Dopo aver provato la Seat Arona spinta dal 1.0 TSI da 115 CV è ora di mettere alla prova il propulsore 1.0 TGI tre cilindri turbo a metano da 90 CV. La crossover segmento B della Casa spagnola si è proposta come portabandiera dell’alimentazione monofuel a gas nel segmento.
I punti di forza della sorella ad alimentazione tradizionale rimangono invariati a patto di fare i conti con l’ingombro dei tre serbatoi di gas che rubano più di 100 litri al vano bagagli.
Noi abbiamo messo alla prova la Seat Arona metano TGI da 90 CV nelle strade di Madrid. Ecco com’è e come va nel nostro primo contatto.
Difficile trovare molte differenze con la sorella ad alimentazione benzina: ma questo è un bene. Infatti le linee della carrozzeria e molte soluzioni utilizzate all’interno dell’abitacolo sono piaciute così tanto da permettere all’Arona di raggiungere il secondo scalino del podio in termini di vendite (5.373 immatricolazioni in Italia nel 2018), posizionandosi così poco sotto la più piccola Ibiza.
La piattaforma MQB-A0 del gruppo Volkswagen e le dimensioni non variano: 4,14 metri di lunghezza, 1,78 metri di larghezza e 1,55 metri di altezza. A cambiare è il vano di carico che passa da 400 litri (il record nel segmento) a 282 litri per lasciare spazio ai serbatoi di Gas. Per la precisione, questi sono tre: un serbatoio in acciaio più piccolo, situato sotto al divanetto posteriore e due nuovi serbatoi di grandi dimensioni posizionati dietro l’asse posteriore, realizzati in materiale composito in fibra di carbonio per ridurre al massimo il peso.
A livello di design viene ripreso il family feeling del Marchio, con linee tese e sportiveggianti. Non mancano i fari full LED anteriori e posteriori e 68 combinazioni disponibili di colori carrozzeria. All’interno il protagonista è lo schermo da 8 pollici che controlla il sistema di infotainment con compatibilità Android Auto e Apple CarPlay. Parlando di connettività, la Arona propone la retrocamera, il caricatore wireless del cellulare con amplificatore GSM, l’apertura e l’avviamento senza chiave e l’impianto audio della Beats. Sulla Arona metano TGI manca la possibilità di inserire il Seat Virtual Cockpit, il quadro strumenti digitale che equipaggia le altre versioni della gamma.
Il propulsore 1.0 turbo TGI tre cilindri a metano da 90 CV si affianca all’equivalente propulsore con alimentazione a benzina da 95 e 115 CV e al 1.5 TSI EVO quattro cilindri da 150 CV. Sul fronte Diesel è offerto il propulsore 1.6 TDI quattro cilindri da 95 e 115 CV.
Sono per il benzina 115 CV e per il Diesel da 95 CV è disponibile in abbinamento il cambio automatico doppia frizione DSG a 7 rapporti.
Il 1.0 TGI rappresenta l’unica alternativa al motore Diesel da 95 CV per i neopatentati e, oltretutto, vanta di molte agevolazione nella maggior parte dei comuni italiani.
Avviando il propulsore si ha un piacevole riscontro nell’assenza di vibrazione all’interno dell’abitacolo. Il tre cilindri 1.0 TGI turbo da 90 CV lavora bene fin dai bassi regimi, con una coppia massima di 160 Nm, 15 Nm in meno del benzina ma con un’intervallo più ampio tra i 1.800 e i 3.8000 giri.
La trasmissione abbinata a questo motore a metano è manuale a 6 rapporti con una leva corta e una posizione rialzata sul tunnel centrale che facilita le cambiate. Al momento non è disponibile il cambio DSG a 7 rapporti. Colpisce lo sterzo che, nonostante rimanga leggero per un comodo utilizzo cittadino, si dimostra sempre preciso e restituisce il giusto felling al conducente.
Le prestazioni registrate prevedono uno 0-100 km/h coperto in 13,2 secondi per una velocità massima di 172 km/h. Questi dati sono leggermente inferiori a quelli delle altre versioni a causa di un aggravio di peso che alza l’ago della bilancia da 1.180 kg a 1.308 kg ma, per fortuna, questo non cambia le buone dote dinamiche della Arona. L’assetto, infatti, si dimostra solido tra le curve ma confortevole in città, dove anche l’altezza di 190 mm da terra aiuta a rendere più rilassante la guida.
Capitolo a parte per quanto riguarda l’autonomia. Con una capacità totale di 13,8 kg di gas metano vengono dichiarati 360 km di autonomia secondo il ciclo WLTP. Se si considerano gli aggiuntivi 9 litri di benzina (disponibili sono in caso di assenza di metano) si sale a quota 510 km, non molto distante da valori con alimentazioni tradizionali.
Per quanto riguarda i sistemi di assistenza alla guida la Arona propone di serie sistemi come il Front Assist con riconoscimento dei pedoni per la guida in città, Hill Hold Control per le partenze in salita, il rilevatore di stanchezza e il sistema di frenata multipla. A richiesta, poi, ci sono il Rear Cross Traffic Alert per uscire da un parcheggio in retromarcia, il Blind Spot Detector e il sistema di assistenza al parcheggio Park Assist.
Dunque rimane un’ardua sfida scegliere il giusto propulsore con un livello di autonomia e un piacere di guida comparabili. Certo, bisogna considerare un incremento nel prezzo di acquisto e una ridotta presenza di distributori di gas sul territorio ma, conti alla mano, il metano rimane molto più conveniente dei combustibili tradizionali, economicamente parlando.
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