Parla l’AD di Stellantis: la notizia è di quelle che potrebbero far piacere al mondo dell’occupazione italiano. Ormai l’argomento che tiene fortemente banco per quel che concerne il mondo dell’automotive è indubbiamente la transizione verso la mobilità elettrica. A tal proposito si è espresso in un’intervista anche l’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares, il quale ha fatto anche il punto sulla situazione in Italia.
Sul territorio italiano ci sarebbe un prezzo maggiore delle tecnologie per i veicoli elettrici rispetto a quelli tradizionali, è su questo frangente che si è soffermato Tavares dicendo: “Dobbiamo restare competitivi nonostante l’Italia ha un costo di produzione significativamente più alto, a volte il doppio, rispetto alle fabbriche di altri paesi europei, nonostante un costo più basso, c’entra l’organizzazione della produzione, che va migliorata ed i prezzi fuori misura dell’energia”.
Queste parole sarebbero state proferite in quel di Pratola Serra, dove Mister Tavares si è recato recentemente in visita. Proprio nel sito avellinese ha confermato che verrà prodotto il propulsore B.B2, vale a dire un motore diesel Euro 7, nonché ultimo standard europeo sulle emissioni inquinanti, il quale verrà montato sui veicoli commerciali dei marchi Ducato, Opel e Peugeot. Sarebbe stato l’ottimo rapporto tra i costi di produzione e la qualità del risultato ad aver indirizzato la scelta di Stellantis verso il sito campano, a questo si sarebbe anche aggiunta la relativa vicinanza al polo di Sevel (marchio di veicoli commerciali leggeri) ad Atessa.
Euro 7 a Pratola Serra: perchè Stellantis vuole scommetterci
Qualcosa si muove anche per quel che concerne gli altri stabilimenti del Gruppo, ad esempio a Melfi i turni saliranno da quindici a diciassette, il tutto grazie anche ad un accordo raggiunto con i vari sindacati. Quello lucano è il più importante polo di assemblaggio automobilistico italiano. Jeep, cioè uno dei marchi facenti parte del gruppo Stellantis, famoso per i fuoristrada, ha lanciato delle nuove versioni ibride dei modelli Compass e Renegade.
Rassicuranti le parole proferite da Xavier Chereau, responsabile delle risorse umane di Stellantis, che ha dichiarato: “L’Italia è un pilastro della strategia aziendale di Stellantis che sta lavorando per garantire il futuro di tutti i siti italiani migliorandone le performance. Un anno fa abbiamo scoperto che il costo per produrre un’auto in Italia era sì più alto, a volte doppio a quello di altri Paesi europei, e questo nonostante un più basso costo del lavoro. Per questo abbiamo firmato alcuni accordi con i sindacati sulle performance. Non ci sono brutte notizie all’orizzonte. Ecco perché abbiamo iniziato a trasformare gli impianti”.
Dopo le buone notizie sul fronte Pratola Serra, una speranza la nutrono anche i lavoratori della fabbrica di batterie a Termoli, in Molise (la terza di Stellantis in Europa, oltre alle due previste per il Nordamerica): Chereau, a riguardo, ha fatto sapere che sono in corso discussioni con il Governo.
Autore: Angelo Petrucci
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