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Prova in anteprima Opel Grandland ibrida: come va e quanto costa rispetto all’elettrica

Tempo di lettura: 6 minuti

Ve la ricordate la Opel Grandland X, poi diventata Grandland senza X? Beh, nonostante il recente facelift l’avesse fatta diventare una Mokka XL con la nuovissima generazione si cambia decisamente passo. Non solo è elettrica, visto che è anche ibrida, ma cambia completamente facendo un deciso passo in avanti in termini di qualità e di contenuti tecnologici offerti.

Una su tutte? Le nuove, e decisamente spettacolari, luci Intelli-Lux HD, più dei normali matrix LED e che vedono ancora una volta Opel davanti a tutti nel segmento generalista. Non solo, anche la firma luminosa diurna con il logo davanti e il lettering del brand dietro fanno tanto effetto, ed è anche e soprattutto di queste cose che si innamora il cliente entrando in concessionaria.

Poi ci sono i motori, non più Diesel ma elettrici e ibridi. Tra le prime, come avremo modo di approfondire, due batterie al lancio e una terza in arrivo che promette fino a 700 km di autonomia. Due ibridi, con il nuovo mild hybrid 48V che sta spopolando in Stellantis e che qui è stato oggetto della nostra prova in anteprima nei dintorni di Rüsselsheim, storica sede del brand tedesco. A lui si affianca il plug-in, per chi vuole circolare in elettrico in città ma non vuole dipendere totalmente dalla spina o dalla colonnina. Una gamma intelligente ma soprattutto una vettura capace di coniugare comfort e versatilità.

Listino Opel Grandland: l’ibrida parte da 35.500 euro, elettrica poco più (meno quando torneranno gli incentivi)

Prima di elencarvi i prezzi al dettaglio della nuova Grandland, una precisazione. L’attesissima versione da 98 kWh capace di assicurare fino a 700 km di autonomia e con più di 300 CV (grazie al doppio motore) è in corso di omologazione. Sarà interessante, così come per Peugeot 3008 (che monta la stessa piattaforma), capire quanto sia realistica questa autonomia che potrebbe davvero rimescolare le carte verso una clientela scoraggiata dalle autonomie e parallalemente dai prezzi ancora troppo alti, ma questo è un altro discorso. Tornando a Grandland…

MotoreEditionGS
1.2 Hybrid 48V eDCT 6 rapporti 136 CV35.500 euro38.500 euro
1.6 Plug-in Hybrid eDCT 6 rapporti 195 CV42.500 euro45.500 euro
Elettrica 213 CV batteria 73 kWh (523 km autonomia WLTP)40.950 euro43.450 euro
Elettrica 213 CV batteria 82 kWh (584 km autonomia WLTP)44.450 euro

Analizzando la tabella, appaiono chiare almeno tre cose. Gli allestimenti, che analizziamo a breve, si sono ridotti e ne guadagna la dotazione di serie. La seconda è che l’ibrida plug-in ha un prezzo base più alto di quello dell’elettrica, non a caso la ricca GS PHEV costa più di tutte. Terzo, considerando il ritorno degli incentivi quando l’auto arriverà in concessionaria (da dicembre, ma gli ordini sono aperti da oggi), l’elettrica arriverà a costare potenzialmente meno dell’ibrida anche senza ricorrere all’ISEE che prevede uno sconto massimo di 13.750 euro.

Venendo agli allestimenti e alla dotazione della nuova Opel Grandland, la Edition già prevede diversi ADAS di serie ma soprattutto il doppio schermo da 10″, mirroring wireless, cerchi in lega da 19″ e clima bi-zona. La GS, invece, aggiunge retrocamera ma soprattutto il monitor centrale da 16″ con sistema di navigazione connessa (assente su Edition), piastra di ricarica wireless, aggiornamenti mappe e over-the-air, CHAT GPT e comandi vocali. Il sedile del conducente è certificato AGR così come diventano di serie i fari Intelli-Lux LED, assenti sulla base e neanche disponibili come optional. Questi i pacchetti:

  • Comfort Pack: 2.000 euro su Edition, 1.700 euro su GS
  • Tech Pack: 1.000 euro su Edition, 1.700 euro su GS
  • Style Pack: 3.200 euro su Edition, 1.900 euro su GS

Infine, i colori della carrozzeria sono Artiks White (pastello da 800 euro), Impakt Copper (colore di lancio, gratuito, lo vedete nella foto sotto a confronto), Karbon Black (metallizzato, 800 euro), Kristal Silver (800 euro), Specktrum Green (800 euro) e Grafic Grey (pastello, 800 euro).

Esterni e interni nuova Opel Grandland: quanto è cambiata?

La risposta è semplice, tanto. Intanto con le dimensioni, dovute all’impiego della nuova STLA Medium che ha sbaragliato le carte offrendo la possibilità di crescere e di montare motori elettrificati di vario tipo Rispetto alla precedente Grandland sono 17,3 i centimetri in più in lunghezza, 3,6 centimetri aggiunti in altezza e 4,9 centimetri aggiunti in larghezza. Qui il recap:

  • Lunghezza: 4,65 metri
  • Larghezza: 1,93 metri
  • Altezza: 1,66 metri
  • Passo: 2,79 metri
  • Bagagliaio: 550 litri

In merito al vano posteriore, non cambia nulla tra ibridi ed elettrico. Sempre 550 litri dichiarati, estendibili con l’abbattimento degli schienali 40:20:40 fino a 1.645 litri.

Parlando dello stile, al sottoscritto hanno catturato in particolare le nuove luci, davvero degne di note. Una dimostrazione pratica presso la sede Opel ci ha fatto capire le potenzialità delle luci a matrice, capaci grazie ai 52.000 elementi che le compongono di formare animazioni e soprattutto di adattare il fascio di luce in maniera quasi perfetta, per non abbagliare chi proviene dall’altra direzione. Linee semplici, giuste per un SUV che deve badare a spazio e alla comodità, sicuramente più semplici della 3008 che con lei si divide il segmento e che ho provato poche settimane fa nella stessa configurazione ibrida, ma ci torno a breve con le impressioni di guida. Dentro la precedente Grandland si era già evoluta con il Pure Panel ma qui siamo già andati oltre.

La vettura in prova monta, come si può vedere, lo schermo da 16″ sottile nella sua realizzazione che ha dato problemi solo nella visualizzazione del mirroring, che non si può avere stranamente a tutto schermo. Il tunnel centrale, anche qui, è diretta conseguenza del tipo di piattaforma ed è piuttosto imponente. C’è spazio sotto alla parte principale e oltre alle modalità di guida, i non troppo irresistibili drive modes (ormai non c’è più fantasia, su qualsiasi modello Stellantis sono sempre gli stessi o cambiano poco, chiedere ad Alfa Romeo che ha rinunciato al famoso DNA).

Mi ha stupito, al contrario, la qualità dei materiali dei rivestimenti, con un morbido e piacevole tessuto sui pannelli porta (che ricevono la bocchetta d’aerazione solidale per allargare visivamente la plancia, effetto riuscito). Spazio non manca sulla nuova Grandland: tra tutti i vani si raggiungono i 36 litri, l’equivalente della capacità di un piccolo trolley.

Mi è piaciuta la soluzione pensata per la piastra wireless di ricarica, chiamata Pixel Box: davanti c’è un vetro traslucido oscurato che mostra quando il telefono è in carica ma, pensando che l’intero vano è richiudibile, scoraggia dal prendere in mano l’onnipresente smartphone quando si guida. Soluzione semplice, ma geniale. Bene, anche, aver mantenuto la regolazione fisica del clima. Ci sarà tempo, invece, per approfondire l’uso del sistema di infotainment ma avere poche e precise info sul quadro più piccolo (coadiuvato dall’Head-up Display) è già un buon punto di partenza.

Alla guida della Opel Grandland ibrida: il prezzo parla chiaro, ma come va?

Il prezzo parla chiaro è una provocazione voluta e cercata, ma mi ripeto. Con il ritorno degli incentivi da gennaio 2025, rottamando un vecchio usato l’elettrico costerà meno dell’ibrido ma non tutti sono necessariamente pronti al grande salto. Qui la piattaforma STLA Medium ha permesso un certo salto di qualità dei nuovi modelli che la adottano (per ora lei e nuova 3008). Avendole provate entrambe, posso dire che l’autonomia di 523 km dichiarata corrisponde al vero per la batteria da 73 kWh proposta al lancio, mentre il consumo si attesta intorno ai 20 kWh/100 km che corrispondono, facendo una semplice operazione matematica, a un meno ottimistico 365 km reali, ma va detto che abbiamo affrontato con il collega molta autostrada e i consumi sono saliti. Con un uso parco, specie in città, non sarà difficile stare attorno ai 450 km se non 500 reali. Utili i paddle che sull’elettrica non cambiano marica bensì regolano l’intensità della rigenerazione su 3 livelli: non si ha mai un One Pedal consistente ma a seconda della strada è interessante adattare l’impostazione e goderne con un maggior recupero di energia, a tutto vantaggio dell’efficienza.

L’ibrido, invece, che virtualmente ha sostituito il “vecchio” Diesel (non montabile sulla STLA Medium) non fa rimpiangere troppo il gasolio ma è un discorso che va differenziato. La mole c’è, la Grandland ibrida pesa 1.600 kg contro i 2.132 dell’elettrica ma un 1.2 chiamato a muovere un SUV non potrà godere dell’elettrico come ne gode una piccola utilitaria come la Opel Corsa: è fisicamente impossibile. Il consumo notato a fine test è stato superiore ai 5,5-5,6 l/100 km dichiarati, ma è mancato il contributo importante della città.

Citavo la prova della 3008 Hybrid, testata tra le vie di Milano a velocità mai superiori ai 100 km/h, per notare le differenze nell’utilizzo del mild hybrid di Stellantis fuori e dentro i centri urbani. In città il motore elettrico da 21 kW (28 CV) integrato nel cambio si comporta bene e aiuta a limitare i consumi,intervenendo direttamente con l’aiuto della piccola batteria montata sotto il sedile che assicura la marcia in elettrico alle basse velocità; in Germania, che di città ne abbiamo fatta poca, va ammesso che il piccolo tre cilindri fa un po’ fatica negli allunghi e c’è bisogno di scalare le marce (o con i paddle o in maniera automatica) per completare un sorpasso. Gli manca, ma forse gli chiederemmo troppo, la consistenza e l’erogazione del vecchio Diesel forse sacrificato troppo presto sull’altare delle sempre più stringenti limitazioni imposte dall’Unione Europea. Impossibile non notare, infine, una certa rumorosità chiedendo potenza.

La guida rimane comunque piacevole, sia con l’elettrica sia con l’ibrida. Niente o poco brio, complice i pesi, bensì fluidità di marcia. La scheda tecnica recita 0-100 km/h in 10,2 secondi rispetto ai 9 dell’elettrica, mentre per quest’ultima la velocità massima si ferma a 170 km/h contro i 202 km/h del mild hybrid (e i 220 km/h del plug-in). La fluidità ho fatto presto a trovarla nonostante la brevità del test, mentre per l’assetto tutto ok ma la differenza tra ibride ed elettriche è la presenza del ponte torcente posteriore sulle prime e del Multilink, con tutti i suoi benefici, sulle seconde. Niente sospension con smorzatori idraulici secondari sulla ibrida entry level, prerogativa di Grandland elettrica e Grandland ibrida alla spina.

Niente da ridire sui sistemi ADAS di cui è ricca la Grandland: visto il quadro strumenti piccolo, il cruise adattivo regolabile dal volante viene impostato guardando l’head-up display, o Intelli-HUD. La vettura, una volta trovata la quadra, rimane al centro della corsia e tutto fila liscio.

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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