Dopo il grande successo riscosso dalla prima generazione di Opel Insignia, Auto dell’Anno 2009, con più di 930.000 unità vendute in 9 anni di vita, la seconda generazione, nata nel 2017, si basa su un’architettura completamente nuova. Il passo è stato allungato, a tutto vantaggio del comfort dei passeggeri posteriori che godono di ampio spazio. Oggi circa quattro anni dopo il lancio della seconda generazione è arrivato il momento del facelift, delle due varianti berlina e station wagon, commercialmente ribattezzate Grand Sport e Sports Tourer.
L’aspetto esterno sorprende per l’armonia e la pulizia delle linee, vantando un profilo da auto di lusso e dimensioni da categoria superiore, con una lunghezza di 4,89 metri ed una larghezza di 1,86 metri. La griglia, per cominciare, è aumentata di dimensioni e ha leggermente rinnovato sia la “trama” del suo stile, sia la barra cromata al centro della quale troviamo il logo Opel. Sono stati ritoccati anche i gruppi ottici, che possono contare anche sulla tecnologia Intellilux LED Pixel, a matrice di LED, ora ancora più potenti e precisi e capaci di illuminare la strada ad una distanza di 400 metri.
A bordo non manca ovviamente l’ultima generazione del sistema di infotainment proposto dalla Casa tedesca, in sinergia con la proprietaria PSA, con gli ultimi aggiornamenti dell’IntelliLink e del sistema di assistenza OnStar, già molto apprezzato a quasi un anno dal suo debutto su Astra, e radio DAB. Comandi e interfacce di infotainment sono stati studiati con estrema attenzione e molte delle sue funzioni si controllano semplicemente attraverso lo schermo touch: Multimedia Navi Pro con display touchscreen da 8 pollici e qualità HD.
Il layout è estremamente pulito e non obbliga guidatore e passeggeri a entrare nei sottomenù per trovare le funzioni principali. Piacevoli gli Ambient Light che illuminano l’abitacolo di notte, efficiente il climatizzatore automatico bi-zona, peccato non aver la possibilità di scegliere i mezzi gradi 19,5°C, 20,5°C ecc.. Potente e di qualità l’audio Bose Sound System. Le plastiche invece son piacevoli al tatto, anche se le finiture laccate, tipiche del marchio, si riempiono di impronte. Dentro la qualità è elevata e i materiali piacevoli, anche se l’ambiente è un po’ austero. Il cluster metà analogico e metà digitale è originale, ma forse uno completamente digitale come sulla cugina 508 avrebbe giovato allo stile.
Piace molto l’head up display, molto chiaro e con configurazione sportiva, anche se non è troppo integrato nella plancia, con una cover aggiuntiva. Oltre al parabrezza riscaldabile, la nuova Opel Insignia Grand Sport offre a guidatore e passeggeri altre “coccole” per i mesi invernali. Chi guida può godere di una funzione come il volante riscaldato, mentre i sedili riscaldati sono disponibili non solo per guidatore e passeggero anteriore, ma anche per i passeggeri seduti sui sedili posteriori esterni.
Dentro quattro persone trovano posto agevolmente, anche per via del passo lungo 2.829mm. In cinque non ci sono problemi, con il passeggero centrale leggermente sacrificato per la seduta rigida e alta. Il bagagliaio è parecchio capiente con 490 litri, espandibili grazie al sedile posteriore ripiegabile 40/20/40 a 1.450 litri. Solo la bocca di accesso non è troppo grande, ma per gli incontentabili c’è sempre la “wagon” Sports Tourer.
Circa quattro anni fa abbiamo avuto modo di provare la generazione di Insignia con il vecchio propulsore diesel 2.0 CDTI da 170 CV denominato D20DTH e ne abbiamo tessuto le lodi per silenziosità e gradevolezza. Oggi testiamo il 2.000 Diesel quattro cilindri F20DVH con potenza da 174 CV e 380 Nm di coppia, disponibile quest’ultima ad un regime compreso tra i 1.500 e i 2.750 giri al minuto. Sembra un’inezia, ma le differenze si percepiscono soprattutto a livello uditivo: ovvero il nuovo motore, ereditato da PSA e omologato Euro6d, seppur più parco e regolare ha una timbrica più presente, specie in piena accelerazione. Per fortuna ci pensa il cambio automatico a otto rapporti a inserire subito la marcia superiore e contenere il rombo.
I 174 CV sono sufficienti per garantire una guida brillante, ma la mole dell’Insignia, per quanto inferiore al modello precedente, si fa sentire. I numeri sono comunque di tutto rispetto: 225 km/h di punta massima e 8,9 secondi per coprire l’accelerazione 0-100. L’allungo non è male, si riesce a “spingere” fino a quota quattromila giri.
A livello telaistico, riprende ciò che è stato fatto su nuova Astra, grazie all’impiego di nuovi materiali per un risparmio complessivo di peso di 175 kg , rispetto alla generazione precedente, a tutto vantaggio dell’agilità tra le curve e in accelerazione. Non siamo al livello delle berline sportive, ma il risultato è di livello anche per merito degli ammortizzatori attivi. Infatti, il telaio Flex-Ride a controllo dinamico dell’assetto è davvero versatile, è stato ulteriormente migliorato e costituisce la base per un comportamento di guida ottimale in tutte le situazioni. Il sistema adatta infatti ammortizzatori, sterzo, risposta dell’acceleratore e punti di cambiata (sui cambi automatici) in modo indipendente o in base alle modalità “Standard”, “Sport” o “Tour” che possono essere selezionate dal guidatore. La differenza tra le modalità di guida è molto percepibile, inoltre lo sterzo e la risposta dell’acceleratore diventano più diretti e il sistema ESP e antislittamento interviene anticipatamente o con un maggior ritardo. La differenza principale però sta nell’assetto, in Sport molto frenato e in Tour confortevole e tendente al rollio.
Con 62 litri di serbatoio l’Insignia diesel, che fa registrare consumi di 14 km/l nel ciclo misto, regala un’autonomia di quasi 850 km. In autostrada, suo terreno d’elezione i chilometri passano in leggerezza, complici un’insonorizzazione curata dei fruscii e dei passaruota, un motore con una buona riserva di coppia (a 130 km/h siamo a 2.000 rpm in ottava) e i sedili AGR con funzione di massaggio.
Partendo dall’esterno i fari anteriori attivi a matrice IntelliLux LED dell’Insignia colpiscono due volte: come design, anche all’apertura dell’auto, grazie alle animazioni e giochi di luce e come illuminazione, grazie ai 16 segmenti LED – otto su ciascun lato del veicolo – che adattano automaticamente e costantemente ampiezza e distribuzione del raggio di luce in funzione delle diverse situazioni del traffico.
Lo sviluppo di Astra, modello da cui sono derivati i proiettori, ha aiutato in questo senso, infatti oggi i LED sono diventati ancora più compatti e potenti. In seguito al passaggio ancora più fluido tra un numero più elevato di segmenti LED, è possibile infatti adattare il fascio di luce con una precisione ancora maggiore. I gruppi ottici anteriori attivi IntelliLux LED a matrice di nuova Insignia riescono così a produrre una quantità di luce superiore e ancora più luminosa. Poi l’intensità luminosa dei segmenti a matrice più interni aumenta in funzione dell’angolo di sterzata. Inoltre ciascun faro anteriore IntelliLux LED è dotato inoltre di un faro abbagliante che aumenta l’illuminazione fino a circa 400 metri, migliorando ulteriormente la visibilità sulla distanza.
Sul fronte della sicurezza debutta invece il cofano attivo in alluminio, prima Opel mai prodotta con questa tecnologia: in caso di urto con un pedone, si solleva nel giro di pochi millisecondi per aumentare la distanza dalle parti più dure del motore, migliorando notevolmente la protezione. Il sistema di mantenimento della corsia di marcia Lane Keep Assist con correzione automatica dello sterzo, il nuovo heads-up display e la telecamera a 360°, l’ACC e il riconoscimento segnali stradali, abbinati a equipaggiamenti di comfort come gli esclusivi sedili premium con certificazione AGR, riscaldati, così come il parabrezza aumentano ulteriormente il comfort e la sicurezza dell’Insignia.
Ritroviamo poi la nuova versione di Opel OnStar, con la nuova funzione rappresentata dall’assistente che consente a chi viaggia di ricercare parcheggi, informazioni e assistenza generale attraverso l’operatore dedicato.
L’accesso alla gamma è rappresentato dall’Opel Insignia Grand Sport 1.5 CDTI 122 CV S&S MT6 in allestimento Business Edition con un prezzo a partire da 34.500 euro. Il modello da noi provato 2.0 CDTI 174 CV AT8 Ultimate viene 42.500 euro con i sedili in pelle e funzione massaggio AGR, i Led Matrix, il sistema Wireless e sound Bose, l’head up display e all’ACC si superano i 45.000 euro.
Per gli amanti della montagna è disponibile anche la trazione integrale (+2.000 euro), per gli sportivi la versione “sprint” GSi 2.0 Turbobenzina 230CV AWD. La “station wagon” Sports Tourer viene 1.000 euro in più.
L’Opel Insignia deve vedersela con ormai non troppe concorrenti, visto il minor appeal di questo genere di berline, tra le rivali troviamo: Ford Mondeo, Mazda 6, Peugeot 508, Skoda Superb.
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