Categorie: Prove su strada

Test – Jeep Wrangler Mountain

Tempo di lettura: 5 minuti

Nasce in America durante la Seconda Guerra Mondiale, cresce come veicolo commerciale e negli anni diventa uno status symbol grazie alle sue doti off-road e alla sua estetica unica.

Stiamo parlando del Jeep Wrangler, simbolo del vero fuoristada americano, ma che dal 2011 “parla” anche un po’ italiano a seguito dell’acquisizione del Marchio da parte del Gruppo Fiat. Noi abbiamo provato il Jeep Wrangler “passo corto”, ovvero il tre porte, in allestimento Mountain, ecco com’è andata.

Born to be wild

L’allestimento del Wrangler da noi provato è basato sulla versione Sport, è disponibile in tre colorazioni, la “nostra” verde Gecko, l’arancione Dozer e il Black Forrest Green. Qualsiasi Wrangler da sempre – dalla prima all’ultima serie – si fa notare per le forme caratteristiche, ma il Mountain catalizza proprio tutti gli sguardi verso di sé provocando ammirazione e, perché no, anche divertimento, soprattutto nei più giovani.
Il look è piuttosto selvaggio anche nella versione orginale ma il Wrangler Mountain è speciale, creato in collaborazione con la Mopar, tende ad accentuare il lato grintoso di questa Jeep proponendo qualche modifica estetica che rende la vettura più originale.

All’esterno le forme sono spigolose e lo stile è tutt’altro che moderno, ma il fascino è rimasto invariato negli anni. Il muso presenta un grosso e sporgente paraurti anteriore al di sopra del quale vi è la griglia centrale di colore Mineral Grey, secondo colore dominante dopo il verde Gecko. Ai lati della griglia troviamo i due classici fari tondi, mentre sul cofano troviamo un adesivo nero sulla parte centrale e ai lati le decalcomanie con la scritta “Mountain” sotto la quale – in piccolo – vi sono delle coordinate geografiche, -4.083333 e 137.183333, che indicano la zona del Puncak Jaya, una montagna dell’Indonesia situata nell’isola di Papua Nuova Guinea, alta poco meno di 5.000 metri, meglio conosciuta dagli alpinisti con il nome di Piramide Carstensz. Dalla vista laterale spiccano i cerchi in lega da 17″ Mineral Grey, l’hard top (la cui verniciatura, a nostro avviso, è troppo delicata e soggetta a righe), la pedana antiscivolo e il tappo serbatoio firmato dalla Mopar. Al posteriore troviamo la classica ruota di scorta rivestita da una custodia marchiata Jeep e il bagagliaio con doppia apertura, prima il portellone poi il lunotto.

Gli interni mantengono uno stile che Jeep utilizza da dieci anni a questa parte, così come la strumentazione, dalla grafica un po’ “antica”. L’abitacolo, tuttavia, regala sensazioni di sicurezza e accoglienza particolari, da rifugio di montagna pronto a proteggere dalle intemperie e dalle temperature gelide. Le personalizzazioni di questo allestimento comprendono i sedili in tessuto con impunture Dark Slate Grey, logo “Mountain” ricamato sullo schienale e tappetini in gomma Mopar con logo Jeep. Il volante è quasi perpendicolare al pavimento, è rivestito in pelle ed ha i comandi dell’impianto audio integrati. Il bagagliaio nella configurazione base (con tutti e quattro i sedili in posizione normale) ha una capienza di 142 litri mentre se si sacrifica la seconda fila, ribaltando i sedili posteriori – il meccanismo è molto semplice e senza sforzi – i litri aumentano in modo considerevole.

Creato per la giungla, adatto anche a quella urbana

Quando si sale a bordo e si avvia il motore, rumore e vibrazioni non esitano a farsi sentire, ma la seduta è alta e comoda in modo da poter tenere sotto controllo gli spazi attorno alla vettura, “piccola” (4,22 m) ma ricca di sporgenze.
L’unico Propulsore disponibile sul Wrangler Mountain il 2.8 CRD da 200 cavalli e 410 Nm, un turbodiesel potente e ricco di coppia abbinato a un cambio a 6 marce – dotato di una leva molto lunga che rivolge il pomello verso il guidatore – un po’ gommoso ma preciso negli innesti. La frizione è piuttosto pesante, ha la corsa lunga e non regala molto feedback, particolarità per il quale dovrete farci l’abitudine, soprattutto durante le partenze.
È una questione di abitudine, secondo il nostro parere, anche l’utilizzo di questa vettura in ambito urbano. Una volta considerate le dimensioni dei paraurti e della ruota di scorta durante i parcheggi, guidare il Wrangler in città diventerà un piacere. Buche, dossi, strade dissestate e “sampietrini” non allineati – problemi, putroppo con cui abbiamo a che fare ogni giorno nelle città italiane – non rappresentano più fonte di preoccupazione per i vostri ammortizzatori o per le vostre gomme. Questo fuoristrada, tuttavia, affronta le asperità dell’asfalto in modo particolare, superando le buche agevolmente senza, però, eliminare del tutto il contraccolpo. Questo avviene a causa di un assetto “rigido” – si fa per dire – che d’altra parte garantisce una tenuta extra in curva.
I piaceri finiscono quando si guarda ai consumi, più alti degli 8,3 litri/100 km – un po’ troppo ottimistici – dichiarati nell’uso urbano, mentre li troviamo leggermente più vicini alla realtà nell’uso extraurbano. Il Wrangler con il suo 2.8 CRD accelera (con un po’ di turbo lag) da 0 a 100 km/h in 10,6 secondi e raggiunge la velocità massima di 172 km/h.

Come vi abbiamo già detto, sono le strade non asfaltate il terreno ideale del Wrangler – ancora di più per il Mountain – che, tra passaggi nel fango, terrapieni e salite, trova il suo habitat naturale. La trazione 4×4 ‘Command-Trac’ si dimostra capace di superare ogni ostacolo. Noi abbiamo portato il Wrangler in una classica strada sterrata in salita ricca di fango e guadi creati dal passaggio dei trattori e dalla pioggia caduta nei giorni precedenti. Dopo qualche titubamento iniziale, prendiamo maggiore confidenza con il Wrangler affrontando ogni potenziale pericolo, domando lo sterzo, e senza sentire il bisogno di inserire le marce ridotte se non raramente, per nostra precauzione. Le condizioni che costringono questo fuoristrada a utilizzare il massimo del suo potenziale devono essere piuttosto estreme, condizioni in cui il Wrangler si fa trovare pronto anche in caso di percorso in notturna grazie ai fari alogeni molto luminosi.

Se il contatto con la natura e il viaggiare all’aria aperta vi appassiona particolarmente è possibile rimuovere la parte anteriore del tetto – divisa in due pannelli – l’hard top posteriore (rimangono a vostra protezione i roll-bar) e addirittura le portiere.

Un “Gecko” da 32.500 euro

Questa versione speciale del Wrangler è in vendita già diversi mesi, più precisamente dal 15 settembre 2012, al prezzo di partenza di 32.500 euro. Come abbiamo già detto questo allestimento è stato realizzato sulla base della versione Sport (che oltretutto costa 1.000 euro in più) e, dopo l’edizione Artic, è di nuovo dedicata a chi ama la montagna, i suoi paesaggi e, soprattutto, le sue strade. Il Mountain propone di serie il climatizzatore automatico, il volante multifunzione in pelle, il computer di bordo, il cruise control e la radio Cd/Mp3 con ingresso Aux e in Italia è in vendita solo nella configurazione a tre porte, con il 2.8 CRD.

Il principale concorrente è il Land Rover Defender 90, mito dell’offroad e vera e propria rivale del Wrangler, soprattutto se si guarda alle caratteristiche estetiche e all’abilità “nell’arrampicata”. Se si ha a disposizione la giusta quantità di risorse finanziarie e si vuole fare un investimento nel divertimento, il Wrangler risulta sicuramente essere la scelta giusta. E’ una vettura essenziale ed efficiente in grado di regalare emozioni mai provate su altre vetture.Nel caso in cui le finanze non siano dalla vosta parte, ricordate che il mercato dell’usato propone Wrangler di tutte le annate, con diversi motori e allestimenti.

Scheda tecnica Jeep Wrangler 2.8 CRD DPF Mountain

Prezzo: da 32.500 Euro
Lunghezza: 422 cm
Larghezza: 187 cm
Altezza: 182 cm
Passo: 242 cm
Porte: 3
Posti: 4
Bagagliaio: da 142 a 714 litri
Massa: 1.975 kg
Serbatoio: 66 litri
Motore: 4 cilindri in linea
Cilindrata: 2776 cc
Carburante: Diesel
Potenza: 147kW (200 CV) a 3600 giri/min
Coppia: 410 Nm
Trazione: Integrale
Cambio: Manuale 6 marce
Velocità max: 172 km/h
Accelerazione: 0-100km/h: 10.6 secondi
Omologazione: Euro 5
Emissioni: CO2: 187 g/km
Consumi: l/100 km: Urbano 8.3 Extraurbano 6.5 Misto 7.1

 


 

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Video Test – Jeep Wrangler Mountain

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Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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Pubblicato di
Guido Casetta

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