L’idillio tra questa bella MV Agusta 750 e Ivo Pagliani, il suo attuale proprietario, è iniziato nel 1974, quando a lui, abile meccanico, fu chiesto di sostituire la trasmissione finale originale ad albero con una a catena, modifica non rara su queste moto che vedevano mortificate le loro ambizioni più sportive proprio da quel ‘cardano’, non solo evocativo di moto di natura ben più pacifica, ma che impedivano ogni possibilità, a meno di importanti interventi meccanici, di cambiare i rapporti di trasmissione finale. La sola vista di quella moto fece scoccare il classico colpo di fulmine. Inaspettato e violento al punto che, nel giro di poche ore il cliente… divenne un ex proprietario e Ivo, dopo breve trattativa, si ritrovò ad essere il nuovo intestatario della fascinosa quattro cilindri.
Da allora a oggi Ivo e la sua MV Agusta hanno percorso insieme tanta strada, e per questo noi di Moto Tecnica siamo stati invitati a offrire ai nostri lettori una testimonianza tangibile della loro storia, ripercorrendo passo dopo passo l’enorme mole di lavoro e il travaso di conoscenze tecniche che questo progetto ha richiesto per arrivare all’attuale stadio di sviluppo. Che, statene certi, non è ancora quello definitivo…
Primi passi
L’ispirazione per costruire il telaio, il serbatoio e una nuova carena venne osservando le modifiche che qualche anno prima, precisamente nel 1971, Massimo Tamburini aveva apportato alla sua prima realizzazione, ormai passata alla storia. Si trattava della trasformazione di una MV Agusta 600 da granturismo, così come era stata concepita dalla Casa, a una sportiva, come invece era l’aspettativa di ogni appassionato. Ricordiamo che per Tamburini questo fu l’inizio della sua gloriosa carriera di progettista e designer per la quale è ricordato e ammirato nel mondo quale uno dei massimi esponenti.
Per Ivo la scelta di acquistare una MV Agusta fu di quelle che non scordi più, anche perché le quattro cilindri MV costavano quasi il doppio delle rivali, prima fra tutte la Honda CB750 Four. Senza contare che, pur inconsapevolmente, in quel momento si stava impegnando per una cifra ben oltre l’importo di acquisto: stava iniziando un lungo viaggio che dura tutt’ora.