La storia della O.S.C.A. è una delle più affascinanti del panorama automobilistico mondiale. Una storia lunga 20 anni, nata dopo che i fratelli Maserati, cacciati dalla loro stessa Casa, fondarono a San Lazzaro di Savena la OSCA. Nata nel 1947 e chiusa nel 1967, la OSCA ottenne successi nelle corse e partecipò anche in Formula 1, con veicoli e modelli che stupirono il mondo. Dal 1967, però, OSCA è rimasta dormiente, almeno fino ad oggi. Proprio nelle scorse ore è arrivata una notizia sorprendente: è Massimo di Risio, fondatore del marchio low cost sino-molisano DR, a rilevare OSCA.
Da oggi, quindi, OSCA e DR faranno parte della stessa famiglia. Un binomio che fino a un giorno fa pareva impossibile, ma che oggi Fabia Maserati, una delle eredi della prolifica famiglia bolognese, ha ufficializzato. “I piani di Di Risio sono di rilanciare il nostro amato marchio OSCA.”, ha dichiarato la Maserati. Ma quali sono i piani? E cosa potrebbe diventare OSCA con DR? Scopriamolo insieme.
Non tutti conoscono O.S.C.A., nè la sua storia davvero speciale, legata a doppio filo con Maserati. Nel 1937, infatti, i tre fratelli Ernesto, Ettore e Bindo Maserati, subentrati nel 1932 al fratello Alfieri, morto improvvisamente per complicanze dopo un intervento chirurgico, riuscirono a riportare in auge il Tridente. Il loro lavoro fu talmente buono che tanti imprenditori vollero acquisire la Casa del Tridente. Il più convincente fu Adolfo Orsi, che nel 1937 acquistò Maserati. L’industriale metallurgico offrì ai fratelli Maserati la presidenza e la gestione della loro Casa per 10 anni, fino al 1947, per un cambio al vertice graduale.
I cambiamenti, però, furono già tantissimi. Orsi infatti decise di trasferire Maserati da Bologna a Modena, nella oggi storica sede di Via Ciro Menotti, e i tre fratelli si sentivano ormai in gabbia, intrappolati da una Casa che portava il loro nome, ma che di fatto non era più loro. Decisi comunque ad onorare i 10 anni di contratto, fino al 1947 programmarono la loro prossima avventura.
Nel 1947, Ettore, Ernesto e Bindo Maserati lasciarono la Maserati e tornarono a Bologna, a San Lazzaro di Savena. Qui fondarono la O.S.C.A., Officina Specializzata nella Costruzione di Automobili, che nel logo recava fieramente la dicitura Fratelli Maserati Bologna. L’obiettivo dei Maserati era quella di creare vetture leggerissime, equilibrate e agili. I motori erano infatti derivati dalle più comuni FIAT dell’epoca, ma modificati per avere ben più cavalli degli originali.
I due modelli creati dalla OSCA furono la MT4, una vettura leggerissima con motore di origine FIAT 1100, e la 1600 GT. La prima fu una delle più amate OSCA, capace di vincere anche a livello internazionale (iconica la prima vittoria assoluta al Gran Premio di Napoli del 1948 con Luigi Villoresi), e dotata anche di grandi innovazioni tecniche. Se la prima MT4 aveva un 1.1 di origine FIAT 1100 portato a ben 80 CV, la nuova MT4 TN (Tipo Nuovo) aveva un nuovo motore 1.5 bialbero con doppia candela d’accensione. Antesignana del sistema Twin Spark, con i suoi 140 CV per un peso di 550 kg, la MT4 1500TN era una vincente. Nel 1954, fu una OSCA a vincere la 12 Ore di Sebring guidata da Stirling Moss, che apprezzava tantissimo le leggerissime OSCA.
OSCA debuttò anche in Formula 1 e Formula 2, però con scarsi risultati, e le vendite erano davvero contenute. Vista la cura maniacale e la costruzione a mano, le OSCA erano costosissime. Per questo, i fratelli Maserati siglarono un accordo con FIAT, alla quale fornirono motori 1.5 e 1.6 bialbero alle FIAT 1500S e 1600s, sportive piuttosto apprezzate. La seconda e ultima vettura progettata e proposta da OSCA fu la 1600 GT. Leggera, potente e agile, la 1600 GT era però venduta solo come telaio. Stava poi alle più amate carrozzerie dell’epoca vestirla, come come Ghia, Vignale, Pininfarina e soprattutto Zagato. Proprio la 1600 GTZ fu la più apprezzata delle 1600 GT, venduta in circa 100 esemplari e rivale delle blasonata Lotus.
OSCA stava andando alla grande, ma i fratelli Maserati non riuscivano più a stare al passo delle novità del mondo dell’auto. Per continuare a vincere nelle corse c’era bisogno di più personale, più risorse, più impegno. Per le automobili stradali, allo stesso modo, non bastava più la leggerezza e il genio ingegneristico. Servivano qualità, confort, soluzioni all’avanguardia. OSCA quindi doveva cambiare, ma i sempre più attempati fratelli Maserati capirono di non riuscirci più. Per questo, alla fine del 1964 OSCA venne ceduta alla MV Agusta. L’azienda varesotta, però, non riuscì a portare avanti l’avventura, chiudendo i battenti nel 1967.
Il nome OSCA è rimasto in mano alla famiglia Maserati per anni, non riuscendo più a rinascere. Almeno fino ad oggi. A sorpresa, infatti, è stata annunciata dalla famiglia Maserati la cessione del marchio OSCA a DR. Stupisce sicuramente ad un occhio poco allenato questo strano binomio tra OSCA e DR. In realtà, però, non è così campata in aria. Massimo Di Risio, il fondatore di DR e prima grande concessionario molisano, è infatti un grandissimo appassionato di automobili. Nei primi anni ’00 corse con la DR Sportequipe nel Campionato Italiano GT con una Saleen S7, e ha sempre avuto un’enorme passione per l’auto. “Massimo Di Risio è stato un vincente pilota, prima ancora di diventare imprenditore di successo dell’automotive.”.
Queste sono le parole di Fabia Maserati, ultima erede insieme ad Alfieri della famiglia Maserati e del marchio OSCA. ”La sua è una storia di grande passione per l’automobile. Ha una visione ancora romantica di questo mondo. Questa però è abbinata ad una grande capacità imprenditoriale. Con tenacia sta infatti portando avanti da anni un innovativo progetto automobilistico.“. Il successo di DR è sotto gli occhi di tutti, con vendite in continua crescita e modelli sempre più validi. “Tutto questo crea inevitabilmente un fil rouge con la storia della mia famiglia.”, continua Fabia Maserati.
Ma quale sarà veramente il futuro di OSCA con DR? Per dirlo è ancora tremendamente presto, ma possiamo già supporre alcune novità molto interessanti. Per OSCA, DR ha dei piani molto interessanti. Sicuramente non vedremo dei SUV elettrici con marchio OSCA.
Per quelli ci sono già i marchi EVO e DR, nonché lo sportivo Sportequipe. “In Di Risio rivedo la stessa passione e la stessa tenacia che hanno animato i Maserati.“. Questa l’investitura di Fabia Maserati verso l’imprenditore molisano “Per O.S.C.A.”, conclude la Maserati, “svilupperà un piano industriale che potrà riportare il marchio a nuova vita.”. Dalle poche informazioni trapelate, oggi sappiamo che OSCA produrrà veicoli termici o al massimo elettrificati. Non mancherà quindi la componente tecnica e termica, e i modelli avranno idealmente le stesse caratteristiche delle vere OSCA. Ovvero? Leggerezza, innovazione meccanica, guidabilità e, chissà, un ritorno nelle corse. Sicuramente è ancora presto per vedere chiaramente il futuro di OSCA con DR. Il suo ritorno, però, è una notizia splendida per tutti gli appassionati, e il futuro per il marchio OSCA è, finalmente, roseo.
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