50 anni di storia, 50 anni di un mito. Mezzo secolo fa nasceva la Nissan GT-R, simbolo a sé stante di un Giappone capace di produrre una delle supercar più iconiche di sempre.
L’8 dicembre è festa in Giappone. Non per l’Immacolata, come avviene nel nostro Paese, ma perché al festival dedicato alla divisione sportiva di Nissan, la Nismo, si celebrano i 50 anni di una fra le auto più celebri e fortunate della casa giapponese: la Nissan Skyline GT-R, berlina e coupé lanciata nel 1969 che da allora è arrivata alla sesta generazione. Nissan ripercorre i 50 anni di questo storico modello con un bel video.
Presentata ad ottobre del 1969, la prima generazione della Skyline GT-R (versione sportiva della Skyline) entra in vendita a febbraio dell’anno successivo con carrozzeria coupé o berlina a 4 porte. Ha la trazione posteriore e il motore anteriore: è un 6 cilindri 2.0 da 162 CV, abbinato al cambio manuale a 5 marce e al differenziale a slittamento limitato per migliorare la motricità. A dispetto della carrozzeria poco appariscente, l’interno ha un look più corsaiolo con i sedili sportivi e la pedaliera in alluminio.
Quattro anni dopo arriva sul mercato la seconda generazione, solo con carrozzeria coupé e di dimensioni maggiorate: la lunghezza passa da 4,40 a 4,46 metri. Non cambia la meccanica, perché la trazione resta posteriore, ma arrivano i freni posteriori a disco (sulla prima generazione erano a tamburo) e il motore 6 cilindri 2.0 ha ancora 162 CV. La crisi energetica del 1973 ne frena il successo e la Skyline GT-R resta in produzione solo per il 1973, prima di essere dismessa e ritornare soltanto nel 1989.
La casa giapponese torna ad utilizzare la sigla GT-R per una coupé lunga 4,56 metri, priva del nome Skyline, studiata per l’utilizzo su strada e anche per le gare (sostituisce la Skyline GTS-R). Lo stile ha tratti più dolci rispetto alle Skyline GT-R e cambia anche la tecnica, perché la GT-R del 1989 (codice di progetto R32) adotta il 4×4 e un bel 6 cilindri biturbo 2.6 da 280 CV. Nel 1990 debutta la GT-R Nismo, alleggerita di 30 chilogrammi e già predisposta per le gare: non ha l’ABS e adotta nuove parti aerodinamiche.
La R32 resta sul mercato per 6 anni e viene sostituita dalla GT-R R33, che cresce ulteriormente in lunghezza (raggiunge i 4,68 metri) ma non si discosta in quanto a stile: ha una sottile mascherina incastonata fra luci a sviluppo orizzontali, fiancate levigate e l’inconfondibile montante posteriore del tetto, assai più spesso di quelli anteriore e centrale. Il motore è lo stesso 2.6, rivisto però in dettagli come la pompa dell’olio. Nel 1995, insieme alla GT-R, debutta anche la più leggera GT-R V-Spec, mentre è del 1995 l’estrema serie speciale GT-R LM da 305 CV.
Più corta di 7 cm rispetto al vecchio modello, per una lunghezza di 4,60 metri, la quinta generazione della GT-R ha inoltre lo sbalzo anteriore meno pronunciato e le inconfondibili luci posteriori di forma circolare, più grandi però rispetto alle generazioni precedenti. Ha sempre la trazione integrale e il propulsore 6 cilindri di 2.6 litri, ma negli ultimi 18 mesi di produzione arriva un inedito 2.8, che diventa la base di partenza ideale per elaborazioni anche molto spinte: Nissan lo garantisce fino a 507 CV.
La R34 esce di produzione nel 2002 e Nissan impiega 5 anni prima di darle un’erede. Nel 2007 arriva però la R35, un’auto del tutto nuova sempre con la trazione integrale e il motore, dotata però di nuovi contenuti tecnologici: fra questi c’è il 6 cilindri biturbo di 3.8 litri, che nel corso degli anni viene potenziato da 485 CV fino a 600 CV. La GT-R ha forme massicce e possenti, ma nonostante il peso di circa 1.750 chilogrammi si dimostra anche un “animale” da pista, mettendo in difficoltà sportive più leggere ed essenziali (la GT-R ha il plus del divano posteriore).
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