Una misura annunciata prima dell’estate che da lunedì 30 agosto è diventata realtà: limite di velocità abbassato a 30 km/h in tutta Parigi (escluse solo alcune strade particolarmente ampie con almeno 4 corsie).
I parigini si sono svegliati con una città “più lenta”, ma anche incredibilmente più sicura. Secondo i tecnici in un impatto tra un pedone e un’auto a velocità pari o superiore ai 50 km/h, il primo ha l’80% di possibilità di non sopravvivere; riducendo la velocità a 30 km/h le possibilità di sopravvivenza aumentano sensibilmente e il rischio di decesso scende al 10%.
Ana María Hidalgo Aleu, sindaca della capitale francese ha riassunto le motivazioni di tale scelta in 3 punti: la già citata riduzione degli incidenti mortali, riduzione del rumore ambientale e riduzione dello stress cittadino.
Dalle prime indiscrezioni prima dell’applicazione della norma molti francesi si sono dichiarati non favorevoli. In primo luogo perché la decisione andrebbe a danno dei meno abbienti che usano l’auto poiché non possono permettersi una casa in città, mentre i ricchi parigini possono usufruire dell’ottimo sistema di trasporto pubblico. Effettivamente gli attuali dati in merito indicano che solo il 30% dei parigini possiede un’auto di proprietà.
Sempre a discapito del ceto medio risulterebbe il fisiologico cambiamento peggiorativo dei prezzi dei taxi. Ciò non avvedrebbe esclusivamente per il fisiologico aumento delle percorrenze in seguito alla riduzione della velocità, ma perché a Parigi esiste una particolare norma che calcola la tariffa della corsa basandosi sui km viaggiando oltre i 30 km/h mentre viaggiando al di sotto di tale soglia fa fede il tempo trascorso.
Gli esperti hanno anche sottolineato un altro aspetto controverso. la sindaca fortemente ecologista ha preso una decisione che in qualche modo cozza con i suoi principi. I motori termici inquinano meno e risultano decisamente più efficienti a velocità comprese tra i 50 e gli 80 km/h. Inoltre, l’attuale generazione di freni è un’altra componente delle vetture estremamente inquinante pertanto sarebbe utile favorirne un uso moderato.
Chiaramente in una città ricca come Parigi e con le norme anti-inquinamento in arrivo nei prossimi anni è presumibile che nella capitale gireranno un gran numero di auto elettriche che, come noto, prediligono gli ambienti cittadini. le prossime generazioni di freni, infine, saranno specificatamente progettate per ridurre le polveri inquinanti e sfruttare al massimo le frenate rigenerative dei propulsori elettrici.
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