Tecnica

Motore rotativo a pistoni oscillanti: tanto piccolo quanto devastante

Tempo di lettura: 3 minuti

Vi ricordate i nostri articoli sui motori particolari? Molto bene, ora è tempo di rispolverarla dall’ultimo Wankel che avevamo analizzato ed aggiungerne un nuovo modello anche se l’idea del progetto parte da ben più lontano, per l’esattezza agli albori dei propulsori a scoppio.

Parliamo del 1923 quando il giovane ricercatore tedesco Otto Lutz riuscì a realizzare un’architettura innovativa per il motore termico, basata su un unico sistema a pistoni flottanti. Com’è facile intuire fata la complessità del prodotto, la proposta è stata accantonata e messa i un angolo in attesa di tempi migliori. Oggi a quasi cento anni di distanza altri hanno provato a darle il giusto peso, con progetti che potremmo definire al limite della Guerra in Ucraina dato che sono presenti sia in Russia che negli Stati Uniti.

Ed è proprio in America che durante l’ultimo ventennio Raphial Morgado ha sviluppato un motore rotativo a pistoni oscillanti. Con questi nomi ci possiamo aspettare elevate potenze sprigionate al prezzo di una compattezza invidiabile, efficienza senza eguali e semplicità costruttiva impressionante, il motore rotativo a pistoni oscillanti aveva tutti i requisiti per rivoluzionare l’industria dell’auto, ma il suo destino è ancora tutto da scrivere.

Come funziona il motore rotativo a pistoni oscillanti

La sigla MYT posta sul motore rotativo a pistoni oscillanti rappresenta l’acronimo di Massive Yet Tidy, lettere che ne esaltano le enormi prestazioni a dispetto degli ingombri decisamente compatti.

Il motore risulta essere costruito con una struttura ad anello, dove sono alloggiati otto pistoni accoppiati a quattro coppie. Mentre il propulsore è in movimento, i pistoni scorrono circolarmente lungo l’anello, ma la loro distanza non è mai costante. In senso opposto questi si avvicinano e si allontanano per comprimere la giusta miscela aria-carburante, innescando la combustione per generare lavoro utile. 

Tutto questo è possibile attraverso il moto rotatorio dell’albero motore che rimane collegato a quello dei pistoni che circolano lungo l’anello, ma grazie ad un cinematismo meccanico unico che riesce anche a variare la distanza reciproca.

Attraverso il percorso di ciascuna coppia di pistoni, iniziando il loro passaggio apre la luce per l’ammissione dell’aria di combustione. I due pistoni nella loro rotazione, iniziando ad avvicinarsi e comprime la miscela, fino ad arrivare dove vi è l’iniettore del carburante. Il motore rotativo a pistoni oscillanti nasce Diesel, ma non è escluso che possa essere convertito a benzina. La miscela aria-carburante innesca la combustione che crea lavoro utile trasmesso all’albero motore. I pistoni hanno una nuova luce che permettono ai gas di scarico di liberare la camera e ricominciare.

Costi abbattuti del 30%

Grazie al suo ottimo bilanciamento il motore rotativo a pistoni oscillanti risulta essere uno dei migliori propulsori mai realizzati. Grazie alle quattro coppie di pistoni inoltre fa sì che ad ogni ciclo abbia 32 pulsazioni, sprigionando una coppia elevatissima

Inoltre il motore rotativo a pistoni oscillanti è estremamente compatto, ma anche semplice e relativamente economico poiché ha solo quindici parti mobili. I pistoni svolgono le funzioni di diversi componenti di un motore termico tradizionale, come la camera di combustione e la distribuzione. Il motore rotativo a pistoni oscillanti non presenta testata, valvole, alberi a camme, cinghie e ingranaggi di distribuzione. Le ridotte parti mobili che abbattono costi e rotture del 30%.

I valori di riferimento del motore rotativo a pistoni oscillanti sono estremamente variabili, in quanto è un motore scalabile nelle dimensioni, oltre che in base all’alimentazione Diesel o benzina. Nati come drag race da 14 litri e 5400 Nm di coppia. Insieme a Exxon-Mobil invece riuscirono a muovere un Diesel navale di una petroliera alto 5 piani, numeri veramente fuori dal comune per un motore che promette di essere davvero rivoluzionario

Utilizzabile dalle auto agli aeroplani

Il motore rotativo a pistoni oscillanti vuole porsi come utilizzi motoristi per automobili, camion, ma anche aeroplani, infatti prima della Pandemia si stava studiando un funzionamento proprio per gli aerei. In tutto vennero costruiti tre prototipi del progetto originale del Diesel da 14 litri e Morgado rivelò anche un programma ambizioso: “La maggior parte dei test sono stati eseguiti sul prototipo #1. È stato installato su una Ford Focus alimentata come un’auto ibrida ad aria. Una scoperta meravigliosa, ma non possiamo dire di più. Per favore, siate pazienti”.

Il motore rotativo a pistoni oscillanti è in grado di sviluppare 134 CV e 1100 Nm di coppia. Morgado inoltre era al lavoro su una versione da 2.4 litri concepita appositamente per uso automobilistico, ma nessun motore motore rotativo a pistoni oscillanti, anche detto MYT, è mai entrato in produzione, sebbene il piano fosse di venderne la licenza di utilizzo al prezzo di 3 milioni di dollari, ma per riuscire ad entrare veramente in produzione dovrà ancora superare molti test.

Alessio Richiardi

Attualmente indeciso se ha preso prima in mano un volante o una penna, probabilmente entrambe, date le due mani. Così è nato l'amore per i motori e per il giornalismo. Papà sempre attento a tutto ciò che riguarda i bimbi in auto ed i seggiolini, ma anche alle auto tuning utilizzabili tutti i giorni

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