Suzuki Vitara non ha davvero bisogno di troppe presentazioni. Debutta nel 1988 e da allora rimane un riferimento assoluto della gamma Suzuki e nel segmento, ora quello più popolare, dei SUV compatti. Vitara ha, inoltre, saputo attraversare periodi diversi fino all’approccio all’elettrificazione che diventa motivo di questa prova su strada. La nuova Suzuki Vitara, infatti, da pioniera ha saputo diventare avanguardista sul tema dell’elettrificazione, sposando l’ibrido prima con il 12V sul motore 1.4 e ora con il nuovo 1.5 da 140V, capace di far avanzare la vettura anche in elettrico per qualche chilometro.
In questa prova su strada l’obiettivo è stato capire quanto possa incidere sulla vita di tutti i giorni il nuovo motore ibrido, quindi sui consumi reali e sulla guida in 4×4 che abbiamo provato non più tardi di qualche mese fa durante il primo contatto in territorio toscano. Non si parla, quindi, di novità dentro e fuori, bensì di un carattere diverso sotto il cofano, un carattere molto più green e figlio dei tempi. Da una parte il 1.5 termico che da solo mette in gioco i suoi 102 CV, dall’altra il motore elettrico da 24,6 kW per una potenza di sistema pari a 115 CV.
Fatte le doverose considerazioni, è ora di mettersi al volante della nuova Suzuki Vitara Hybrid per dirvi come è andata dopo qualche giorno in sua compagnia.
SUV compatto, lo chiamiamo così per la proverbiale presenza della trazione integrale, Suzuki Vitara lo è sempre stata. Queste sono le sue dimensioni:
Parlando delle dimensioni del bagagliaio della Suzuki Vitara Hybrid, invece, si parte da un buon 302 litri (estendibili fino a 710 litri con gli schienali giù). Bravi gli ingegneri Suzuki a sistemare la batteria al litio titanato principale, quella da 840 Wh posta sotto il vano di carico: viene occupato lo spazio altrimenti riservato al doppio fondo esattamente come avviene sulla 1.4 48V. Analizzate le dimensioni della Suzuki Vitara Hybrid, c’è veramente poco da dire sugli esterni e gli interni di questa specifica versione.
Possiamo parlare, visto che questa vettura montava il valido sistema 4×4 AllGrip, di approccio al fuoristrada. Abbiamo parlato di altezza libera dal suolo della Suzuki Vitara Hybrid (17,5 centimetri), mentre l’angolo di attacco è 18,2° e di uscita di 28,2°. Rimangono dettagli che richiamano l’attenzione, nella fattispecie la mascherina con i suoi cinque listelli cromati e le luci posteriori a LED effetto 3D. I fari anteriori Full LED sono di serie e si caratterizzano per la presenza del profilo azzurro, tipico di ogni Vitara di ultimissima generazione. Gli interni della Suzuki Vitara Hybrid, invece, si dimostrano ricchi di dotazione.
Sono compresi anche il tetto panoramico apribile in vetro, la videocamera posteriore, navigatore con mappe 3D e schermo 7″, clima automatico, 7 airbag, compatibilità Apple CarPlay e Android Auto (entrambi via cavo), sensore luce e pioggia. Vivendo la Vitara per qualche giorno, oggettivamente appare piccolo rispetto al trend che sta prendendo la concorrenza lo schermo centrale, specie configurando il mirroring dal vostro smartphone.
Partiamo da quello che è un vero punto di forza di questo modello, prima ancora del nuovo sistema ibrido sul quale si è concentrato l’interesse di questa prova su strada della Suzuki Vitara Hybrid. Parliamo di un SUV, per quanto compatto, dotato di una trazione integrale tanto semplice quanto efficace. Tre le funzioni, Snow, Lock, Auto e Sport. In altre parole, in modalità “Auto” è la centralina di controllo che regola automaticamente l’apporto di trazione all’asse posteriore, quindi nel caso in cui venga rilevata mancanza di grip all’anteriore; l’obiettivo è l’efficienza, quindi si guida un 4×4 con l’aggravio di peso che questo comporta ma è come se si guidasse perennemente un due ruote motrici.
In Lock, invece, attivo fino ai 60 km/h (si attiva prima selezionando la modalità Snow, poi premendo il tasto laterale Lock), si blocca il giunto centrale e si limita lo slittamento dei differenziali. Un settaggio utile in quelle situazioni di strade bianche per non dire sporche dove la Vitara se la cava sempre egregiamente, anche quando l’auto può rimanere bloccata a causa di una pesante nevicata o se il fondo terroso si bagna diventando fango.
Anche la modalità Sport attiva le quattro ruote motrici per godere della massima trazione e le massime performance. Di serie con l’AllGrip Vitara propone poi l’Hill Descent Control che regola automaticamente la velocità in una discesa particolarmente ripida agendo direttamente sui quattro freni a disco. Promossa in off-road, contesto da sempre a lei caro, abbiamo verificato la bontà del sistema ibrido di nuova generazione, nella fattispecie il 1.5 da 115 CV con cambio robotizzato AGS. Innanzitutto questo sistema lavora grazie alla combinazione continua tra batteria, motogeneratore da 24 kW (MGU), motore 1.5 DualJet da 102 e cambio automatico.
La batteria da 140V posta sotto al pianale alimenta direttamente la MGU con quest’ultima che può diventare fonte di trazione delle ruote, sia con il solo motore elettrico in funzione sia in combinazione con il termico 1.5 a ciclo Atkinson. Sostanzialmente si attiva l’elettrico in fase di partenza e in retromarcia e con il solo motore termico in funzione la Vitara è in grado di viaggiare fino a 80 km/h, con la consapevolezza di riuscire a percorrere circa 4/4,5 chilometri a una media di 60 km/h. Il bello, se così si può chiamare, è imparare a sfruttare al massimo il modulo ibrido.
Nei fatti, bisogna in un certo senso trovare il momento giusto per togliere il piede dal gas e ripoggiarlo quanto basta, con delicatezza, per “spegnere” di fatto il termico e viaggiare solo in elettrico. Il fatto di viaggiare a velocità costante, come i 60 km/h di cui sopra, facilita il lavoro, al contrario chiedendo potenza entra sempre in gioco il 1.5. La MGU è poi fondamentale durante la cambiata, dove riempie i vuoti di coppia nei passaggi di marcia, e durante la decelerazione/frenata, dove la sua funzione passa dal generare energia al ripristino di corrente da immagazzinare nella batteria, la quale sfrutta in parte anche l’energia creata nelle camere dei cilindri dove il rapporto di compressione è particolarmente alto. Per ottimizzare il tutto, il tasto ECO Mode può tornare utile limitando la risposta del gas e adattando il funzionamento del climatizzatore in una modalità più risparmiosa.
Veniamo ai consumi, che sulla Vitara Hybrid hanno registrato un buon 6,7 l/100 km a fine test. La Casa dichiara per la versione 4×4 un consumo combinato WLTP variabile tra 5,8 e 6,1 l/100 km. Sul nostro test ha inciso una buona percorrenza fuori dal contesto urbano, dove al contrario è più facile viaggiare in elettrico per la maggior parte del tempo. Lato prestazioni, non si può dire che la Vitara sia troppo brillante: servono 12 secondi per passare da 0 a 100 km/h e, sebbene l’effetto dell’elettrico sia coadiuvante al termico, non si ha l’effetto che si avrebbe con la presenza di una turbina.
Il prezzo della Suzuki Vitara Hybrid, così chiamata con il nuovo 1.5 a 140V, parte da un listino ufficiale di 30.900 euro nel singolo allestimento proposto e dotato praticamente di tutto, lo Starview. Disponibile sia con la trazione anteriore sia con il sistema 4×4 AllGrip (33.600 euro, come la vettura in prova), la dotazione di serie comprende tutto, compresi i tanti ADAS o sistemi di assistenza alla guida che dir si voglia, ma non comprende le vernici. Tra quest’ultime si può scegliere tra la Bianco Santorini, l’unica vernice senza sovrapprezzo, o per la seconda pastello Rosso Marrakech che costa 650 euro come le tonalità metallizzate (Bianco Artico, Argento New York, Grigio Londra, Nero Dubai, Turchese Caraibi). Con il tetto a contrasto il prezzo sale a 1.150 euro, ed è qui che si ritrova la vernice dell’esemplare in prova (Giallo Tibet) così come la Avorio Africa, proposte solo con questo abbinamento.
Il prezzo della Suzuki Vitara Hybrid indicato non tiene conto di eventuali promozioni offerte dal costruttore, mentre per quanto riguarda il prezzo d’attacco della Vitara bisogna considerare anche il 1.4 12V da 129 CV, lo stesso motore montato anche sulla più scattante Swift Sport, che parte da 24.900 euro. Ora che ha il nuovo motore ibrido, sì, chiamiamolo pure full hybrid, tra le concorrenti di Suzuki Vitara Hybrid non possiamo non citare la Toyota Yaris Cross, anche lei volendo con la trazione 4×4, la Honda HR-V, la Renault Captur E-Tech (no 4×4) la Nissan Juke Hybrid e la Hyundai Kona full hybrid.
Praticamente è tutto di serie, compresi vari ADAS tra cui il Cruise Control adattivo che rappresenta un must nella guida autostradale più le tecnologie che Suzuki rinomina con Attentofrena (frenata automatica d’emergenza), Guidadritto (avviso superamento corsia), Restasveglio (monitoraggio attenzione conducente), Occhioallimite (riconoscimento segnaletica stradale), Guardaspalle (monitoraggio angolo cieco), Vaipure (monitoraggio angoli ciechi in retromarcia), Failafila (Stop&Go con Cruise inserito), Partifacile e Hill Descent Control, quest’ultima solo per le versioni 4WD.
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