Nella nuova gamma Land Rover, la Range Rover è l’ammiraglia più raffinata e votata al comfort. Subito sotto c’è la più aggressiva ed irriverente Range Rover Sport, più bassa, più compatta, ma comunque un E-UV. Il SUV britannico per eccellenza cambia molto, ma mantiene le sue caratteristiche di eleganza e savoir-faire tipiche del modello, anche nella sua declinazione meno istituzionale.
Scopriamo quindi gli interni, le dimensioni, come va e quanto consuma la Range Rover Sport P510e nella configurazione ibrida da 510 CV oggetto della nostra prova su strada.
Partiamo dalle dimensioni della Range Rover Sport, non certo contenute: lo dimonstrano i 4,95 metri di lunghezza (13 centimetri più di prima), i 2,047 metri di larghezza (2,2 metri con specchi inclusi), l’altezza di 1,82 metri, così come i 3,00 metri di passo. Proporzionato ed elegante, la parola d’ordine per la gamma Range Rover è pulizia. Lo testimoniano le linee affusolate e letteralmente senza spigoli. Anche le maniglie sono incastonate nelle portiere, migliorando l’aerodinamica e quindi uscendo dell’auto solo a veicolo fermo e i finestrini senza la guarnizione esterna a vista.
Il Range Sport comunque un aspetto dominante e signorile con parafanghi massicci, cerchi da 22 o 23” e un posteriore minimale, slanciato nella parte bassa e allargato virtualmente dai gruppi ottici full led posteriori. Nonostante l’altezza minima da terra di 23 cm, sembra comunque un’auto piuttosto incollata all’asfalto, soprattutto grazie agli elementi neri sotto il grande paraurti, le ruote possenti e l’aspetto slanciato verso il posteriore. Non piacciono troppo le due “Shark antenna” una per GPS e radio e l’altra per ospitare la telecamera del retrovisore clearsight rear view mirror.
All’anteriore i fari a matrice di LED sfruttano 1,3 milioni di microspecchi per indirizzare il fascio luminoso laddove non vi sia rischio di accecare gli altri utenti della strada o, sfruttando il navigatore, illuminando una maggior porzione di strada in corrispondenza delle curve. Le scanalature sulla carrozzeria, insieme alle forme bombate ed eleganti non hanno solo una funzione estetica, dal momento in cui il coefficiente di penetrazione aerodinamica Cx è di solo 0,29, perché si sa, più aerodinamica significa più prestazioni e più efficienza, fondamentali su un SUV come la Range Rover Sport.
“Salendo” negli interni della Range Rover Sport si viene letteralmente avvolti e coccolati dal lusso puro e signorile tipico delle auto britanniche di fascia alta. Lo schema minimale della plancia integra un display centrale sospeso da 13,1” che segue la curva del cruscotto e la strumentazione digitale TFT da 13,7” completamente configurabile, migliorato leggermente nella fruibilità dai modelli precedenti. Certo alcuni tasti, come quelli al volante di grande dimensione e dalla corona sottile, danno un feedback acustico non adeguato allo status dell’auto.
I colori e le superfici regolari si ispirano all’interior design dei salotti di prima classe, impreziositi da configurazioni personalizzabili a piacere e materiali ecologici pensati per offrire il miglior feedback tattile. Si possono aggiungere, con il pacchetto dedicato, sedili elettrici con memorie ventilati, riscaldati e massaggianti. L’atmosfera ovattata e delicata è ottenuta anche da un sistema di insonorizzazione attivo che azzera le onde sonore provenienti dal rumore esterno registrate da alcuni microfoni, anche se a dir la verità qualche fruscio autostradale è ben presente, mentre il sistema Meridian Signature 3D da 29 altoparlanti (per oltre 1.400 W) è di pregio.
Il tunnel centrale è sospeso su una mensola portaoggetti e realizzato in piano black. I pochi comandi che ospita (sempre nell’ottica di tenere la linea più pulita e preziosa possibile) sono quelli del climatizzatore, delle modalità di guida, del volume e la leva del cambio. Il grande vano centrale retrostante (rivestito in pelle) può essere refrigerato ed è affiancato da due braccioli regolabili vingolati ai grandi sedili a 22 vie.
Il sistema infotelematico Pivi Pro di nuova generazione ha un’interfaccia HD che permette di regolare i parametri della vettura e delle mappe in ogni dettaglio e con più memorie, le funzioni lounge e sfruttare Apple Carplay, Android Auto e Amazon Alexa, oltre, ovviamente, al navigatore. Non mancano le schermate dedicate alle telecamere a 360 gradi 3D (capaci di vedere anche sotto la scocca autoportante) e al sistema Terrain Response 2 recentemente aggiornato. Infine, gli aggiornamenti over the air permetteranno di implementare o migliorare le funzioni del software, ma anche dell’hardware, intervenendo sull’infotelematica, tutti gli ADAS di secondo livello evoluti (come il cruise adattivo collegato al navigatore, capace quindi di regolare la velocità in base al percorso) e i controlli elettronici della dinamica.
Insomma, tutto ciò che si può trovare sull’ammiraglia Range Rover è disponibile anche negli interni della “Sport”. Anche a bordo lo spazio è enorme: i passeggeri posteriori stanno comodi in tre, anche se la seduta centrale è rigida, i due passeggeri laterali hanno luci spot dedicate, ganci appendiabiti clima a quattro zone, due bocchette a testa e un sedile reclinabile automatico più schermi posteriori optional. Il tunnel centrale è poco ingombrante, semmai l’accessibilità è parecchio alta da terra. Aiutano le sospensioni pneumatiche che abbassano l’auto durante le soste per agevolare l’ingresso e l’uscita. Chiudendo le dimensioni del vano bagagli la Range Rover Sport ha offre 647 litri nella versione plug-in hybrid, in cui il doppiofondo è occupato dal pacco batterie. Con i sedili abbattuti si superano di slancio i 1.800 litri.
La Range Rover Sport è completamente nuova, a partire dalla piattaforma modulare MLA Flex, riadattata anche per accogliere l’elettrificazione. Grazie al nuovo pianale (la cui rigidità torsionale è aumentata del 35%) la dinamica del veicolo è stata rivista in ogni dettaglio, ma andiamo con ordine.
La gamma motori della Range Rover Sport è ampia e per tutti i gusti, tra propulsori mild hybrid a gasolio, benzina e plug-in hybrid (esattamente come il Defender da noi provato). La gamma elettrificata della Range Rover Sport trova la sua massima espressione in termini di potenza e completezza con il powertrain plug-in hybrid che unisce il 3.0 6L benzina Ingenium ad una batteria quasi da citycar BEV (38,2 kWh) che alimenta il motore elettrico. La potenza di sistema è tutto rispetto: 510 CV e 700 Nm, che fanno segnare un ottimo 0-100 km/h in 5,4 s e velocità massima di 240 km/h. Come si addice ad una Range Rover la trazione è sempre integrale, la coppia inviata alle ruote è gestita dal cambio automatico ZF ad 8 rapporti (con nuove tarature per renderlo più intelligente e fluido e poter collaborare con il riduttore) e dalle mappe specifiche per il fuoristrada e l’asfalto. Insomma motore e cambio sicuramente non deludono, con tanta spinta e un confort sempre al livello del lignaggio di quest’auto.
Con questo schema propulsivo si sfruttano anche le modalità di guida dedicate all’ibridazione “pesante”: la EV Mode (che muove il veicolo senza coinvolgere la componente termica per 113 Km, diciamo un’ottantina reali e fino a 140 km/h), la Save Mode (che conserva il livello di carica della batteria secondo le indicazioni del conducente, delegando al sei cilindri il moto della vettura) ed infine la Hybrid Mode, con la quale l’auto si muove in elettrico alle basse velocità o in ripresa (a patto di non appesantire il piede), in percorsi pre-selezionati dal conducente, oppure ancora nelle aree urbane e\o a basse emissioni, che l’auto riconosce automaticamente grazie al navigatore sempre aggiornato. Grazie all’utilizzo di tutte le modalità, in fase di omologazione (ciclo WLTP) i consumi dichiarati sono di 0,8 l/100 km. Realmente parliamo di 11-12km/l, ma in base alla frequenza di ricariche al piede si possono ovviamente raggiungere risultati nettamente migliori. La ricarica da 0 a 80% può durare meno di un’ora in modalità fast fino a 50 kW, grazie alla presa in Corrente Continua, fino a 5 ore se si collega ad una wallbox da 7,2 kW. Il tutto è anche programmabile tramite l’infotainment. In frenata e decelerazione entra in gioco ovviamente la frenata rigenerativa.
Per la prima volta una Range Rover è dotata di sospensioni pneumatiche adattive a volume variabile e ammortizzatori a doppia valvola, per garantire comfort e prestazioni a seconda di ciò che il conducente chiede alla vettura, coniugando sportività e raffinatezza alla Range maniera grazie al sistema Dynamic Response Pro. Le funzioni principali assolte da quest’ultimo sono la riduzione del rollio e del beccheggio a seconda dell’accelerazione sul piano laterale e trasversale (derivata dalla pressione sul gas o dalle condizioni di marcia). Ovviamente stiamo parlando di un “gigante” di 5 metri e dal peso di oltre 2.800kg, a cui se chiediamo tutto, arriva a mostrare presto i suoi limiti.
Per rendere più manovrabile, agile e stabile l’immenso corpo vettura è stato implementato il sistema a quattro ruote sterzanti (in fase oltre i 50 km/h, in controfase alle velocità inferiori) con il secondo asse che gira fino a 7,3 gradi (raggio di sterzata totale di 11 metri, inferiore a SUV più compatte) e il differenziale a controllo elettronico attivo con torque vectoring. Tutto questo rientra nell’upgrade fornito dall’Integrated Chassis Control. Anche lo sterzo si modifica, risultanto leggermente più corposo, ma comunque non dettagliato e ben lontanto dalla precisione chirurgica di altre concorrenti. Insomma il RR Sport combatte contro le leggi della fisica, con barre, molle e retrotreno sterzante che ce la mettono tutta, ma alla fine massa e baricentro vi portano a guidare si spigliati, ma senza estremizzare, che tanto spingere a fondo su un suv di queste dimensioni è solo controproducente e la senzazione è quella del galleggiamento.
In città telecamere 360° 3D e sensori su ogni lato aiutano parecchio a percepire gli ingombri (per capirci la retrocamera avvisa anche quanto spazio rimane per aprire il portellone), che rimangono però rimangono poco adatti alle mura cittadine. Mentre nei trasferimenti il confort è di livello. Sospesi su cuscinetti d’aria con sedili ampi e fascianti che coccolano tutti gli occupanti.
Le mappe per le modalità di guida, come anche il Terrain Response 2, della nuova Range Rover Sport sono tutte a parametri personalizzabili. Parlando di prestazioni in off-road, la Range Rover Sport può alzarsi fino a 135 mm e la capacità di guado è la stessa del Defender, 90 cm, mentre è stato implementato un controllo di trazione più intelligente che non ha solamente tutte le funzioni che troviamo (ancora una volta) su Defender, ma è anche in grado di adattare la velocità e mantenerla per poter superare al meglio il terreno che si sta percorrendo, il tutto in completa autonomia. Ridotte e blocchi dei differenziali fanno il resto. Certo è che anche qui le dimensioni e il peso non sono a favore di un offroad spinto. Pertanto si a sterrati, neve (con coperture adeguate) e fango, va benissimo per l’inverno e per raggiungere la casa isolata, ma non siamo ai livelli di un fuoristrada duro e puro.
Tirando le somme la Range Rover Sport è quel prodotto che vuole accontentare un gentleman driver dallo stile più sportivo, ma pur sempre coccolandolo nel lusso tipico di una british. Forse è proprio il Defender il papà di questa nuova Sport, che eredita da “mamma” Range Rover 2022 la cura e del dettaglio e la più maniacale e pulizia delle linee, creando un prodotto sempre familiare ma mai visto prima.
Ultimo punto il prezzo della Range Rover Sport: attacca a 97.433 euro per l’allestimento “entry level” SE D250 Diesel, per avere un metro di paragone la “regina” Range Rover (non Sport) parte 34.000 euro più su. Una scelta furba è stata anche collocare la Range Rover Sport a un prezzo al di sotto della Range Rover, che rimane così l’ammiraglia, pur mantenendo le stesse dotazioni. Le differenze in look e dimensioni permettono alla gamma Range di offre un prodotto alternativo, se si vuole più giovanile, ma parimenti lussuoso, con il risultato di non creare concorrenza interna, ma dare al cliente target un’alternativa, nel caso della Sport, più driver-centrica che passenger-centrica, visto che il centro della seconda fila di sedili non è accessoriabile come la Range Rover.
Nell’allestimento top di gamma il listino prezzi Range Rover Sport tocca i 146.200 euro con il motore più performante (4.4 da 530 CV), mentre è disponibile un ulteriore allestimento ancora più esclusivo First Edition, che si aggiunge agli allestimenti intermedi Dynamic SE, Dynamic HSE e Autobiography (la versione da noi provata che plug-in e con alcuni optional sfiora i 150.000 euro).
Al prezzo della Range Rover Sport vanno aggiunti migliaia di euro di optional che permettono di costruirsi una vettura su misura nel minimo dettaglio, come un abito da sposa o meglio una villa di lusso. Alcuni tra i tanti sono il liquido dei tergicristalli riscaldato, i fari a matrice con proiezione luminosa, sistema ionizzatore antipatogeno, ruota di scorta da 22”, sistema di pre-climatizzazione a distanza e riduttore del cambio. Attenzione: alcuni optional quasi indispensabili da aggiungere sono i vetri oscurati, la ruota di scorta e i fendinebbia.
Range Rover, forte anche della sua fama e della clientela molto affezionata al marchio,gioca una partita di Poker piena di assi contro le sue concorrenti principali (escludendo i SUV coupé e le elettriche), Bmw X5, Mercedes Gle, Audi Q7, Porsche Cayenne e l’italiana Maserati Levante. Una partita in cui la Range Rover Sport 2022 punta ad uscire dal coro come SUV dal disegno sportivo senza tagliare la coda e offrendo prestazioni fuoristradistiche sulla carta superiori rispetto alle altre, anche solo per la vastità di funzionalità del Terrain Response, un look più pulito ed elegante di tutte le altre, ma anche (e non è da sottovalutare quando si parla di auto status symbol) e soprattutto essendo una Range, una britannica extra-lusso.
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