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Volkswagen Golf 2.0 TDI 4Motion: la prova su strada

Tempo di lettura: 4 minuti

Gioco di origine scozzese, praticato su campi di vaste dimensioni o maglia di lana, per uomo o donna, con maniche lunghe. Questa è all’incirca la spiegazione che troverete alla voce “Golf” in un qualsiasi Vocabolario.

Ma per noi, noi appassionati – noi “malati di auto” – questa parola ha un solo unico significato: la Volkswagen Golf, infatti, rappresenta un’icona, un simbolo che in tutto il mondo significa successo, il successo di un’auto che da 40 anni domina il segmento C. Dopo aver provato le varie versioni  TDI 1.6 cc, TGI 1.4 cc, GTI 2.0 cc ed e-Golf, è venuto il momento di mettere alla prova il motore più venduto, il “cuore di gamma”: il 2.0 TDI da 150 CV abbinato alla trazione integrale 4Motion.

La vettura in prova: elegante e discreta

C’è chi la critica dicendo che è sempre uguale, che esteticamente non osa mai, troppo sobria e discreta, ma è proprio qui che la Golf ha ottenuto il suo successo. Squadra che vince non si cambia, si suol dire. Con tanti piccoli accorgimenti e innovazioni intelligenti nei punti giusti, la compatta tedesca ha saputo coccolare i suoi affezionati clienti e ne ha attratti sempre di nuovi.  

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Carrozzeria Blu notte metallizzato, cerchi da 17 pollici e interni in pelle Vienna. Sono queste i tre ingredienti principali della vettura che abbiamo provato, un mix piuttosto sobrio ed elegante, in pieno stile Golf.  L’allestimento Highline la dota dei principali optional, anche se mancano, al posteriore, i bellissimi gruppi ottici full LED che rendono quest’auto un po’ più esclusiva. Sono presenti però gli ottimi fari bi-Xeno adattativi.

All’interno, oltre alla pelle che riveste gran parte dell’abitacolo, troviamo l’ottimo e più volte elogiato Navigatore Discover Pro da 8 pollici. Molto utili e apprezzati anche i diversi vani sparsi all’interno della Golf, tra i quali gli interessanti cassetti sotto i sedili anteriori. La trazione integrale toglie un po’ di spazio nel bagagliaio: dai 380 litri della Golf normale si passa a 343 litri, mentre l’abitabilità dei sedili posteriori pressochè invariata.

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Alla guida: sempre pronta a cambiare volto

Non appena di sale a bordo ci si sente subito in casa Volkswagen: i sedili sportivi assicurano sempre un’ottima seduta e la posizione di guida ideale è facile da trovare. Facile e intuitivo è anche orientarsi tra i vari comandi, tutti posizionati in maniera intelligente.

Partiamo e, la prima impressione è quella che questa Golf abbia meno dei 150 cavalli dichiarati. La prima marcia del nostro manuale a 6 marce, infatti, è un po’ troppo morbida e in generale la risposta all’acceleratore sembra tardiva. Quando però i 320 Nm di coppia si scatenano, si sentono tutti i 150 cavalli che portano la TDI 4Motion a raggiungere la velocità massima di 210 km/h.  Lo 0-100 km/h viene coperto comunque in 8,6 secondi, segno che questa versione non è così “seduta” come ci è sembrato agli inizi.

Sicuramente si sente la mancanza del Drive Profile Selection e del Dynamic Chassis Control, ma basta settare l’ESP su Sport e subito la Golf si “slega” diventando un po’ più aggressiva. Problema risolto.

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Lo sterzo come sempre è quasi impeccabile, così come l’assetto, nonostante le mancanze appena citate. L’appoggio in curva è minimo e la 4Motion segue le traiettorie alla perfezione, senza mai scomporsi e, quasi sempre, senza l’ausilio della trazione posteriore data la potenza non eccessiva. Qui la trazione integrale, con frizione di tipo Haldex, fornisce un aiuto fondamentale sui terreni a scarsa aderenza, cosa che porta questa Golf a dare il meglio in più di una condizione, essendo capace di trasformarsi in base alla situazione.

Per quanto riguarda i consumi, il dato dichiarato è di 4,7 litri/100 km nel misto e noi abbiamo registrato positivi molto simili, intorno ai 6 l/100 km.

La tua Golf a 360 gradi?

È la Golf definitiva? Questa la mia domanda quando sono salito per la prima volta a bordo. Le cinque porte, un motore turbodiesel da 150 cavalli, la trazione integrale e un ampio bagagliaio sono ingredienti che regalano un utilizzo a tutto tondo senza particolari preoccupazioni.

La potenza alla fine c’è e la comodità anche. La versatilità alla Golf non è mai mancata, ma la trazione integrale ti permette di osare ancora di più, con un motore abbastanza performante che unisce prestazioni a consumi ridotti. E allora cosa manca? Noi abbiamo sentito la mancanza del solo cambio DSG (che purtroppo non esiste sulla 4Motion), dopodichè si potrebbe chiamare la “Golf quasi perfetta”. Attenzione: non la più divertente, non la più bella, ma quella che sa essere utile in ogni occasione, quasi perfetta, appunto, per ogni situazione. Ancora meglio se avesse i cavalli e il brio della GTD.

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Prezzo e concorrenti: costa tanto, ma ti dà tanto

La Volkswagen Golf 2.0 TDI 4Motion parte dal prezzo di 30.200 €, poco meno della sportiva GTI. La versione che abbiamo provato noi costa ancora di più a causa dei numerosi optional che, però, l’hanno resa veramente completa di tutto.

Circa 7 mila euro di accessori che si aggiungono al prezzo di partenza. Ecco quelli principali: Blu notte metallizzato (625 €), interni in pelle Vienna (2.343 €), fari Xeno con luci diurne a LED (1.673 €), sensori di parcheggio ant. e post. (652 €) e navigatore satellitare “Discover Pro” (1.757 €).

Prezzi a parte, la Golf rappresenta un punto di riferimento nei confronti di tutta la concorrenza del segmento C che insegue da sempre: Giulietta, A3, Serie 1, Focus e Classe A sono solo alcune delle interpretazioni che puntano allo scettro di regina, scettro che però appartiene ancora, dopo 4 decadi, alla Golf.

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Campione

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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