Visto il rapido avvicinamento al suo sesto compleanno, la Mazda CX-30 si aggiorna per il 2025 in maniera atipica, in puro stile Mazda. Solitamente, infatti, le Case modificano lo stile e gli interni per rendere esteticamente più moderni i suoi modelli, mantenendo invariata la novità. Mazda invece, come al solito, è atipica, andando sostanzialmente a lasciare invariati esterni e interni, ma cambiando la meccanica con un nuovo motore inedito e decisamente particolare per gli standard europei.
Realizzata sulla base della Mazda 3, che abbiamo provato insieme a questa rinnovata CX-30 in versione 2025, il C-SUV nipponico conserva il suo disegno aggressivo e sportivo, in linea con l’ormai classico Kodo Design della Casa e che l’ha resa la Mazda più venduta in Italia. Con la Mazda 3, dalla quale riprende la meccanica, condivide anche gli interni, che confermano dal Model Year 2024 il display centrale dell’infotainment da 10,25 pollici con connettività wireless ad Apple CarPlay e Android Auto e l’integrazione in vettura di Amazon Alexa.
La grande novità è l’adozione di un nuovo motore, il 2.5 e-SkyActivG M-Hybrid. Questo nuovo quattro cilindri in linea aspirato ha 140 CV e una generosa coppia di 238 Nm, che sostituisce in sol colpo i due 2.0 aspirati presenti in precedenza in gamma da 122 e 150 CV. Confermato, invece, il top di gamma 2.0 e-SkyActiv-X, il motore a benzina che può funzionare anche come un Diesel. Disponibile sia con cambio manuale che con il classico automatico a 6 marce, la CX-30 si è distinta per le linee eleganti, l’abitacolo ben fatto e per una ottima guidabilità.
Queste caratteristiche saranno confermate anche dal nuovo Model Year? Per scoprirlo abbiamo guidato tra le strade della Sicilia la nuova CX-30 con il nuovo 2.5 eSkyActiv G da 140 CV e allestimento Takumi, per scoprire come va e com’è fatta la rinnovata Mazda CX-30 2025 nella nostra prova in anteprima.
Partiamo subito dai prezzi della Mazda CX-30 2025, che parte da un listino piuttosto interessante nonostante i rincari fisiologici di questo periodo storico. Rispetto ad altri modelli equivalenti, infatti, la CX-30 ha mantenuto piuttosto stabile il suo listino dal lancio datato 2019. Se una CX-30 2.0 e-SkyActivG da 122 CV costava 27.850 euro in allestimento Prime Line in commercio fino a ottobre, oggi la stessa versione d’accesso, accoppiata al più grande e potente 2.5 e-SkyActivG M Hybrid, resta sotto la soglia dei 28.000 euro. Questo è il listino prezzi completo della nuova CX-30 2025:
L’allestimento base Prime Line, già dotato di serie di infotainment da 10,25 pollici, guida autonoma di Livello 2 e Head-Up Display, è accoppiato al solo 2.5 e-SkyActiv G da 140 CV, la novità principale a livello meccanico di questo restyling, abbassando sotto i 30.000 euro la soglia d’accesso del crossover giapponese. Per la più ricca Centre Line, invece, si superano di poco i 30.000 euro, mentre la differenza tra il 2.5 benzina aspirato e la più potente versione 2.0 e-SkyActiv X con sistema SPCCI da 186 è di 1.800 euro a parità di allestimento.
Il 2.0 da 186 CV è offerto anche con trazione integrale, per un sovrapprezzo di 2.200 euro a parità di allestimento. Tutti i prezzi sono riferiti alle versioni con cambio manuale. Il cambio automatico SkyActiv-Drive 6AT, un classico automatico con convertitore di coppia a 6 rapporti, costa 2.000 euro su tutte le versioni. Al top della gamma c’è la ricca Takumi, con fari Matrix LED, sedili in pelle neri con regolazione elettrica del posto guida, mentre non mancano le serie speciali Homura e Nagisa.
La prima è più sportiva (Homura significa “fuoco” in giapponese), mentre la Nagisa è più elegante e curata nei dettagli, con interni in ecopelle marrone e con la parte centrale rivestita in scamosciato nero, con prezzi che partono rispettivamente da 30.550 euro per la Homura e 32.450 euro per la Nagisa on il nuovo 2.5 e-SkyActiv G. La vettura che abbiamo provato è una CX-30 in allestimento top di gamma Takumi, l’unica che offre i sedili in pelle e l’impianto Bose a 12 altoparlanti di serie, che con il colore Polymetal Grey (unico optional a pagamento) arriva ad un prezzo di 36.300 euro completamente accessoriata.
Come detto in apertura, quindi, Mazda ha fatto “la Mazda”, scegliendo ancora una volta un approccio diverso da tutte le altre Case automobilistiche moderne. Se, infatti, quasi tutti i costruttori modificano principalmente a livello estetico le sue vetture in occasione di un restyling, la Casa di Hiroshima fa tutto il contrario, confermando esattamente l’estetica e modificando la meccanica.
Del resto, a livello estetico la CX-30 non aveva bisogno di grandi stravolgimenti, confermandosi elegante, pulita e molto riuscita. Nonostante sia derivata dalla Mazda 3, che per il suo restyling 2025 ha scelto il medesimo approccio, la CX-30 ha una personalità estetica tutta sua, con un frontale aggressivo in pieno stile Kodo Design, fari affilati e i vistosi passaruota in plastica grezza, che spiccano sui colori accesi come l’ormai famoso Soul Red Crystal, meno sui più eleganti Machine Grey o Polymetal Grey.
Le versioni Exclusive Line, Takumi e la Centre Line con pacchetto Design offrono anche gli ottimi fari Matrix LED, mentre sono di serie i fari a LED anteriori e posteriori su tutte le versioni. Una delle caratteristiche più interessanti della Mazda CX-30 2025, comune alle versioni precedenti, è che non serve scegliere la versione più ricca e costosa per avere un’auto piacevole e appagante esteticamente. Al netto dei piccoli cerchi da 16 pollici, infatti, già la Prime Line ha tutte le caratteristiche estetiche delle versioni più grandi, e anche all’interno la musica è sostanzialmente la stessa.
Come succede all’esterno, infatti, anche all’interno la Mazda CX-30 2025 ha uno stile pressoché identico su tutte le versioni, con una qualità costruttiva e una dotazione tecnologica ottima già dalla versione d’accesso. Già dalla versione base Prime Line infatti trova posto in cima alla consolle centrale il display da 10,25 pollici del sistema Mazda Connect, con navigatore proprietario, Apple CarPlay e Android Auto Wireless, nonché il quadro strumenti misto analogico-digitale, l’Head-Up Display, la retrocamera posteriore e, novità del Model Year 2025, la retrocamera.
Passando alla versione Centre Line, si aggiunge il clima automatico bizona (sulla versione base è manuale), i sensori di parcheggio anteriori e posteriori (sulla base sono solo posteriori) e il sistema audio Harmonic Acoustic da 8 altoparlanti (sulla Prime Line sono 6). Per il resto, l’abitacolo ha la stessa, ottima qualità costruttiva su ognuno dei sei allestimenti disponibili, convincendo per assemblaggi, qualità dei materiali e accoppiamenti. Solo le varianti più ricche Nagisa e Takumi hanno accesso agli interni in pelle (in ecopelle sulla Nagisa), con le regolazioni elettriche nuovamente appannaggio di queste versioni.
Il nuovo sistema Mazda Connect da 10,25 pollici aggiunge alla dotazione l’implementazione proprietaria di Amazon Alexa di serie, mentre la ricarica wireless per il cellulare è di serie a partire dall’allestimento Centre Line. L’infotainment è sempre razionale, responsivo e completo, con una grafica molto chiara e semplice da usare anche in marcia. A conquistare i più razionali c’è sempr il pratico rotore dietro la leva del cambio, che rende ancor più semplice la gestione in movimento delle funzioni. È stato però implementato il supporto all’utilizzo del touchscreen in marcia per Android Auto o Apple CarPlay, un’opzione che velocizza alcune operazioni come la conferma di un indirizzo inserito nel navigatore e può essere utile anche in caso di utilizzo del display da parte passeggero anteriore.
Un’altra cosa che, per fortuna, non è cambiata è la posizione di guida, distesa e quasi sportiva. Nonostante ci si trovi più in alto di una equivalente Mazda 3, la sensazione è quella di trovarsi su una normale compatta leggermente più alta del solito, e non su uno Sport Utility inutilmente massiccio. La triangolazione tra volante, sterzo e pedali è spaziata in modo ottimale, senza essere disassata e pensata sia per il comfort che per il piacere di guida (si può fare molto bene, ad esempio, il classico punta-tacco). Lo spazio all’anteriore è poi molto generoso, mentre la visibilità si conferma ottima davanti e un po’ deficitaria dietro. Per fortuna, la retrocamera è di serie su tutte le versioni, con la comoda visuale a 360 gradi standard sulle varianti più ricche.
Buona anche l’abitabilità posteriore, che grazie ad un tetto non troppo arcuato è decisamente superiore alla cugina Mazda 3, offrendo il giusto spazio per due passeggeri, anche tre se non sono troppo robusti. Il bagagliaio, poi, è altrettanto valido: nonostante la cubatura non sia da record (430 litri, 422 per le versioni con impianto audio BOSE a 12 altoparlanti), la forma è estremamente regolare e squadrata, rendendo molto facile il suo utilizzo nonostante una soglia d’accesso non troppo bassa.
Tra le tortuose strade della Sicilia meridionale tra Catania, Noto e Caltagirone abbiamo potuto mettere alla prova in anteprima la Mazda CX-30 2025 con il nuovo motore 2.5 e-SkyActiv G da 140 CV accoppiato al collaudato cambio manuale, per capire come si comporta questo generoso quattro cilindri su strade tortuose e con diversi cambi di pendenza. Appena si avvia il motore e si percorrono i primi chilometri, si nota subito la generosa cubatura di questo quattro cilindri, che ha una rotondità e un’elasticità tipica dei motori aspirati di grande cilindrata a cui ormai siamo sempre meno abituati.
Fin dalla partenza, dove si nota la frizione ben tarata e l’eccellente cambio manuale che, possiamo dirlo, non è più una sorpresa su una vettura di Hiroshima, questo quattro cilindri si distingue dai precedenti 2.0 per una elasticità maggiore e per una coppia già presente a bassissimi giri. Proprio la coppia è aumentata rispetto al passato. Se il precedente 2.0 aveva 213 Nm sia sulla versione da 122 CV che su quella da 150 CV, ora la coppia è passata a 238 Nm erogata a metà dello spettro dei giri (3.300 giri/min), un ottimo valore per un motore aspirato e vicino ai 240 Nm del 2.0 SkyActiv X da 186 CV.
Questo permette di guidare in souplesse anche con marce più alte senza la sensazione di avere un motore poco prestante, ma con la capacità di muoversi bene anche senza sfruttare il cambio. Più del 90% dei 238 Nm di coppia, erogati a 3.300 giri, sono disponibili sotto i 1.500 giri, regalando così al 2.5 caratteristiche di regolarità e fluidità molto interessanti. Certo, nei sorpassi o nelle salite più impervie bisogna usare il cambio, e non ha quella coppia ai bassi regimi dei motori turbo ai quali siamo abituati.
In quei casi, però, il due litri e mezzo dimostra di apprezzare questo trattamento. Se si cercano le prestazioni, si comporta come un classico motore a benzina privo di sovralimentazione: per questo, se si vuole spingere vanno tirate le marce, sfruttando l’erogazione rotonda e fluida che aumenta progressivamente la potenza e la coppia senza vuoti o scalini, arrivando ad avere una certa grinta agli alti regimi, con la linea rossa posta a poco meno di 6.500 giri.
Se questo 2.5 quindi convince nella guida tranquilla, se si cercano le prestazioni ha voglia di girare alto, ha un bel suono coinvolgente nella parte alta del contagiri e dona alla CX-30 delle prestazioni di tutto rispetto (0-100 km/h in 9,7 secondi e 194 km/h di velocità massima). Pacioso e con tanta coppia ai bassi, questo 2.5 sulla CX-30 sfodera una certa grinta quando gli si chiede di più, al netto dei rapporti del cambio lunghi e pensati per ridurre i consumi che ne limitano un po’ l’interessante carattere che dimostra. Due parole proprio sui consumi: nel nostro test drive di oltre 150 km abbiamo totalizzato un consumo di circa 7.5 l/100 km, circa 13,3 km/l. Come al solito, ci riserviamo di provare meglio la CX-30 in questo ambito in un long test.
Il nuovo 2.5 e-SkyActiv G, quindi, è promosso. Questo nuovo motore da 140 CV è più elastico, più pastoso e, in generale, più piacevole dei precedenti 2.0, rispetto ai quali ha più “schiena” ai bassi giri e un’indole più versatile tra coppia ai bassi e grinta agli alti che ben si sposa con la CX-30. Grazie alla piattaforma media di Mazda, realizzata da un foglio bianco nel 2018 con componenti interamente realizzate in-house, la CX-30 è uno dei crossover medi che offre la guida più piacevole e divertente. Se in città convince grazie ad una ottima manovrabilità, un raggio di sterzata contenuto e una frizione leggera e poco faticosa, e in autostrada ha un’insonorizzazione curata, è tra le curve che la CX-30 dimostra di essere “diversa”.
Il focus, infatti, non è sulle prestazioni o sul comfort più totale, ma quanto sul piacere di guida, su quel jimba ittai, quella armonia tra il cavallo e il suo cavaliere, diventato mantra di Mazda negli ultimi 15 anni. Lo sterzo leggero ma preciso e molto diretto, il motore di cui abbiamo già parlato, pastoso e regolare ma con una sua grinta, e lo splendido cambio manuale a 6 marce regalano un piacere di guida quasi insospettabile su un’auto di questa categoria.
Ho provato anche la CX-30 in versione automatica, dove mi ha colpito per fluidità e per cambi di marcia sostanzialmente inavvertibili. Si tratta di un classico automatico con convertitore di coppia, molto fluido e tranquillo ma poco adatto ad essere “strapazzato”. I cambi marcia, in verità, non sono troppo lenti, ma le logiche di funzionamento del cambio lo portano a scalare anche due marce per riprendere in fretta, aumentando consumi e rumorosità. ebbene l’automatico sia fluido e molto rilassante, una CX-30 da il meglio si sé con il manuale.
Grazie ad una leva corta, rialzata sul tunnel centrale e vicina al bel volante a tre razze, dalla corsa ridotta e dagli innesti secchi e precisi, questo sei marce trasforma l’esperienza di guida del crossover nipponico, rendendola quasi coinvolgente. Grazie al sistema G Vectoring Plus, completamente rivisto per adattarsi al nuovo 2.5 litri, e ad un assetto ben tarato tra sportività e comfort, la CX-30 ha poco rollio, è precisa tra le curve e si comporta bene anche alzando il ritmo. Certo, la più sportiva Mazda 3 è ancora più divertente, ma se volete guidare una CX-30 riesce ad essere razionale e raffinata, ma con un occhio di riguardo molto importante sul piacere di guida.
Nonostante, infine, non sia pensata per la guida fuoristrada, abbiamo potuto mettere alla prova la CX-30 anche lontano dall’asfalto, dove grazie alla generosa altezza da terra (17,5 cm) e all’ottima gestione della corsa del pedale della frizione è riuscita a cavarsela anche in situazioni non sempre semplicissime. Sebbene non abbia le prestazioni pure e la sensazione di vivacità data da un turbo, questa nuova Mazda CX-30 2025 è ancora più a fuoco con questo nuovo 2.5, che la rende ancora più fluida e raffinata senza perdere quell’indole sportiveggiante tra le curve, il tutto con un rapporto qualità-prezzo decisamente interessante.
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