Con la transizione elettrica che prende piede, seppur in maniera rallentata per via del conflitto tra Ucraina e Russia, anche i brand della Motor Valley si confrontano con la dismissione dei motori termici. Seppur a questi produttori sia stata concessa una proroga, tutti i reparti sono al lavoro per decarbonizzare l’intero indotto. Tra questi c’è inevitabilmente Ferrari.
Nel corso del Capital Markets Day, il CEO di Ferrari, Benedetto Vigna, ha dichiarato: “Non prevediamo di lanciare auto ad idrogeno in questo decennio, ma crediamo che sia un elemento importante da esplorare nel prossimo decennio. Siamo in una fase di transizione e non vogliamo trascurare nessuna opzione. Non siamo una mobility company e quando la mobilità sarà sempre più condivisa, avere una Ferrari sarà ancora più unico. Al momento non è nostro interesse portare la guida autonoma ai livelli 4 e 5. Quel che vogliamo è mettere la persona al centro dell’esperienza. In quanto alla transizione, va fatta in maniera sicura e al giusto passo”.
Con l’attenzione degli investitori focalizzata sulle novità in merito all’elettrificazione della gamma, quel che ha reso noto il Cavallino Rampante è che si punta ad una gamma di prodotto ben diversificata entro il 2026, composta per il 60% da ibridi ed elettrici e per il 40% da auto con combustione interna. A tal riguardo, Vigna ha sottolineato: “Saranno modelli in grado di offrire emozioni di guida distintive, ma sempre inconfondibilmente Ferrari. Crediamo di poter utilizzare il motore elettrico per migliorare le prestazioni delle nostre auto. La prima Ferrari elettrica sarà presentata nel 2025 ed affonderà le sue radici nel patrimonio del Cavallino Rampante, attingendo ad una più ampia esperienza tecnica per migliorare ulteriormente le emozioni di guida. Le sue caratteristiche uniche, sfruttando il know-how delle corse, la renderanno una vera Ferrari. Un altro elemento chiave di differenziazione per le vetture elettriche Ferrari sarà il modo in cui le celle delle batterie, che saranno acquistate per garantire la massima qualità e la tecnologia più avanzata, saranno assemblate a Maranello. I moduli della batteria, realizzati artigianalmente, saranno integrati nel telaio delle vetture in un processo che mira a ridurre il peso del veicolo, ad aumentare le prestazioni e a creare un’esperienza di guida unica, come solo una Ferrari può offrire”.
Ferrari ha la chiara intenzione di raggiungere un fatturato netto fino a 6,7 miliardi di euro nel 2026, con un tasso di crescita annuo composto del 9%. A Maranello hanno intenzione di riuscirci puntando principalmente sulle attività legate alle auto, sostenute dal ricco portafoglio di modelli e dalle personalizzazioni. Inoltre, la società punta ad un EBITDA di 2,5-2,7 miliardi di euro, con un CAGR dell’11%, superiore rispetto alla crescita dei ricavi, e un margine dell’EBITDA di 38%-40%. Il brand italiano, quindi, ha intenzione di produrre più auto e quindi i volumi, senza arrivare al raddoppio come specificato dallo stesso Vigna.
La casa di Maranello ha anche deciso di proseguire con la proposta di incrementare il dividend pay-out per gli anni a venire ad un 35% stabile dell’utile netto rettificato, e di iniziare un programma di riacquisto azioni proprie di circa 2 miliardi di euro da eseguirsi da ora fino alla fine del periodo di piano, in linea con il progredire della generazione di free cash.
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