Quanto vale oggi l’ibrido? Dipende, sia dal lato economico (incentivi permettendo) sia dalla tecnologia stessa che sta alla base del suo funzionamento. Giusto per rinfrescarvi la memoria, esistono vari tipi di ibrido e se chiedete a Peugeot vi risponderanno con un’offerta LEV (Low Emission Vehicle) che si divide in due parti: o full electric, ad esempio e-208 ed e-2008, o ibrido plug-in. Qui si cela la protagonista di questo primo contatto un po’ particolare. Ricorderete che la nuova Peugeot 308, arrivata alla 3° generazione, la provammo nel settembre scorso sulle strade della costa azzura.
Per la “prima volta”, scegliemmo un motore pensato anche per il nostro paese, il 1.2 tre cilindri Peugeot da 130 CV abbinato al cambio automatico EAT8. Oggi siamo reduci da un viaggio che da Marostica, incantevole città a pochi chilometri da Vicenza, ci ha portato fino alla periferia di Milano. Un tappa affrontata tutta d’un fiato, prevalentemente composta da autostrada, che ci ha permesso di aprire gli occhi sulla versione 308 Hybrid e sulle sue reali performance quando le distanze si allungano su strade a scorrimento veloce.
Il Power to Choice tanto osannato dai vertici della Casa francese è proprio questo, poter scegliere. 1.2 benzina, per chi non ha esigenza di fare tanti chilometri, specie con la versione 110 CV manuale che apre il listino prezzi a 24.750 euro; 1.5 Diesel, 130 CV manuale o automatica, per andare veramente lontano e, infine, l’unità Hybrid, capace di sorprenderci sui 250 km del percorso.
Veniamo alla prova consumi a bordo di Peugeot 308 Hybrid: vi raccontiamo com’è andata, cosa ci ha colpito di più e cosa meno.
Siamo partiti “prevenuti” salendo a bordo della Peugeot 308 Hybrid, non tanto per la bontà tecnica della vettura che è entrata ufficialmente nell’era dell’elettrificazione, quanto per precedenti prove di vetture ibride plug-in che, oltre a scaricarsi in fretta, devono poi sommare il peso extra dato dalla presenza delle batterie. Con la 308 Hybrid, però, il discorso è stato diverso. Partiti, per l’appunto, da Marostica, direzione Milano, l’autonomia del quadro strumenti virtuale (con effetto 3D, ereditato da nuova 208 e di serie su 308 GT e GT Line) segnava 460 km di autonomia totali e 50 km dalla batteria, non completamente carica. Si inizia il viaggio e in breve ci troviamo prima in Pedemontana Veneta e poi sull’A4 direzione capoluogo lombardo. Il Cruise Control adattivo, impostato a 130 km/h fissi, fa il suo dovere, nonostante qualche incertezza nel cambio di corsia specie e nel frenare correttamente avvicinandosi al veicolo che segue. Già, un accenno alla frenata, che sulla 308 va ben modulata sul pedale, sì perchè avvicinandosi alla sosta completa si percepisce sul piede che il comando può essere perfezionato nell’interazione con il recupero energetico, in altre parole il feedback sul pedale è strano.
Strano o meno, permette a 308 di recuperare energia ogni qualvolta si presenti l’occasione di decelerare o di trovarsi a frenare improvvisamente per il classico camion che ti si para davanti. Tutte situazioni che “aiutano” la batteria a durare di più, ci si accorge del suo funzionamento semplicemente selezionando la schermata sul quadro strumenti, o sullo schermo centrale, che raffigura i flussi energetici istante per istante. Torniamo al viaggio: superata la metà del percorso, circa 120 dei 240 km totali, l’autonomia è nel frattempo cresciuta a 540 km mantenendo una velocità di crociera standard, mentre la batteria è arrivata alla metà della sua “vita” utile, indicando 20 km come capacità residua. Non fatevi ingannare, diverso sarebbe il discorso in modalità Electric (ah, abbiamo sempre viaggiato in modalità Hybrid, dove è l’auto che gestisce l’energia in maniera completamente automatica) dove in elettrico la 308 arriva a 60 km in città e a circa 40 fuori dal contesto urbano. In Hybrid, l’energia viene gestita diversamente per durare il maggior tempo possibile, ma non vogliamo anticiparvi troppo rispetto al risultato finale.
Dicevamo, non è tanto un discorso di gestione della batteria in base al percorso impostato dal navigatore quanto della bontà del sistema ibrido di gestire tutto in maniera automatica nella già citata modalità Hybrid. Certo, molto dipende dal percorso e moltissimo dalla velocità che, se costante, facilita enormemente il lavoro. Oltre al motore elettrico da 81 kW (100 CV), la 308 Hybrid si muove con disinvoltura grazie al 1.6 termico, un turbo benzina quattro cilindri da 180 CV. Non abbiamo i dati relativi al consumo dell’unità termica, bensì della “power unit” termico+elettrico: 1,1/1,3 l/100 km, dato oggettivamente lontano dalla realtà a meno di non muoversi sempre in elettrico e solo su brevi distanze, caricando ogni notte nel proprio box da una wallbox.
Nel nostro caso, siamo giunti a destinazione con batteria scarica, d’altronde riuscire a dare il suo contributo per oltre 200 km ci è sembrato già un ottimo risultato, e con un consumo medio, testimoniato dalla foto qui sotto, di 5,0 l/100 km. 20 km con un litro per 225 CV di potenza, senza una guida particolarmente dinamica bensì pensando di testare una situazione standard che potrebbe capitare a molti proprietari della Peugeot 308 Hybrid nella guida di tutti i giorni.
Prima di rispondere a questa domanda, ha senso chiedersi questo: i consumi della Peugeot 308 Hybrid sono buoni? Assolutamente sì, ci voleva questo test per scoprirlo. Se pensiamo all’autonomia reale, invece, abbiamo visto come quest’ultima sia cresciuta rispetto al dato indicato alla partenza e a quello di metà percorso, segno tangibile che adottando uno stile di guida lineare il risultato arriva, eccome se arriva. Ovviamente, se il nostro tragitto fosse proseguito per quanto meno altri 100 km, il dato sarebbe salito non potendo più contare realmente sull’apporto del motore elettrico.
In totale, se avessimo avuto a disposizione la batteria completamente carica fin dalla partenza, potenzialmente l’autonomia massima percorribile con la Peugeot 308 Hybrid 225 è di 600/650 km, sempre in base allo stile di guida e al percorso. Ci riserviamo la curiosità di dirvi quanto lontano si potrebbe andare con una 308 Diesel, ancora centrale nell’offerta della Casa del Leone.
E la ricarica? Due le opzioni per la Peugeot 308 Hybrid: con l’OBC (On Board Charger) da 3,7 kW la francese si ricarica in corrente alternata in 7 ore, fino al 100%. Montando l’impianto da 7,4 kW, in opzione (nella sezione prezzi vi diciamo quanto costa), si abbatte il tempo utile a 1 ora e 55 minuti. Le ibride plug-in, a parte rari casi, non si possono ricaricare in tempi brevi poiché accettano solo la corrente alternata. L’ideale è, quindi, caricarle nei tempi morti, specialmente di notte, installando possibilmente una wallbox a chi dispone di un box. Ormai quasi tutte le case, Peugeot compresa, studiano pacchetti su misura per comprendere nell’eventuale canone di noleggio o finanziamento anche il dispositivo per caricare.
Vogliamo trovare un difetto a questa Peugeot 308 Hybrid che ci ha così ben impressionato? Sicuramente il costo è ancora alto se rapportato alle altre motorizzazioni (una PureTech turbo benzina parte da 27.750 euro per l’allestimento cuore di gamma Allure, 2.000 euro in più per avere il cambio automatico, mentre la Diesel costa 29.750 euro manuale e 31.750 euro automatica). Gli incentivi, potendo rottamare, portano il prezzo del già citato allestimento a 33.150 euro, ancora 2.000 euro sopra alle altre versioni e per la versione Hybrid da 180 CV, non così diversa come prestazioni rispetto alla 225 CV.
Veniamo infine ai prezzi della Peugeot 308 Hybrid. La versione ibrida della segmento C francese, prima di affiancarsi alla versione full electric che arriverà nel corso del 2023, parte da 37.150 euro per l’allestimento Allure, anche se c’è da specificare che la 308 Hybrid viene offerta in due livelli di potenza. La 180 CV, il motore elettrico è sempre lo stesso, cambia la potenza del 1.6 termico, viene offerta con il prezzo di partenza appena citato e nei quattro allestimenti Allure, Allure Pack, GT e GT Pack, da 37.150 euro a 42.350 euro della top di gamma.
Diverso il discorso per i prezzi della Peugeot 308 Hybrid 225, a nostra disposizione per questo test. Gli allestimenti si riducono a due, GT e GT Pack, così come i prezzi variano fino ai 41.850 euro della prima e i 43.850 euro della seconda, completa praticamente di tutto. Rimangono esclusi, quindi a pagamento, il caricatore OBC da 7,4 kW (400 euro), il tetto panoramico apribile (950 euro) e il parabrezza riscaldato (200 euro). Solo la GT Pack può vantare l’ottimo impianto audio Hi-Fi firmato Focal che costa, invece, 850 euro sulla GT.
Per quanto riguarda i nuovi incentivi per le auto ibride plug-in, Peugeot 308 rientra nella seconda fascia soggetta al bonus (21-60 g/km CO2) quindi può arrivare a essere scontata fino a 4.000 euro con la rottamazione, la metà (2.000 euro) senza rottamazione. L’unica versione esclusa, poichè supera la soglia di 35.000 euro senza iva, è la 308 Hybrid 225 GT Pack, il cui costo è 35.245,90 euro senza imposta di valore aggiunta.
A livello di colorazioni, la Olivine Green della versione qui raffigurata è sempre gratuita, mentre le metallizzate costano 700 euro (Nero Perla, Grigio Artense), le tinte speciali 850 euro (Rosso Elixir, Blu Vertigo, Bianco Madreperla). Non è disponibile su GT e GT Pack la Bianco Banchisa, una pastello da 450 euro in opzione sugli altri allestimenti.
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