La Range Rover Evoque, è figlia del nuovo linguaggio stilistico del brand inglese inaugurato da Velar. Partiamo dalla dovuta premessa: non era facile per Land Rover creare la degna erede di un modello che ha segnato la svolta per il brand.
Prendendo così spunto dalla Velar, e dopo otto anni di onoratissima carriera, era ora del cambiamento. La nuova generazione va a sfidare i SUV/crossover premium, e lo fa senza tradire in tutto e per tutto la generazione destinata alla pensione, capace di vendere 770.000 esemplari durante il suo servizio.
La Range Rover Evoque si basa sulla piattaforma Land Rover “Premium Transverse Architecture”, progettata per l’introduzione dei modelli hybrid (il mild hybrid 48 Volt e il 3 cilindri plug-in hybrid) e per motori Ingenium, diesel e benzina.
Il nuovo veicolo è una vera rivoluzione tecnologica. La sua compatta impronta a terra, lunga soltanto 4,37 metri (contro i 4,80 la Velar), rende la nuova Range Rover Evoque il punto di riferimento per i “city SUV” di lusso.
La linea di cintura è alta, ma i designer hanno studiato delle linee discendenti verso il lunotto per conferire più sportività al corpo vettura, forse a scapito della visibilità posteriore. Le maniglie a scomparsa di Velar hanno fatto scuola e anche la firma ottica appare simile, con gruppi ottici molto assottigliati sia all’anteriore sia al posteriore. A richiesta, per il frontale, i LED Matrix con frecce wiping, una chicca.
Il passo più lungo di 21 mm e il design compatto delle nuove sospensioni consentono al SUV di avere più spazio interno, specie per le ginocchia degli occupanti la seconda fila di sedili ed una maggiore maneggevolezza in ogni condizione e infatti in quattro si prende posto egregiamente, meno il quinto passeggero, nel complesso la vivibilità dell’abitacolo è ampia e piacevole con materiali raffinati, così come i comodi sedili.
Ottimo l’aumento dei piccoli portaoggetti – il portaguanti ed il cubby box centrale più grandi, possono contenere senza problemi anche tablet, borse e bottiglie. La capacità del bagagliaio – aumentata del 10% (si arriva ora a 591 litri) – e la sua nuova ampiezza, consentono di caricare facilmente un passeggino o un set di mazze da golf; con la seconda fila di sedili (suddivisa 40:20:40) ripiegata, la capacità del vano bagagli raggiunge i 1.383 litri.
Abitacolo si rende più tecnologico rispetto al passato e più simile a Velar, con l’adozione del doppio schermo Touch Pro Duo. Entrambi i display sono da 10” mentre il quadro strumenti è digitale da 12,3”. Lo schermo superiore (compatibile con Apple CarPlay e Android Auto) gestisce appunto l’infotainment a portata di mano, quello sottostante i comandi del clima e della ventilazione o riscaldamento sedili (ove presente). Scenografici ma macchinosi i comandi touch e riconfigurabili al volante: non sempre rispondono bene.
Infatti, l’integrazione dei comandi del Terrain Response 2 nel Touch Pro Duo consente l’eliminazione di manopole e pulsanti tradizionali, inglobando gli unici comandi fisici all’interno del bel display. Anche qui il lato futurista non manca, con lo schermo superiore che si inclina, fino a 30°, verso i passeggeri. Però avremmo preferito che certi comandi fossero rimasti fisici, come quelli del climatizzatore bizona, che richiede continue regolazioni.
Siamo al debutto della tecnologia ibrida leggera (MHEV) a 48V di serie sui potenti benzina e diesel, ma a richiesta per tutti i motori. La nuova architettura è stata infatti progettata per l’elettrificazione, con un mild-hybrid a 48 Volt ed un ibrido plug-in in arrivo nel 2020. Il mild hybrid è una novità per Land Rover: questo sistema recupera l’energia normalmente sprecata durante la decelerazione grazie ad un generatore/starter a cinghia posizionato sul motore e la immagazzina in una batteria sotto il pianale. A velocità inferiori ai 17 km/h, quando il guidatore frena, il motore si spegne. Alla ripartenza l’energia immagazzinata viene riutilizzata per assistere il motore in accelerazione riducendo i consumi, che però paiono comunque elevati per la categoria dei C-UV. Qui entra in gioco la massa, di poco inferiore alla Velar (1.893 kg dichiarati) che penalizza le percorrenze: non si riesce a fare più di 10-11 km con un litro di benzina, un po’ pochini…
Il vantaggio di avere un motore benzina è che ne risulta una marcia raffinata, silenziosa ed efficiente nel traffico congestionato. Le prestazioni non nascondono una certa sportività, ma già dopo i primi chilometri si capisce, come era prevedibile, che l’Evoque preferisce andature più turistiche, dove il cambio dà il meglio di sé e dove l’assetto morbido, ma non troppo, coccolando il guidatore, cosa che ci ha stupito in rapporto alla gommatura extralarge da 21”.
Al motore il brio non manca vista la cavalleria e la generosa coppia di 365 Nm da soli 1.200 a 4.500 giri, l’allungo è notevole e, anche qui, il 9 rapporti fa bene il suo lavoro, anche se, a volte, tende a tenere la marcia troppo a lungo, mostrando un po’ meno intuitività rispetto alle aspettative. Inoltre la trasmissione automatica ZF è stata ricalibrata per un avanzamento più dolce e progressivo su ogni superficie. La prima risulta molto corta, adatta all’offroad, mentre la nona è una sorta di overdrive autostradale. Se si aumenta l’andatura un po’ di rollio si fa sentire, ma questa componente abbastanza “naturale” non inficia più di tanto il piacere di guida, che rimane di buon livello
La rigidità della nuova scocca, superiore del 13% alla precedente, e i subtelai fissati rigidamente, riducono l’ingresso in cabina di rumori e vibrazioni: l’insonorizzazione è da best in class. Le sospensioni posteriori Integral Link separano le forze laterali e longitudinali per ottimizzare l’agilità e il controllo della scocca, offrendo così più comfort e sicurezza su asfalto. Anteriormente, le sospensioni McPherson Hydrobush montano boccole piene di fluido che, ad alta velocità, riducono al minimo le vibrazioni delle ruote avvertibili sul volante.
Il sistema Adaptive Dynamics combina sensori intelligenti e ammortizzatori a smorzamento costantemente variabile, che monitorano le condizioni della strada ogni 100 millisecondi. Il sistema regola continuamente gli ammortizzatori per ottenere un comportamento composto e il massimo controllo della scocca, indipendentemente dalle variazioni del terreno o delle superfici e la differenza si percepisce notevolmente. E la differenza tra le modalità si percepisce eccome.
La nuova Evoque è equipaggiata con l’Active Driveline, un sistema elettronico di distribuzione della coppia fra i due assali, che migliora l’aderenza e la sicurezza della sterzata, particolarmente in curva. Viaggiando a velocità costante, il sistema Driveline Disconnect, disinserisce la trasmissione alle ruote posteriori per ridurre perdite di attrito e consumi, per poi rinnestarla in una frazione di secondo quando le condizioni lo richiedono, evitando così ogni perdita di trazione.
La velocità massima è di 230km/h, mentre l’accelerazione fa registrare 7.5 secondi nello 0-100km/h.
La nuova Evoque ha ottenuto le cinque stelle EuroNCap, la massima valutazione europea nell’ambito della sicurezza. L’Evoque non solo ha ottenuto una valutazione del 94% per la protezione dei passeggeri adulti, la più alta attribuita ad oggi a qualsiasi Jaguar o Land Rover, ma anche un punteggio dell’87% per la protezione dei bambini che viaggiano sui sedili posteriori.
L’Evoque è equipaggiata con tutti i più recenti dispositivi di assistenza alla guida, inclusi l’Emergency Braking, il Lane Keep Assist, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori ed una telecamera montata posteriormente.
Sono inoltre disponibili due pacchetti opzionali. Il Park Pack comprende il Park Assist, il Parking Aid, il Rear Traffic Monitor con visione a 360° ed il Clear Exit Monitor, mentre il Drive Pack offre l’Adaptive Cruise Control, il Blind Spot Assist e l’High-speed Emergency Braking.
La nuova Evoque alza l’asticella del segmento dei SUV compatti di lusso in termini di capacità all-terrain grazie ad una combinazione unica di abilità off-road innate ed accresciute tecnologie che forniscono trazione su ogni superficie ed in ogni condizione. L’altezza dal suolo è di 212 mm (non male per il segmento), gli angoli di attacco e di uscita sono di 25° anteriormente e 30,6° posteriormente.
Per la prima volta il Terrain Response 2 è disponibile di serie sull’Evoque con trazione 4×4 e trasmissione automatica. Questo sistema non solo consente al pilota di ottimizzare prestazioni e capacità scegliendo tra quattro modalità (comfort, sabbia, erba/ghiaia/neve/fango e solchi), ma grazie alla nuova modalità Auto, l’Evoque può scegliere automaticamente le regolazioni più adatte alle condizioni del terreno e tarare perfettamente la distribuzione della coppia. Certo se l’idea è di fare offroad sconsigliamo i grandi cerchi da 21 pollici del nostro esemplare.
La profondità di guado massima dell’Evoque è di 600 mm (un record per la categoria) e può essere facilmente controllata tramite il Wade Sensing opzionale. I sensori ad ultrasuoni posti negli specchietti misurano accuratamente la profondità dell’acqua, proiettandola sul touchscreen centrale.
La più recente Evoque è dotata di una serie di tecnologie all-terrain, come l’Hill Descent Control, Il Gradient Release Control e l’All-Terrain Progress Control: la nuova Range Rover Evoque ha tutte le credenziali per rispettare e concretizzare il concetto di “Above and Beyond“.
Inoltre, il ClearSight Ground View: è la realizzazione, in prima mondiale, del “cofano invisibile” introdotto dal concept Land Rover Discovery Vision. Le videocamere poste sulla griglia anteriore e sugli specchietti inviano al touchscreen centrale le immagini del terreno antistante e sottostante il frontale del veicolo, con un angolo di campo virtuale di 180°. Il ClearSight Ground View contribuisce ad ottimizzare la visibilità sui terreni più impegnativi o sui marciapiedi cittadini particolarmente alti. Per noi fondamentale se si fa offroad spinto, dove non si percepisce dove si mettono le ruote anteriori, ma utile anche in città e scenografico con gli amici.
Il ClearSight Rear View è un’altra tecnologia avanzata ed un primato nel segmento. Al tocco di un pulsante lo specchio retrovisore si trasforma in uno schermo ad alta definizione sul quale vengono proiettate le immagini di una videocamera montata posteriormente. Il guidatore conserva così una totale visibilità, non impedita dai passeggeri o da un bagaglio molto voluminoso, e dispone di un campo visivo di 50°, perché la videocamera è situata sopra il lunotto. Questa tecnologia è particolarmente utile in condizioni di scarsa illuminazione. Noi l’abbiamo trovato molto stancante per la continua messa a fuoco delle immagini sullo schermo che normalmente l’occhio non fa in presenza di uno specchio. Oltre che troppo luminoso (ma si può regolare) in modalità notturna.
Il prezzo di nuova Range Rover Evoque parte da 40.000 euro, per la versione da 150 CV, 2 ruote motrici, cambio manuale. Per la versione S P250, oggetto della nostra prova, il listino segna 55.250€, a cui si aggiungono tinta metallizzato, cerchi da 21″, fari led Premium, sedili in pelle, sistema di infotainment con i due display, cluster TFT, audio Meridian, Cold Climate Convenience Pack, luci d’ambiente, Configurable Dynamics, portellone elettrico e ClearSight, superando di botto i 68 mila euro.
Tra le avversarie dirette troviamo l’Audi Q3, la Mercedes GLA, la Volvo XC40 e la BMW X1, non dimenticandoci della cugina della Jaguar E-Pace.
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