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Morto Nicola Materazzi, il “padre” della Ferrari F40

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Purtroppo è tutto vero, si è spento oggi, mercoledì 24 agosto, all’età di 83 anni Nicola Materazzi, ingegnere di Caselle in Pittari, in provincia di Salerno, fu padre di alcune delle supercar più belle, uniche ed importanti di tutti i tempi, tra le quali spiccano l’iconica Ferrari F40 e la mitica Bugatti EB 110. Dopo gli studi in ingegneria meccanica all’università Federico II di Napoli, Materazzi aveva iniziato a lavorare alla Lancia nel 1968, trasferendosi così a Torino e partecipando allo sviluppo di un progetto di straordinaria rilevanza come la Lancia Stratos; specializzatosi nella sovralimentazione, lavorò poi sulle versioni Gruppo 5 della vettura da competizione. Dopo una breve esperienza all’Abarth, Materazzi lasciò il gruppo torinese per passare brevemente all’Osella, dove si dedicò alla progettazione delle monoposto di Formula 2 prima e di Formula 1 poi dell’atelier piemontese delle vetture speciali.

Le sue iconiche Rosse

La carriera di Nicola Materazzi è però legata soprattutto alla Ferrari, dove iniziò a lavorare verso la fine del 1979. Ed è proprio a Maranello che l’ingegnere campano, dopo altre esperienze sulle F1, si applicò ai progetti più significativi della sua carriera, che oggi portano i nomi iconici come la 288 GTO, la Testarossa e, soprattutto, la mitica F40. Voluta da Enzo Ferrari stesso per celebrare degnamente i 40 anni trascorsi dal suo primo modello stradale, la Ferrari F40 è destinata a entrare nella leggenda come una delle supersportive più amate di sempre. Ispirata alla riuscitissima 308, che aveva segnato una svolta nello stile della Ferrari, era uscita stilisticamente dalle carrozzerie Pininfarina e dalla matita di Leonardo Fioravanti. Prodotta tra il 1987 e il ’92 in 1.311 esemplari, vantava pannelli della carrozzeria realizzati prevalentemente con materiali compositi, che integravano il telaio tubolare di acciaio. Ma il suo cuore era soprattutto il motore, un 8 cilindro a V di 90° di cubatura di poco inferiore ai 3 litri, sovralimentato con due turbo e in grado di erogare 478 CV e 577 Nm di coppia massima a 4.000 giri/min. Valori che le consentivano di arrivare a 324 km/h di velocità massima e di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi, numeri anche ancor’oggi fanno girare la testa.

Ferrari F40 Materazzi


Con i sui modelli iconici Nicola Materazzi fece innamorare anche Maradona e Pavarotti. Proprio in un’intervista l’ingegnere raccontava in merito alla F40: ”Era la macchina che più di tutte rispecchiava la mentalità di Enzo Ferrari. Aveva un’idea quasi poetica del suo lavoro – ricordava Materazzi – Era solito dire che il giorno in cui qualcuno entrerà con un assegno a Maranello e uscirà con la Ferrari, la Ferrari scomparirà. Bisogna sempre coltivare il sogno di possederne una”.

Gli anni dopo Maranello

Lasciata l’azienda di Maranello, Materazzi proseguì la sua carriera di progettista occupandosi inizialmente di moto da competizione alla Cagiva, poi mise la firma su un’altra straordinaria sportiva, la Bugatti EB 110 nell’era in cui il marchio apparteneva a Romano Artioli. Nel nuovo millennio continuerà, infine, a lavorare sull’erede di questo progetto, la B Engineering Edonis. 

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Alessio Richiardi

Attualmente indeciso se ha preso prima in mano un volante o una penna, probabilmente entrambe, date le due mani.
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