Chiunque voglia comprare una citycar, o una segmento A, per usare un termine più tecnico, sa che nel 2021 dovrà sfogliare la rosa delle candidate consapevole che troverà sempre più elettriche. La classica seconda, se non terza, auto di famiglia oggi rappresenta ancora una fetta importante del mercato, ecco perché Renault ha pensato bene, dopo aver investito sulla sua Zoe, di portare l’elettrico anche su Twingo, accompagnata dalla sigla Z.E.
Dopo milioni di unità vendute, è arrivata l’ora della svolta elettrica anche per la citycar francese, rinnovata nei contenuti e forte di un motore elettrico che sembra fatto apposta per la città: batterie da 22 kWh, così da ricaricarsi in tempi abbastanza breve pur garantendo una più che discreta autonomia.
Vediamo come si è comportata la nuova Renault Twingo elettrica 2021 nel nostro test drive.
Tolte le sue dimensioni, che rimangono sempre compatte (è lunga 3,61 metri, larga 1,64 metri, alta 1,54 metri mentre il passo è pari a 2,49 metri), la Renault Twingo elettrica rimane molto simile, esteticamente, alla versione endotermica ancora oggi proposta sul mercato con 1.0 benzina aspirato da 65 CV. A livello di allestimenti, solo la Intens si ritrova in entrambi i listini (per le differenze di prezzo, vi rimandiamo al paragrafo finale), laddove quest’ultima rappresenta la top di gamma per la Twingo benzina e l’allestimento medio per la Twingo elettrica.
L’auto della nostra prova è infatti una sgargiante Renault Twingo Vibes, che propone di serie cerchi in lega da 16” Monega diamantati bianchi, le appariscenti stripping Vibes “full” su tetto e profili laterali di un arancione acceso, i vetri oscurati e il piccolo spoiler posteriore che ritroviamo anche sulle altre versioni. Le luci frontali diurne a LED C-Shape (il proiettore anabbagliante/abbagliante rimane ancora alogeno) rendono più tecnologico il lato A della vettura, mentre i badge sul montante centrale ci aiutano a capire che siamo di fronte alla versione elettrica.
L’allestimento Vibes porta di serie il colore Blue Shopping, mentre i metallizzati, tra cui il Bianco che vedete in foto di copertina, costano da 760 a 960 euro in base alla tonalità. L’arancione, curiosamente, viene ripreso anche sui dadi ruota, a testimonianza che puntare sulla personalizzazione…paga.
Analizzando gli interni di nuova Twingo elettrica, ci troviamo di fronte a un abitacolo decisamente al passo coi tempi, oltre che piuttosto vivace. Di serie sulla “Vibes” viene proposto lo schermo da 7” dell’Easy Link con navigazione connessa, radio DAB e predisposizione per Apple CarPlay e Android Auto, mentre tornano funzionali i comandi radio al volante. Le finiture arancioni di questo specifico allestimento si ritrovano anche all’interno sui sedili, morbidi e adatti a una guida parsimoniosa.
Ritorna davvero utile avere sempre a portata di vista, grazie al quadro digitale monocromatico, l’autonomia residua delle batterie (il tachimetro segna 160 km/h a fondo scala, ma la velocità massima è limitata a 135 km/h), mentre va dato atto dell’ottima qualità della telecamera posteriore, proposta di serie, seppur sia davvero un gioco di ragazzi parcheggiare la vettura grazie al suo ottimo raggio di sterzata e alle dimensioni ridotte.
La mia attenzione torna per un attimo sulla leva del cambio automatico, con le classiche modalità P, R, N e D, cui si aggiungono, spostando durante la marcia la leva verso di voi, le tre modalità B per massimizzare il recupero energetico, aspetto sul quale torneremo a breve. Chiudiamo con l’abitabilità che non è di certo il punto forte della Twingo Electric: dietro si sta comodi in due a patto di non eccedere con i centimetri di statura, mentre il bagagliaio offre 174 litri di capacità (sul fondo sotto il piano c’è posto per i cavi di ricarica) ma è anche vero che abbattendo i sedili si ricavano 980 litri di capacità totale.
Autonomia? Ricarica? Prestazioni? Partiamo dalla prima, la tanto discussa autonomia di un’auto elettrica specie per quanto riguarda un modello, come questo, adatto all’ambito urbano. Le batterie da 22 kWh (alcune plug-in Hybrid, come la Ford Kuga PHEV, si avvicinano a questo valore), consentono di garantirsi una percorrenza minima di almeno 160 chilometri, lontani dai 190 chilometri dichiarati nel misto WLTP e ad anni luce dai 270 chilometri dalla percorrenza stimata nell’urbano.
Vero, la batteria è piccola, ma la modalità Eco non fa poi tutta questa gran differenza. La Twingo elettrica è auto da città e lì deve rimanere. Uscire dall’ambito urbano potrebbe farvi venire più di un grattacapo a meno di non studiare un percorso, a tappe, con passaggio obbligato presso una colonnina di ricarica durante il viaggio, con relativo tempo speso nell’attesa che l’auto si ricarichi. Prima di affrontare questo discorso, va detto che il motore da 82 CV (60 kW) della Twingo Z.E. le consente un buono scatto sullo 0-50 km/h (4,2 secondi) ma non altrettanto sullo 0-100 km/h (12,6 secondi): d’altronde ormai si è capito che l’elettrica dà il suo massimo sullo spunto, per poi perdere nell’allungo, almeno quando queste sono le potenze in gioco. La coppia di 160 Nm quindi è più che sufficiente per muoversi agevolmente tra i semafori.
Discorso ricarica. Qui riprendo il discorso accennato nella sezione degli interni circa la modalità “B” del cambio automatico. Quest’ultimo, infatti, è settato per lavorare in tre modalità (B3, B2, B1) cui risponde un diverso effetto frenante, quello che in gergo si chiama “one pedal” che è sì presente sulla compatta francese ma che su altre elettriche (con batterie più grandi) si sente maggiormente. La Twingo in modalità B3, quando la capacità residua delle batterie diventa problematica, recupera ottimamente energia e ve ne accorgerete poiché l’auto tenderà, per l’appunto, a rallentare da sola, senza utilizzare il pedale del freno. Meno presente questo effetto nelle modalità B2 e B1.
Poter scegliere tra tre diverse modalità dà inoltre quel senso di poter quasi “giocare” nelle varie situazioni di guida, un aspetto che mi è piaciuto molto di questa Twingo ad elettroni; occhio, però, alla vostra gamba destra, perché inavvertitamente potreste spostare la leva dalla posizione B alla D senza accorgervene. Si parla di un picco massimo di recupero attorno ai 30 kW, non sufficiente a caricare le batterie durante i vostri tragitti. L’auto offre infatti il caricatore di serie da 22 kW in AC (corrente alternaata) e in optional (450 euro) il Tipo 2, per la ricarica domestica. Nel primo caso 80 km (circa la metà dell’autonomia) si ricarica in mezz’ora dalla colonnina, nel secondo (presa domestica Schuko a 2,3 kW) ci vorranno circa 12-15 ore. La batteria è inoltre garantita da Renault, al pari di altri costruttori, per 8 anni o 160.000 km.
Sul fronte delle sensazioni di guida, perché va bene tutto ma l’auto va anche guidata, la Twingo si rivela sempre un’ottima auto per l’uso cittadino, che sia essa a benzina o elettrica. Ancora una volta sorprende il suo raggio di sterzata, ben 4,3 metri e 45 gradi di sterzo, record di categoria al pari della cugina smart EQ (condividono lo stesso telaio e lo stesso powertrain), grazie al motore elettrico posizionato al posteriore.
Ne risulta uno sterzo molto demoltiplicato e piuttosto leggero, e non potrebbe essere altrimenti, ma allo stesso tempo un buon comportamento stradale tra curve strette e ottimo nelle manovre di parcheggio. Buono l’assorbimento delle buche mentre è difficile giudicare l’auto a velocità più sostenute, dove è da segnalare una certa rumorosità sia a causa del rotolamento degli pneumatici sia per i fruscii aerodinamici, laddove il sibilo dell’elettrico risulta appena percettibile. Sui consumi, la Twingo elettrica 2021 si è attestata attorno a una media di circa 15/16 kWh ogni 100 chilometri, buono considerata la stagione invernale. Fatti i calcoli, si parla di circa 150 km di autonomia massima durante il nostro test, svolto sì sfruttando il recupero energetico ma cercando anche di capire i limiti della vettura, con frequenti accelerate.
Una pecca, sul fronte dei sistemi di assistenza alla guida, è l’assenza della telecamera frontale e della frenata assistita, mentre si apprezza, come detto, la telecamera di retromarcia e il cruise control, poco sfruttabile in città e attivabile tramite il pulsante vicino alla leva del cambio.
Il prezzo di Renault Twingo elettrica parte da una base di 22.950 euro per il primo allestimento, mentre la Twingo Vibes parte da 24.850 euro. Circa 2.000 euro di differenza ben investiti considerando l’ottima dotazione di questo allestimento. Vero è che l’allestimento base potrebbe già soddisfare le vostre esigenze, con clima automatico, schermo da 7” con radio DAB e mirroring e il cavo di ricarica Tipo 2.
Prezzi che ovviamente sono soggetti agli incentivi, con i famosi 10.000 euro confermati dalla Legge di Bilancio 2021 per chi rottama un veicolo con almeno 10 anni di vita. Insomma, la Renault Twingo elettrica può essere vostra a un prezzo pari, se non inferiore in base all’eventuale sconto del concessionario, della versione benzina, che parte da 12.950 euro. C’è poi sempre il finanziamento Renault Easy, con rate contenute in meno di 100 euro ma col versamento dell’anticipo (sempre in caso di rottamazione e accesso agli incentivi statali). Non dimentichiamo poi i vantaggi legati all’acquisto di un’auto elettrica, specie se quest’ultimo trova nella città il suo habitat: esenzione del bollo, accesso alle ZTL e parcheggi blu gratuiti sono aspetti da non trascurare.
Concorrenti? Pian piano stanno crescendo e rispondono al nome di Fiat 500, che parte da un prezzo più alto per il primo allestimento (26.150 euro), la Seat Mii electric, la Volkswagen e-up! e la Skoda Citigo-e iV (le ultime tre sono, in sostanza, la stessa auto) e, infine, la cugina smart EQ (coupé, forfour e cabrio, con prezzi a partire da 25.210 euro). Nel confronto, è la piccola Skoda elettrica a vincere ma per poche centinaia di euro, a fronte di una batteria da 37 kWh che assicura più autonomia rispetto alla francesina.
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