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Prova in anteprima Cupra Terramar: il SUV nato pronto. Come va, prezzi, informazioni

Tempo di lettura: 6 minuti

Dopo la Tavascan e sull’onda del successo infinito della Formentor, nasce un altro SUV in Casa Cupra. Si chiama Terramar ed è, ancora una volta, un richiamo alle origini spagnole del Brand, con il nome che prende ispirazione dallo storico circuito alle porte di Barcellona. Il nuovo C-SUV nasce sulla piattaforma MQB Evo (quella della Audi Q3 per intenderci, con la quale condivide buona parte delle dimensioni, come anche lo stabilimento di produzione a Gyor, in Ungheria), propone un look in pieno stile Cupra e propone motori termici e ibridi per andare a occupare direttamente una fetta di mercato importante.

Se Tavascan, infatti, ha l’arduo compito di conquistare i clienti dell’elettrico, la nuova Terramar si affaccia su uno dei segmenti più richiesti. Scopriamo com’è e come va nel nostro primo contatto in anteprima.

Listino Cupra Terramar: la fascia di prezzi va da 40 a 60 mila euro

  • 1.5 Hybrid DSG 150 CV: 42.250 euro
  • 1.5 VZ e-Hybrid DSG 272 CV: 56.250 euro
  • 2.0 VZ TSI 4Drive DSG 265 CV: 53.700 euro
  • 1.5 America’s Cup Limited Edition e-Hybrid DSG 272 CV: 59.550 euro
  • 2.0 America’s Cup Limited Edition TSI 4Drive DSG 265 CV: 57.000 euro

Nel listino prezzi della Cupra Terramar, la versione entry level con il MH da 150 CV propone una dotazione di serie già degna di nota. Entrambi i display proposti in abitacolo sono di serie, così come il sistema Full Link wireless con Apple CarPlay e Android Auto. Di serie anche i fari Full LED e i cerchi in lega da 18”. Esteticamente le principali novità introdotte sulle VZ sono i cerchi da 19” (motore e-Hybrid) e da 20” (motore TSI), mentre sulla Limited Edition dedicata all’America’s Cup che onora la celebre competizione nautica, sono di serie i 20” Vortex Sport Black e il colore della carrozzeria Enceladus Grey Matt. Dentro quest’ultima propone in esclusiva i sedili anteriori avvolgenti in pelle Moonslate con logo America’s Cup sul montante B.

In abitacolo la VZ aggiunge il Climatronic a tre zone, l’illuminazione ambientale Smart Wraparound e il portellone elettrico con sistema Hands Free. Bene anche la dotazione di sistemi di assistenza alla guida: la VZ ha di serie anche l’Adaptive Cruise Control con funzione predittiva.

Esterni e interni Cupra Terramar: sportiva, ma non troppo aggressiva

La Terramar propone dimensioni tipiche del segmento di appartenenza: lunghezza di 4,52 metri, un’altezza di 1,58 metri, una larghezza di 1,86 metri e un passo di 2,68 metri.

Il design si traduce in un’estetica più raffinata e un po’ meno aggressiva rispetto ad altri modelli, segno dell’intenzione di voler catturare un pubblico più ampio. Sul frontale spiccano i fari Matrix LED, caratterizzati da un design formato da tre triangoli, e il logo Cupra posizionato al centro del cofano, incorniciato da linee che esaltano un carattere deciso, ma non sfrontato. L’ispirazione al muso di uno squalo è evidente nel design anteriore – soprattutto nella colorazione grigia, dove è veramente evidente la somiglianza – con una griglia inferiore e prese d’aria laterali che migliorano l’aerodinamica e il raffreddamento.

Lateralmente il protagonista è l’equilibrio tra superfici vetrate e carrozzeria, con cerchi che vanno da 18 a 20 pollici e un assetto ribassato di 10 mm. Anche il posteriore si distingue per dettagli che ripercorrono le scelte stilistiche del nuovo corso di Cupra, come le luci posteriori segmentate che attraversano l’intera larghezza del veicolo con logo retroilluminato, un lunotto inclinato e un piccolo spoiler.

Nella versione speciale dedicata alla competizione nautica più famosa al mondo, il logo dell’America’s Cup posizionato sul montante centrale, che arricchisce ulteriormente una livrea già accattivante. Questa edizione speciale sarà prodotta in una tiratura limitata di 1.337 esemplari, rendendola una vera e propria chicca per gli appassionati.

Il bagagliaio offre una capacità variabile tra 508 e 630 litri per le versioni con motore a combustione interna, mentre nelle versioni plug-in hybrid la capacità scende a un intervallo tra 400 e 490 litri, a seconda delle configurazioni.

Gli interni della nuova Cupra Terramar propongono un design che originale accomunato agli altri modelli da elementi ricorrenti, come il volante con tasto di accensione integrato e con il pulsante per il selettore delle modalità di guida. Dietro quest’ultimo si trova il display della strumentazione da 10,25 pollici, ampiamente personalizzabile con diverse schermate disponibili.

Un plauso va ai rivestimenti degli interni dove non troviamo materiali eccezionalmente pregiati, ma quello che conta è la pressoché totale assenza della plastica nero lucida, sostituita da parti opache e altre in color argento. Particolarmente azzeccati anche i sedili sportivi avvolgenti, che sono di serie e offrono comodità, morbidezza, ma anche il giusto contenimento alla guida. L’ambiente interno è arricchito da luci ambientali e materiali riciclati come i rivestimenti in Seaqual, in linea con l’impegno di Cupra per la sostenibilità.

Il sistema di infotainment, dotato di uno schermo da 12,9 pollici e software aggiornato alla versione 3.0, propone molte funzioni, tra le quali la fondamentale connettività Apple CarPlay e Android Auto via wireless. A questo si aggiunge l’head-up display, con le informazioni necessaria per la guida, in modo da non distogliere mai lo sguardo dalla strada.

Lo spazio interno della Terramar è ottimizzato per due passeggeri posteriori, mentre un terzo potrebbe trovare meno confortevole la presenza del gradino centrale. I sedili posteriori, progettati per offrire un buon comfort, offrono spazio sufficiente per testa, ginocchia e piedi, con la possibilità di regolare il divano scorrevole, influenzando anche la già citata capacità del bagagliaio. L’apertura automatica del bagagliaio, con una soglia di carico bassa e senza scalino, facilitano l’accesso.

Alla guida della Cupra Terramar PHEV: soddisfa tutti i palati, ma niente Diesel

La gamma motori della nuova Cupra Terramar include 3 diverse opzioni, dal mild hybrid, al plug-in, passando per il “puro” benzina. La base è costituita da un mild hybrid a 48 Volt con motore benzina 1.5 litri da 150 CV, abbinato al cambio DSG a 7 rapporti e alla trazione anteriore. Segue il motore TSI da 2 litri, con una potenza di 265 CV, nuovamente con cambio DSG a 7 rapporti, ma con la trazione integrale.

Infine, c’è la versione da noi provata, la plug-in hybrid, con una potenza complessiva di 272 CV e il cambio automatico DSG a 6 rapporti. Il pacco batteria da 19,7 kWh consente un’autonomia fino a 100 km in modalità elettrica secondo il ciclo WLTP, con ricarica in AC fino a 11 kW e in DC fino a 50 kW (ricarica in 26 minuti).

Il powertrain è composto da un 1.5 quattro cilindri da 177 CV e 250 Nm di coppia affiancato da un motore elettrico di trazione da 116 CV per 330 Nm per una potenza combinata di 272 CV e 400 Nm. L’accelerazione viene così coperta in 7,3 secondi per una velocità massima di 215 km/h.

Numeri interessanti, che si traducono in un’ottima accelerazione, data anche dal dialogo sempre puntuale tra termico ed elettrico, con il passaggio da uno all’altro molto fluido. La spinta, in sostanza, non manca praticamente mai e anche l’allungo è sempre degno di nota. Le modalità di guida Comfort fondamentalmente si può alternare a quella CUPRA, che, però, porta ad emettere un sound finto dalle casse che per i puristi può risultare poco piacevole.

Ovviamente, come sulle altre plug-in della Marca spagnola si può scegliere se privilegiare la modalità di guida ibrida o elettrica (batteria permettendo), ma il sistema in generale tende a essere piuttosto intelligente nel non “sprecare” tutta l’energia a disposizione, distribuendola lungo il viaggio, soprattutto se si ha impostato la navigazione. Molto utile, inoltre, il fatto di poter regolare la frenata rigenerativa su tre opzioni: normale, automatica – in grado di leggere le condizioni esterne, di traffico e di strada, scegliendo quando frenare elettricamente di puù o di meno – e il livello massimo, che non porta, ovviamente a una guida “One pedal”, ma permette effettivamente di usare molto meno il pedale del freno con un po’ di guida predittiva.

A proposito di frenata, invece, per avere più mordente soprattutto in una guida sportiva, possono essere selezionati i freni Akebono da 375 mm con pinze a sei pistoncini, ma va detto che nella guida quotidiana la dotazione di serie (340 mm ant. e 310 mm post.) svolge già un lavoro egregio.

Questo nonostante una massa che non si può definire proprio “piuma”. La Terramar ha un peso in ordine di marcia di 1.904 kg, che effettivamente però viene ben dissimulato in primis dal propulsore potente, ma anche da uno sterzo progressivo molto ben regolate, che le permette di essere precisa e agile tra le curve. Il merito è anche del controllo dinamico dell’assetto DCC e di uno schema di sospensioni composto da uno McPherson anteriore e Multilink posteriore, per un risultato non troppo rigido, ma sportivo al punto giusto.

Se la sportività, comunque, si fa sentire per quanto possa su un C-SUV plug-in, la vera maturità di questa Terramar sta nella versatilità, tra utilizzo cittadino comodo e agile e capacità di affrontare lunghi tratti autostradali con un’ottima silenziosità, accompagnati da un buon comfort di guida e da sistemi di assistenza alla guida di livello 2.

Capitolo consumi: il dichiarato omologato in WLTP è da sempre un po’ ingannevole (parliamo di 0,4 – 0,5 l/100 km, ma quello che è interessante è il consumo omologato in caso di mantenimento di carica, cioè utilizzando prevalentemente il motore termico. I 5,7 – 6,1 l/100 km sono un ottimo risultato. Ci riserviamo di verificare la bontà di questo powertrain in termini di consumi quando avremo a disposizione la vettura in un nostro consueto long test. Nel frattempo, buona la prima Terramar.

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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Guido Casetta

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