La prima versione della Clio Sporter è stata molto snobbata, le station wagon derivate dai segmenti B non sono mai troppo piaciute, specialmente in Italia. Questa Clio 4.0 in versione famigliare ha invece tutte le carte in tavola per approdare nei garage dei papà italiani e non solo: a partire dal look molto dinamico e sportivo, poi le dimensioni interne in rapporto alla lunghezza fuoritutto e infine il motore, il più moderno 1.2 turbo benzina, tanto cavallato e parco allo stesso tempo da non far rimpiangere il diesel.
La vettura in prova
Noi abbiamo, infatti, provato la 1.2 TCE da 120cv. Sulle prime non credevamo essere il motore adeguato per una tranquilla compatta da famiglia, ma con il passare dei chilometri il 100 cv/litro transalpino è molto piaciuto. Il quattro cilindri Renault si è rivelato uno dei migliori turbo benzina in produzione a parità di cilindrata, un’unità che non fa rimpiangere polmoni 1.6 aspirati, anzi li doppia senza il minimo problema.
La lunghezza esterna 4,27m invece inferiore ad una compatta di segmento C (Bravo per intenderci) permette di trovare parcheggio in città a di divincolarsi agilmente nel traffico (larghezza 1,73m), senza per quanto perdere spazio all’interno. Il divanetto ad esempio è comodo per i lunghi viaggi, a patto di sedere in due. Il terzo si troverebbe sacrificato a livello di spalle. Nel bagagliaio con 443litri trova posto tutto il necessario per un lungo ponte con tutta la famiglia.
Le plastiche interne invece sono gradevoli alla vista (laccato nero), meno al tatto dove le superfici sono rigide e non sempre rifinite con precisione, ma siamo nella media del segmento. Gli accoppiamenti non sono esenti da critiche, ma non abbiamo rilevato scriccioli o disallineamenti troppo evidenti. Peccato alcune pecche come il clima automatico che non è molto regolabile nella gestione della temperatura: non avendo i mezzi gradi si avverte freddo o caldo, senza mezze misure, almeno il sensore di tossicità integrato e il filtro antipolline a carboni attivi riducono l’inquinamento nell’abitacolo, eliminando le particelle fini (pollini, polveri e particolato) e altre sostanze nocive (gas di scarico, odori). Invece i comandi del cruise al volante e della radio dietro la corona non sono illuminati e di notte si fatica a capirci qualcosa.
Alla guida: l’assetto ricorda una sportiva
Saliti al bordo il primo piacere è sicuramente il volante, dalla corona spessa e sagomata, non troppo diretto, ma comunque il dinamico il giusto permette anche un certo divertimento con i paddle del cambio doppia frizione EDC belli grandi e comodi da usare: anche il padre di famiglia, scaricata la suocera, si può divertire alla Schumacher, premendo il pulsante dell’RS drive la cambiata si fa più pronta e in automatico avviene a regimi superiori, anche l’acceleratore ha una logica più sportiva e lo sterzo è più duro. L’assetto poi non delude, fermo e allo stesso tempo capace di digerire le buche, non male. Certo i pneumatici 205/45 R17 nulla possono contro le asperità può accentuate e qualche sconnessione non sempre viene filtrato a dovere. I 190Nm a soli 2.000giri non sono mai impacciati neppure a pieno carico e il cambio EDC doppia frizione competa il quadro già ottimo a dimostrazione che i piccoli 4 cilindri Renault sono indovinati. Il doppia frizione è fluido nelle cambiate, ma non veloce e reattivo come la migliore concorrenza (leggi DSG e TCT).
La velocità massima di 194 orari e un 0-100 in soli 9.9 secondi lo piazzano ai vertici della cilindrata, complici anche il peso ridotto a 1250kg rilevati. I consumi poi, come si addice a motori figli del downsizing, sono quasi in linea con la concorrenza più evoluta, leggermente superiori ai 1.2 meno cavallati: i 13 km al litro di media tra città e extraurbano, con picchi di 14 in autostrada a velocità da codice. L’autonomia con 45 litri permette al 1.2 di percorrere in autostrada almeno 600 chilometri senza rabboccare.
Una nota dolente deriva dal rumore interno alla vettura: già a 110 bisogna alzare la voce, infatti il motore è silenzioso, ma i fruscii aerodinamici dei montanti anteriori sono molto evidenti.
L’infotainment e la telemetria di bordo
Integrato nella consolle centrale a comoda portata di mano, R-LINK è il touchscreen da 7pollici di Renault. È offerto di serie e per alcuni aspetti ha funzioni immediatamente identificabili ne fanno un sistema friendly e di facile utilizzo, anche se qualche aggiornamento futuro dovrà esser previsto perché alcune semplici operazioni, come passare dalla radio al mp3, sono molto macchinose.
Il riconoscimento vocale consente di impostare una destinazione senza togliere gli occhi dalla strada e le mani dal volante, o di chiamare un contatto memorizzato nella rubrica. In più, previa installazione della funzione “Text to speech” (lettura di un testo con sintesi vocale), l’R-LINK è in grado persino di leggere i messaggi di alert.
Grazie al Bluetooth e alle prese USB e jack sul frontalino, ascoltare brani dai propri supporti portatili o guardare foto e video durante le soste è un gioco da ragazzi. Il navigatore TomTom, completo di Servizi LIVE, comunica informazioni sul traffico in tempo reale, ottimizzando così i tempi di percorrenza e il consumo di carburante.
La connessione alla rete elettronica del veicolo, invece, abilita una funzione di guida avanzata: l’RS Monitor, che valuta i parametri vettura come temperatura d’immissione aria, della doppia frizione, dell’olio cambio, dell’olio motore, acqua, fino all’angolo di sterzo, percentuale di slittamento ruote motrici, coppia motore e alle ruote e accelerazioni laterali. Una gioia per gli amanti dei track day. Infine, con Renault R-LINK Store, il primo “Application Store” per automobili, si può consultare e scaricare un archivio di applicazioni ricco e variegato, accessibile direttamente dal veicolo o dal PC tramite MyRenault. Noi avevamo installato l’R-Sound Effect, dove un software collegato con l’acceleratore e le casse dell’impianto audio simula il rombo di una vettura da corsa o da strada sincronizzando l’audio con i giri motore. Si può scegliere tra Clio RS Cup, Clio V6, Nissan Gt-R, la gloriosa Alpine A110, una moto d’epoca e una vettura del futuro. Non male, anche se a un padre di famiglia gradirà più il silenzio del 1.2 TCE.
Prezzo elevato, ma con costi di gestione bassi
La Clio 1.2TCe 120cv EDC GT viene 20.000€ tondi tondi, la nostra con aggiunta di sensori parcheggio, telecamera, clima automatico sfiora i 21 e mezzo: non pochi per una Clio a benzina. Le concorrenti non sono molte: la Skoda Fabia Wagon 1.2 TSI DSG105cv costa 2.000 in meno, ma è più votata all’eleganza che non al dinamismo, anche se gode di un bagagliaio più grande, la Seat Ibiza ST TSI DSG 17.450€ è la più allineata alla Clio come spazi e come dinamicità, ma fa pagare molti accessori a parte. Per ora la Peugeot 208, rivale più accreditata, non è ancora disponibile in versione famigliare. Non c’è da dimenticare che la Renault, a fronte di una spesa importante, ripaga con una linea molto sportiva, un comportamento di guida esemplare e un motore dinamico e parco e una dotazione di serie già buona: fari a led, cerchi d a17″, paraurti minigonne e scarichi dall’aspetto sportivo, sistema R-link con navigatore e USB, hill-holder, sensore luci e pioggia, cruise control, Easy Access System II con chiave in tasca e ESP.
La Clio si è rivelata una auto onesta e completa, con un motore adeguato all’indole dinamica del veicolo, senza per questo essere assetato. Certo i prezzi non sono bassi, a questo 1.2 turbo non ne fa un’auto adatta ai neopatentati, ma la piccola Renault ha molte qualità racchiuse in un piccolo guscio, ideale per la città come per i lunghi spostamenti per la famiglia senza rinunciare alle curve di montagna, con costi di gestione quasi irrisori. La dinamica di guida poi è ai vertici per le station, supportata dal telaio Sport con molle anteriori e ammortizzatori irrigiditi rispettivamente del 40% e del 30% rispetto al resto della gamma. Insomma se siete innamorati dell’RS, ma “tenete” famiglia e un budget ridotto questa compatta potrebbe essere la soluzione.