Sembra passata un’era geologica da quel 1 giugno 2018, giornata in cui Sergio Marchionne, forse inconsapevole che la sua fine sarebbe stata così precoce, annunciò il piano industriale dei marchi FCA per l’avvenire. Tutti, ma proprio tutti, rimasero entusiasti percependo l’aria frizzante che si respirava quel giorno a Balocco quando si toccò l’argomento nuovi modelli Alfa Romeo, non fosse altro per i 7 modelli annunciati fino al 2022, tra i quali la nuova 8C e la GTV, roba da far saltare gli alfisti sul divano.
E oggi? Sarà la fusione FCA-PSA, anche se sanno di decisioni già prese, fatto sta che il Biscione ha in programma di introdurre non 7 ma 4 nuovi modelli Alfa Romeo, dei quali 2 sono già stati annunciati come i restyling di Giulia e Stelvio, il cui arrivo sulle scene è atteso a giorni.
Alfa Romeo rinuncia così, passateci il termine, a ciò che la resa grande, le sportive di razza, per sposare la filosofia del mercato e andare incontro ai gusti di chi i soldi li spende, almeno considerando volumi in grado di generare utili. Ecco allora che da quel famoso piano industriale dal quale FCA è ripartita, una volta colmato il debito industriale, si è trasformato nella slide che vedete qui sotto, pubblicata in occasione della trimestrale lo scorso fine ottobre.
Con le normative anti-emissioni sempre più stringenti, c’è ancora spazio per le sportive? A guardare le case tedesche nì, perché è vero che BMW, Audi e Mercedes sfornano un modello dopo l’altro (anche delle corrispettive M, RS e AMG) ma è anche vero che la tendenza non può che cambiare andando incontro a un mondo dell’auto più pulito e soprattutto figlio, ma questa non è una novità, dei desideri dei consumatori.
Con risultati finanziari non proprio esaltanti, i nuovi modelli Alfa Romeo si concentreranno quindi sui MY20 di Giulia e Stelvio, con sostanziose novità per quanto riguarda l’infotainment e i sistemi di assistenza alla guida, su Tonale (C-UV nella slide), il cui arrivo è atteso per la fine del 2021, e su un B-SUV che potrebbe nascere sfruttando la piattaforma sulle quali nascono sia Renegade sia 500X, due modelli che vendono e che creano utili.
Attenzione, ora che tra FCA e PSA è fatta, non è escluso che possa nascere, nei prossimi due anni, un’Alfa Romeo compatta sul pianale CMP, in grado di ospitare un motore ibrido o, addirittura, completamente elettrico, il che rappresenterebbe il debutto di Alfa Romeo con questa tecnologia. Non si può neanche escludere una “rinascita” della piattaforma Giorgio, così poco sfruttata, che potrebbe fare gola ai francesi vista la presenza della trazione posteriore (tutti i modelli Opel-Citroen-Peugeot-DS montano l’anteriore).
La linea è tracciata, rinunciare ai sogni potrebbe invece rivelarsi fondamentale per ricaricare le batterie, è proprio il caso di dirlo, e tornare all’attacco in un orizzonte a più lungo termine.
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