Dopo il lancio di Ferrari Purosangue, il tutto il mondo dell’auto (e non solo) parla dei super-SUV. Una categoria inaugurata da Porsche Cayenne e resa celebre da Lamborghini Urus, Bentley Bentayga e Rolls-Royce Cullinan, i SUV di iper-lusso sono tra i modelli più ricercati. Nonostante tante altre Case si stiano buttando su questo mercato, c’è chi, come Bugatti, i SUV proprio non li vuole vedere.
Sebbene infatti tempo addietro Bugatti avesse dichiarato il suo interesse verso un secondo modello, magari a ruote alte, oggi vedere un SUV Bugatti è fantascienza. Le parole del designer della Casa di Molsheim sono state molto chiare: “Non vedremo mai un SUV Bugatti. Svenderebbe il nostro marchio.”
A fare rumore sono le parole del responsabile del design di Bugatti, Achim Anscheidt. Il tedesco, fin dal 1993 al dentro il Gruppo Volkswagen e dal 2004 direttore del design di Bugatti, ha chiarito come la Casa di Molsheim non cambierà il suo focus per cercare di aumentare le vendite. Per anni si è parlato di una seconda linea di modelli da affiancare alle Hypercar. L’idea di una Bugatti più “umana” c’è fin dai tempi della Bugatti italiana di Campogalliano. Tra progetti di berline a quattro porte come la EB 112, e l’idea di un crossover paventata nei primi anni ’10, però, Bugatti è sempre rimasta fedele a sé stessa.
E in un mondo in cui persino Ferrari e Lotus, le due Case più lontane dal mainstream che ci siano, lanciano due SUV (con quello inglese persino elettrico), lanciano crossover destinati ad essere molto desiderati, in tanti si sono chiesti se Bugatti ha intenzione di lanciarsi in questo nuovo mercato. La risposta, però, l’ha data direttamente Anscheidt in un’intervista rilasciata ad Autocar. Bugatti non produrrà SUV, ma neanche elettriche almeno fino al 2030. Questa scelta sorprende, in quanto dal 2021 Bugatti è controllata dalla croata Rimac, specialista propro in EV.
A chiarire questa posizione anti SUV Bugatti ci ha pensato proprio Anscheidt. “Abbiamo sempre avuto le idee chiare su cosa potesse essere una seconda linea di modelli.”, ha spiegato. “A quel punto, però, ci siamo detti: ‘Forse stiamo iniziando a svendere il brand? In che direzione stiamo andando con un marchio così prestigioso? Un passo come questo potrebbe essere davvero brutale per noi. E lo faremmo solo per realizzare maggiori profitti?‘”. Queste parole suonano come una critica a Ferrari, Lotus e alle altre Case sub-premium con un SUV in gamma. Case che, inseguendo le mode, hanno lanciato modelli dal grande ritorno economico.
“Se avessimo deciso di realizzare una seconda linea di prodotto, una vettura adatta alla vita di tutti i giorni, ne sarei stato comunque felice. Per farlo, però, sarebbe stato fondamentale non perdere di vista le radici dell’azienda. Oppure, di realizzare qualcosa di più esclusivo degli altri. Se decidi di entrare in volumi di vendita più elevati, dovresti andare verso una maggiore esclusività dall’altro lato. (Ovvero, nella normale produzione di sportive di Bugatti, ndr.). In questo modo, quest’ultima rimarrebbe il prodotto principale, in grado di bilanciare l’arrivo di un modello di questo genere.” Quelle di Anscheidt suonano come parole di chiusura totale verso un SUV Bugatti. In questi anni, però, abbiamo visto come anche le posizioni più integraliste si siano lentamente ribaltate. Mai dire mai quindi all’arrivo di un SUV Bugatti. Per vederlo, però, sarebbero davvero troppe le cose che dovrebbero cambiare radicalmente.
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