In un precedente articolo, titolammo “Valentino Rossi e la F1: ciò che poteva essere e non è stato”. Non è un segreto, infatti, che tra il dottore e la rossa fosse scoccata la scintilla, tanto che dopo il primo test, che avvenne 17 anni fa, era il 21 aprile 2004; quel giorno iniziò a crearsi un contatto tra il campione di Tavullia e la Scuderia Ferrari per un possibile debutto nel mondiale.
La leggenda vuole che lo stesso Schumi rimase talmente sorpreso da convincere Schumacher e Todt a offrirgli un posto in Sauber motorizzata Ferrari per il 2005, quando in realtà corsero Villeneuve e Massa. Non se ne fece nulla, ma i test continuarono, quasi a volersi dire addio ma senza la reale necessità.
Seguirono per appunto altri test, tra i quali quelli a Valencia, durante la sessione ufficiale insieme agli altri piloti di F1 nel 2006, e poi ancora due sessioni, in solitario, nel 2008, al Mugello e a Barcellona, al volante della F2008 che sfiorò il titolo piloti con Felipe Massa e si portò a casa il costruttori, l’ultimo della storia della Ferrari.
Più recentemente, Rossi è tornato al volante di una F1, la sua prima dell’era turbo-ibrida. Pochi mesi fa, infatti, sempre a Valencia Valentino Rossi ha preso confidenza con la Mercedes W08 campione del mondo nel 2017, al suo fianco uno scatenato Lewis Hamilton sulla Yamaha M1 MotoGP, per un’ideale scambio di mezzi tra due campioni veri.
Questo, invece, è il servizio che Studio Sport, in onda su Italia 1, trasmise per commentare quel battesimo al volante di una F1; lo stesso Rossi raccontò i retroscena dell’evento nel suo libro “Pensa se non ci avessi provato. L’autobiografia“, raccontando con orgoglio come a fine giornata riuscì a scendere sotto il minuto sul giro della pista di Fiorano, vincendo così la scommessa con i meccanici della rossa, stupefatti dal suo talento.
Siamo poi andati a rintracciare il comunicato che Ferrari rilasciò a commento della giornata, ufficialmente programmata per il collaudo delle monoposto destinate poi a vincere il GP di Imola pochi giorni dopo. Queste le parole del Dottore: ” E’ stata una giornata molto emozionante per me. Guidare una macchina di F1 è stata un’esperienza straordinaria ed è stato bello calarmi nei panni di Schumacher per un giorno. Voglio ringraziare la Ferrari per avermi offerto questa opportunità.”
Dovete sapere, infatti, che per non destare sospetti Rossi si travestì…da Schumacher, ma i presenti a bordo pista si accorsero molto in fretta che c’era qualcosa che non andava…