. Vi troverete spesso ad usare il tasto View per far comparire, ad esempio, la mappa sul quadro strumenti da 10,3”, peccato che in questo caso lei scompaia dal display centrale…
Al centro dell’abitacolo, quattro pulsanti a sfioramento richiamano altrettante precise funzioni (sistemi di assistenza alla guida e le loro regolazioni, Park Assist, clima e modalità di guida), mentre sul profilo basso del generoso schermo centrale touch da 10,25” la temperatura bizona si seleziona scorrendo il dito da sinistra verso destra e viceversa. Il volume si regola allo stesso modo nella parte centrale, va solo fatta attenzione per evitare di trovarsi con il sound al massimo. Ecco allora che si impartiscono involontariamente comandi del volume e di temperatura se si usa questa “mensola” come appoggio del polso mentre utilizziamo il touchscreen, un peccato. Si tratta comunque di comandi intuitivi che non distraggono eccessivamente alla guida una volta presa la necessaria confidenza.
Piace, infine, il quadro strumenti digitale, dove i “classici” e forse dimenticati, quadranti di tachimetro e contagiri possono variare forma e colore mostrandovi, tra le altre cose, le funzioni del navigatore, l’emittente radio selezionata e tanto altro ancora. La digitalizzazione raggiunta dalla nuova Golf è evidente e, seppur siano migliorabili i comandi vocali, una volta scambiati i convenevoli, ci si sente davvero “avvolti” dalla tecnologia, quella dei tempi che corrono, dove un simbolo quadrato che fa tanto tablet richiama la schermata centrale e le singole icone aprono gli specifici menu, qualcosa alla quale ormai tutti, o quasi, ci siamo abituati. Ci sono anche Apple CarPlay e Android Auto e il telefono si ricarica wireless nel generoso vano davanti al tunnel centrale, dove sono presenti anche due prese USB di tipo C. Qui, il comando cambio shift by wire che comanda il DSG esteticamente si fa davvero poco ingombrante, il che libera spazio per vani vari.
L’estetica specifica della Volkswagen Golf GTI viene completata, infatti, dal volante sportivo rivestito in pelle, con comandi multifunzione, ma non tagliato in basso, dall’illuminazione ambiente multicolor e dalla pedaliera in acciaio inox spazzolato.
Buono lo spazio del bagagliaio, con un buon 381 litri estendibili fino a 1.237 litri, con il piano di carico iniziale regolabile su due livelli così da renderlo perfettamente piano se abbattete la seconda fila. Come spazio interno davanti non ci sono problemi per tutti, dietro si sta comodi in due più che in tre e grazie al clima trizona e alle bocchette di serie su questa versione anche chi siede dietro può trovare la temperatura ideale in pochi minuti.
Se cerchiamo la sportività la Golf non si tira mai indietro con almeno quattro offerte alla portata di tutti i gusti e portafogli. Si parte con la versione 2.0 turbobenzina GTI (oggetto della nostra prova) da 245 CV che promette uno 0-100 in 6.3 secondi. Chi percorre tanta strada può optare sulla turbodiesel 2.0 GTD da 200 CV.
Se siamo fautori delle prestazioni green ecco l’ibrida plug-in GTE da 245 CV e 6.7 secondi, mentre gli oltranzisti andranno sulla “R” da 320 CV con trazione AWD e 4,7 secondi da 0-100.
La Volkswagen Golf GTI che oggi testiamo è quindi spinta da un motore 4 cilindri 2.0 TSI con 245 cv e, dall’erogazione fluida anche ai bassi regimi, ma con tanta coppia 370Nm da 1.600 a 4.300giri, che porta ad un crescendo di accelerazione sino al limitatore, il tutto ottimamente distribuito dal cambio a doppia frizione a sette rapporti DSG. I numeri sono di tutto rispetto, infatti passa da 0 a 100 km/h in 6,3 secondi e raggiunge una velocità di 250 km/h.
Sulla Golf è stato adottato per la prima volta un nuovo sistema di regolazione della dinamica: il Vehicle Dynamics Manager, che sulla GTI può esprimere tutto il suo potenziale. Gestisce il differenziale elettronico a bloccaggio trasversale XDS+ (ora di serie), oltre ai componenti per la dinamica trasversale degli ammortizzatori regolabili DCC (disponibili a richiesta). Il guidatore può scegliere la propria configurazione personalizzata mediante la selezione del profilo di guida (di serie), i driving modes sono: Comfort, Eco e Sport e la settabile modalità Individual. L’ampia possibilità di regolazione tra massima dinamica e massimo comfort è stata ulteriormente e sensibilmente aumentata in modo puntuale.
Saliti a bordo e la posizione di guida si trova immediatamente, già nei primi chilometri ci si sente perfettamente a proprio agio: il cambio è veloce e i paddle ben dimensionati, ma in manuale non mantiene il rapporto se ci avviciniamo al limitatore, neanche in sport. La Volkswagen Golf GTI è ben affilata, l’assetto regala sempre un’elevatissima tenuta e tanto grip in curva. Quest’ultima GTI è veramente tanto equilibrata, non entra mai in difficoltà e segue i suoi “binari” in modo quasi maniacale. Ovvio è meno estrema di alcune concorrenti dirette, ma permette un’uso più a 360°, dalla pista ai trasferimenti.
Il comportamento dinamico è infatti da piccola sportiva, come si richiede ad una GTI, ed anche l’assetto DCC è molto versatile da rigido a mediamente confortevole, con il retrotreno che segue fedelmente le traiettorie e la frenata risulta “vigorosa”. Da non dimenticare il fondamentale lavoro che svolge il blocco del differenziale anteriore elettroidraulico a bloccaggio trasversale XDS+ che garantisce trazione in abbondanza sul viscido e in uscita di curva e contribuisce a migliorare il comportamento dinamico rendendo più preciso l’inserimento e la percorrenza di curva, aumentando la forza motrice sulla ruota più esterna alla curva in modo da mantenere il maggior controllo possibile. L’ESP è disinseribile parzialmente o totalmente, anche se è sempre pronto a recuperare le situazioni impossibili.
Lo sterzo, progressivo e quindi dal rapporto variabile con la velocità, è molto preciso in ogni situazione e vanta una precisione individiabile, nonché ha un ottimo raggio di sterzo che non guasta mai. Il peso (1.388 kg) non sembra esagerato, ed influisce positivamente gli inserimenti, e anche al limite il sottosterzo è meno in agguato che in passato. Per gli amanti del sound, possiamo dire che non coinvolge come quello della sorella maggiore Golf R ma, in scalata, utilizzando il cambio al volante, questo scarico ci ha dato soddisfazioni, specie dall’esterno, mentre da dentro si sente che il rumore è molto “artificiale”.
Sulla Volkswagen Golf GTI si elevano poi gli standard in fatto di sicurezza, oltre alla sicurezza dinamica di una assetto ben piantato, troviamo nuove funzioni e tecnologie, che permettono di rendere confortevoli i trasferimenti in in autostrada, come l’ACC , il nuovo sistema di assistenza L2 come Lane Centering e Lane Keeping Assist, Light assist, Sign Assist e la frenata di emergenza City con riconoscimento dei pedoni (Front Assist) al pari dell’Emergency Assist, anch’esso inedito per il segmento.
L’ultima Golf GTI consuma relativamente poco, siamo sui 12,5 km/l di media, mentre in autostrada con il tachimetro a 130 il motore ronfa a soli 2.200 rpm in settima marcia, si arriva anche a medie di 15 km/l. I viaggi sono altresì rilassanti se non fosse per un leggero rumore di rotolamento, complici i pneumatici extralarge. Così la Golf GTI, con l’esperienza di una giovane ultra quarantenne ruspante rimane, come sempre un buon compromesso, tra una macchina per i track day ed una sportiva per l’uso quotidiano. Insomma rimane un punto di riferimento per tutto il mercato delle compatte sportive, dimostrando che una contenuta ma ben curata evoluzione porta a risultati certi.
Il prezzo della VW Golf GTI è di 44.550 euro nella versione manuale e di 46.550 euro nella versione DSG da noi provata. Ottima però la dotazione di serie, dove troviamo cerchi in lega “Richmond” 7,5 J x 17″ (meglio optare almeno per i 18”), Fari IQ.Light LED Performance e LED posteriori, Ambient Light (30 tonalità), Sedili anteriori sportivi e regolabili in altezza, ACC con “stop & go, Car2X, Front Assist – Sistema di frenata di emergenza con riconoscimento dei pedoni e dei ciclisti, Park Pilot, Sensori di parcheggio anteriori e posteriori con frenata di emergenza (a volte un po’ troppo solerte nell’intervenire), riconoscimento segnaletica stradale e stanchezza guidatore, Digital Cockpit Pro 10,25″, clima bizona, keyless entry, Navigatore “Discover Media” e sterzo progressivo. Con qualche optional (sospensioni DCC), colore metallizato, interni in pelle e si devono mettere in conto almeno 52 mila euro circa.
La Volkswagen Golf GTI attira clienti che guardano alle sportive di segmento C, e si piazza in mezzo ai due filoni. Se da un lato troviamo le più versatili BMW Serie 128ti, Ford Focus ST; dall’altro le “prontopista” Honda Civic Type R, Hyundai i30N, Renault Megane RS, con quest’ultima ormai sulla via della pensione.
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