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Rolls-Royce Dawn | Prova su strada in anteprima

Tempo di lettura: 5 minuti

La Rolls-Royce Dawn, la Rolls-Royce più seducente che sia mai stata costruita secondo l’Amministratore delegato della Casa di Goodwood, è stata oggetto delle nostre attenzioni per alcuni giorni in cui abbiamo testato le doti dinamiche delle vetture lungo le strade spagnole che circondano Marbella.

Il nome Dawn significa “Alba”, infatti questa vettura nelle intenzioni degli uomini Rolls-Royce vuole rappresentare letteralmente una nuova alba per il settore delle vetture cabrio quattro posti extra lusso ed è la terza vettura convertibile della Casa negli ultimi 45 anni.

La nuova Rolls-Royce Dawn è ispirata alla Silver Dawn: anche se questa costituisce il top di gamma mondiale nel settore delle vetture di lusso, la nuova versione si impone come un’interpretazione accattivante e contemporanea di quella che deve essere una cabriolet quattro posti nel 2016, caratterizzata da un’estrema sofisticatezza e curata in ogni minimo dettaglio.

Design imponente ed elegante

A livello estetico la Rolls-Royce Dawn è fedele ai principi senza tempo del design della Casa di Goodwood, cioè il rapporto 2:1 tra altezza delle ruote e altezza della scocca, un ampio vano motore, un breve frontalino anteriore e uno posteriore più lungo con una linea di spalla elevata.

La parte anteriore della Dawn, massiccia e imponente, conferisce alla vettura un tocco sensuale ma audace, mentre la linea decisa linea di spalla si ammorbidisce per diventare più dolce mano a mano che ci si avvicina all’onda lunga delle ruote posteriori, caratterizzate da un passo più ampio. L’estremità posteriore della vettura invece si stringe leggermente, ricordando l’elegante design delle prime Rolls-Royce “a coda di barca”. Completano il design ricercato i cerchi in lega da 21 pollici a 10 razze, con la caratteristica Rolls-Royce del mozzo centrale che rimane fermo anche in movimento. Infine con il tettuccio abbassato la Rolls-Royce Dawn ha una sensualità ancora più decisa. La capote è rigorosamente in tessuto, per ragioni di estetica, allure romantica e appropriatezza rispetto al marchio. L’operazione di apertura/chiusura che in Rolls-Royce amano definire il “Balletto silenzioso” dura appena 22 secondi e può essere azionato fino a 50 km/h.

Interni: non ci sono compromessi indipendentemente da dove ci si siede

Per quanto riguarda gli interni della nuova Dawn in Rolls Royce i tecnici inglesi sono partiti dal punto fermo che la configurazione 2+2, proposta tradizionalmente sulle vetture di lusso estremo che prevede due piccole sedute per passeggeri occasionali o bambini nella parte posteriore, è un compromesso decisamente eccessivo che riduce drasticamente il comfort e la praticità della vettura.

La prima impressione entrando nella Dawn è quella di quattro sedili avvolgenti separati e collocati nel mezzo del salotto sartoriale di legno e cuoio e come su tutte le Rolls, nascosti nel montante di passeggero e guidatore ci sono due utili ombrelli estraibili all’occasione.

Il legno sulle superfici dei vassoi è inoltre impiallacciato specularmente verso la console centrale, con un motivo a galloni che punta in avanti creando così un senso di accelerazione.

I quadri strumenti sono caratterizzati da ghiere in metallo individuali per sottolineare la finezza del design che ricorda quella degli orologi da polso di lusso di qualità artigianale, mentre le parti centrali dei quadranti cromate opache “galleggiano” nel mezzo di ogni strumento. Inoltre, è stato introdotto un innovativo orologio di design che presenta il nome della nuova arrivata nella famiglia Rolls-Royce. Neo negativo i pulsati numerici della radio in plastica finto cristallo che stonano in un contesto di così grande eleganza.

Aspetto curioso della strumentazione è che al posto del contagiri c’è un indicatore di riserva di carica, come per gli orologi di alta classe, che nel caso della Dawn indica quanta potenza del propulsore V12 non è sfruttata da parte del guidatore durante la marcia. Il suo funzionamento è sostanzialmente l’inverso del contagiri.

Nel centro della plancia, spicca uno schermo da 10,2 pollici che gestisce tutte le avanzate funzioni del sistema di infotainment comandabile attraverso il comando rotante Spirit of Ecstasy, un’intuitiva soluzione touch che consente all’utente di accedere ai contenuti multimediali e alle funzioni di navigazione potendo anche disegnare direttamente sul rotore le lettere o numeri. Questo evita che lo schermo centrale si riempia di sgradevoli ditate.

Per gli amanti dell’alta fedeltà c’è il sistema audio Rolls-Royce Bespoke composto da: sedici speaker regolabili in modo indipendente di cui sette tweeter, con impostazioni “teatro” e “studio”, che permettono di ottenere un’esperienza di ascolto “oltre il live”. Due subwoofer posizionati nel bagagliaio. L’impianto utilizza un microfono ad elevata sensibilità per monitorare costantemente il rumore ambientale esterno, adattando così le impostazioni di volume e tono e garantendo che il sistema offra quindi una perfezione assoluta.

Alla guida: parola d’ordine silenziosità, ma la potenza non manca.

La Dawn, come deve essere una Rolls-Royce, è un’auto che si differenzia da tutte le atre e l’esperienza esclusiva inizia già dall’ingresso a bordo. Le portiere si aprono controvento e sono richiudibili comodamente attraverso un comando elettrico.

Il cuore pulsante e l’anima di ogni vettura Rolls-Royce risiede nel motore V12 twin-turbo da 6.6 litri. Con una potenza di 570 CV e una coppia di 780 Nm a 1500 giri al minuto, l’esperienza di guida della Dawn è sorprendente tenendo conto delle dimensioni e della stazza della vettura di oltre 25 quintali.

A livello dinamico come le sorelle Wraith and the Ghost, anche la Rolls-Royce Dawn è basata sulla BMW Serie 7 ed adotta un cambio automatico 8 rapporti ZF collegato con il navigatore satellitare, per cambiate sempre in sintonia con il percorso. 

Dopo i primi chilometri a bordo della Dawn abbiamo apprezzato il comfort imparagonabile che solo Rolls-Royce è in grado di offrire, si viaggia morbidi morbidi e percepire le asperità del manto stradale è quasi impossibile. Il suono del V12 è appena udibile e chiudendo la capote l’abitacolo si trasforma in un guscio ovattato privo di qualsiasi molestia esterna, trasmettendo sensazioni simili alla guida silenziosa offerta dalle auto elettriche. Contribuiscono al comfort gli pneumatici run-flat specificatamente progettati per creare l’esclusiva sensazione che in Rolls-Royce definiscono come “viaggiare su un tappeto magico”.

Ma il comfort non è tutto, anzi un po’ ce lo aspettavamo. Quello che ci ha stupito è la maneggevolezza e la semplicità di guida che trasmette la Dawn, afferrando il sottile volante si entra subito in sintonia con l’auto, nonostante il peso e le dimensioni extra large con i suoi 5,28 metri di lunghezza e una larghezza che sfiora i 2 metri. La coppia di 780 nm è spaventosa, certo muovere la stazza della Down non è immediato e il lag del turbo si fa sentire, ma sullo 0-100 km/h siamo sotto i 5 secondi, per la precisione 4,9 sec. Non è possibile scegliere eventuali modalità sport e l’assetto è sempre votato al comfort, ma aiutata dalla trazione posteriore l’auto non si scompone più di tanto in curva e in frenata.

Infine abbiamo temporaneamente abbandonato il posto di guida per valutare la seduta posteriore e confermiamo che la vettura è una quattro posti a tutti gli effetti e quindi non ci sono compromessi di comfort, indipendentemente da dove ci si siede.

Vi starete sicuramente chiedendo, ma quanto costa la Rolls-Royce Dawn? Il prezzo per la versione “base”e di 345.000 euro, ma il prezzo dell’esemplare del nostro test con tutti gli optional istallati e un bellissimo color Turchese supera i 400 mila euro. Difficile che il cliente Rolls si accontenti e per questo la Casa mette a disposizione un ampio programma di personalizzazione per personalizzare qualsiasi parte di questa Dawn. Se qualcuno tra voi stesse pensando all’acquisto della Dawn dovrà mettere in conto anche il superbollo italiano, che su questa vettura è di 4.700 euro.

Federico Ferrero

Direttore Autoappassionati.it

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Federico Ferrero

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