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Nuovi limiti di velocità in autostrada? Salvini: “Ci stiamo pensando”

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Nuovi limiti di velocità in autostrada, questo sta valutando il Governo, che ammette il tutto tramite Matteo Salvini. Dopo il clamore (negativo) manifestato per l’abbassamento dei limiti di velocità urbani a 30 km/h imposti solo in alcune zone di poche città, gli automobilisti stanno per confrontarsi con un aumento dei limiti sulle autostrade, ma il tutto non è ancora certo.

Nuovi limiti di velocità in autostrada: l’Italia ci pensa

Ritoccare i limiti di velocità in autostrada concedendo più tolleranza, è l’idea manifestata dal Governo ma che ancora non trova concretezza. L’ispirazione arriva dal modello adottato in Germania, dove sulle “autobahn” gli automobilisti possono circolare senza limiti di velocità. La proposta è già sul tavolo del ministero dei Trasporti ed è stata resa nota dal vicepremier Matteo Salvini. Pare che la direzione non sia quella dell’abolizione totale dei limiti, ma un innalzamento della soglia, consentendo agli automobilisti di andare più veloce in alcuni tratti della rete autostradale italiana.

Nuovi limiti di velocità in autostrada: Salvini possibilista

Dei nuovi limiti di velocità potrebbero a breve interessare le autostrade italiane. A confermarlo è stato il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Il leghista ha detto:

“Stiamo lavorando al nuovo Codice della Strada e ragioneremo anche sui limiti di velocità nei tratti autostradali. Stiamo facendo tutte le valutazioni, perché ci sono tratte autostradali ampie, dove sul modello tedesco si potrebbe pensare anche di aumentare i limiti di velocità, visto il basso tasso di incidentalità. Purtroppo la stragrande maggioranza dei morti non è più in autostrada, ma sulle strade extraurbane. Quindi, con buonsenso, si potrebbero aumentare in alcuni tratti e diminuire in altri. Però ci stiamo lavorando con i tecnici, perché la velocità non è una scelta politica.

Salvini ha anche parlato d’altro, come la transizione elettrica e l’impiego degli e-Fuels:

“Costringere tutto il continente a passare solo all’elettrico, senza altre soluzioni ugualmente meno inquinanti, significa consegnarsi mani e piedi alla Cina. Perciò con altri ministri europei contiamo di essere in maggioranza per dire che la transizione ecologica è fondamentale, ma non può essere fatta con imposizioni, obblighi e divieti. L’elettrico costa di più, nel suo ciclo completo, a volte, inquina anche maggiormente. Mi diceva il collega tedesco che in Germania ci sono 1 milione di auto elettriche e non riescono a starci dietro con la ricarica. Quanti italiani hanno presso un’auto elettrica e l’hanno ridata indietro perché mancano le stazioni di ricarica? Noi stiamo cercando di installare le colonnine, ma pensate alle grandi città e non solo. È complicato e non si può fare in poco tempo per imposizione. Non possiamo passare dal gas russo all’elettrico cinese. Chiediamo di aggiungere al dossier i nuovi carburanti alternativi”.

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