Sappiamo bene che pagare l’autostrada in Italia è un vero salasso, ma non potendo evitare il casello o passare senza pagarlo, siamo obbligati a lasciare il nostro obolo. Se in principio vi erano i contanti, poi, venne la Viacard seguita dal Telepass, oggi le cose si sono evolute e la concorrenza si è fatta strada.
A questo punto sembrava che lo sviluppo delle modalità di pagamento del pedaggio in Italia, avesse raggiunto il proprio apice ed il fine naturale dell’evoluzione. Invece, nuove aziende hanno deciso di insediarsi nel campo dei pedaggi, dapprima UnipolMove, e ora la neonata MooneyGo.
Tutte offrono una cosa: la comodità di non doversi fermare al casello, sentire la voce che ti dice “Inserire il denaro o la tessera” e successivamente scatenare “meme” famosi al suo ringraziamento.
In questo caso basta avere il dispositivo ben saldo sul parabrezza, passare sotto la sbarra riservata al Telepedaggio e vederla alzarsi al proprio; il tutto senza il bisogno di abbassare il finestrino.
Oggi valutismo i diversi servizi, mettendo a confronto Telepass, UnipolMove e MooneyGo.
Telepass è sicuramente il sistema più noto per pagare i nostri pedaggi in autostrada che è presente sul mercato da ormai 30 anni.
Nei primi tempi oggetto utile ma poco vistoso, grigio e giallo, oggi diventato articolo anche di fascino disponibile in molte varianti di colori. Qualunque sia la sua forma estetica, il Telepass è particolarmente invidiato e desiderato da chi, non avendolo perché non frequenta spesso le autostrade, è costretto a lunghe code ai caselli, sia con la pioggia battente, sia con il sole cocente dell’estate.
Per averlo le alternative non mancano di certo. Si può accedere al sito Telepass.it, oppure rivolgersi ai “Punto Blu” disseminati vicino ai caselli. È facilmente acquistabile presso i Telepass Store di Torino o di Milano nei quali è possibile trovare un dispositivo pronto per l’uso.
È possibile altresì reperirlo presso le filiali di diverse banche o negli uffici postali che hanno stretto accordi con Telepass, senza dimenticare che quest’ultimo può anche essere distribuito dalle Eni Live Station e dai centri Dekra, che sono più di 200 in tutta Italia.
Per quanto riguarda le offerte presentate, Telepass sfoggia sei tipologie di contratto, quindi una vasta gamma di alternative oltre alle diverse forme di sconto che periodicamente sono proposte agli utenti.
Si parte dal Telepass base con un costo di 1,83 euro al mese, fatturati trimestralmente ai quali vanno aggiunti i costi dei pedaggi.
Ma il Telepass è disponibile anche nella forma Easy con un costo di 2 euro mensili. Anche qui la fattura è trimestrale, ma il contratto consente, tramite l’app, di accedere a molti servizi: pagare la sosta nelle strisce blu, il lavaggio auto con WashOut, il rifornimento di carburante, la ricarica se l’auto è elettrica senza parlare del pagamento per il bollo auto e la prenotazione della revisione.
Telepass offre il contratto Plus che, ovviamente implica un aumento nel costo delle offerte. I primi 6 mesi sono gratuiti, poi ha un costo di 3 euro al mese, di cui 1,76 euro per il dispositivo e 1,24 euro per i servizi Telepass Pay. Questi comprendono tutti quelli del servizio Easy cui si aggiungono bike, monopattini e scooter in sharing, il pagamento del bollo auto, la possibilità di prenotare viaggi in treno e pullman, l’ acquisto biglietti per i mezzi pubblici di Milano e Roma, l’acquisto skipass, il pagoPA e altro ancora.
Ma se non si utilizza spesso l’auto in autostrada è comunque possibile pensare ad una forma Telepass, in particolare a Telepass Pay Per Use che non comporta alcun canone mensile. Qui è previsto un costo di attivazione pari a 10 euro, a cui si aggiungono 2,50 euro al mese ma solo se il dispositivo viene utilizzato nel corso del mese solare. Sono inoltre compresi i servizi Telepass Pay.
Telepass X rappresenta un ulteriore variante nella forma di contratto. In questo caso, il primo anno è a canone zero, per poi diventare 5,90 euro al mese. Ma è possibile fermarsi a 2,50 euro purché a patto si effettui l’accredito dello stipendio o della pensione sul conto collegato al dispositivo, oppure si abbia un’età inferiore ai 25 anni o, ancora, si spenda almeno 200 euro al mese con la carta BNL. Con questa forma di contratto nel costo sono compresi il dispositivo, i vari servizi Telepass, il conto e la carta prepagata BNL dalla quale si effettueranno i vari pagamenti. Oltre a questo l’offerta è compreso tutti pacchetto di Telepass Plus.
Telepass Next rappresenta una formula alternativa alle precedenti. Essa è stata creata in partnership con Generali, è in grado di offrire i vari servizi e funziona anche da scatola nera. Il contratto comprende un costo di 35 euro per l’installazione ai quali si debbono aggiungere 5 euro al mese per il canone.
Vediamo ora le alternative che possono ostacolare il predominio di Telepass incominciando con UnipolMove.
Abbiamo tre alternative per scegliere questa modalità di servizio. Possiamo andare online, sul sito ufficiale, oppure ricorrere all’app UnipolMove o scegliere la mediazione delle agenzie UnipolSai.
Quest’ultima possibilità è una scelta obbligata per chi intenda avvalersi di contratti Business. Qualunque sia la nostra scelta, sarà poi necessario creare un profilo sul sito per poter utilizzare il trasponder offerto da Unipol.
La gamma di contratti offerta da UnipolMove è al momento molto più semplice rispetto a quella proposta da Telepass poiché, al momento, consiste in due sole opzioni,
Il contratto d’acceso è l’UnipolMove Base per il quale è necessario il versamento di un canone mensile ammontante ad 1 euro, ma i primi 9 mesi del contratto sono gratuiti. Poi, aggiungendo 50 centesimi all’euro del canone, si potrà avere un secondo dispositivo, da montare su un’altra auto.
La seconda possibilità di offerta è data da UnipolMove Pay per Use. Questa nuova opzione prevede il pagamento di 50 centesimi al giorno, ma solo se il dispositivo viene utilizzato. La validità è per le 24 ore successive al primo ingresso, passate le quali si pagheranno altri 50 centesimi in caso di pagamento del pedaggio autostradale con il dispositivo. Nel costo globale sono da conteggiare le spese di attivazione e consegna pari a 10 euro.
In entrambi le opzioni, i dispositivi possono essere utilizzati per il pagamento dell’Area C di Milano, per il pagamento del bollo auto, per il pagamento delle strisce blu e per saldare il conto del pieno del carburante.
Esaminiamo ora l’ultimo arrivo sul mercato dei transponder, parliamo di MooneyGo, nato dalla collaborazione tra Enel e Intesa Sanpaolo.
Si tratta della creazione di una fintech europea in grado di fornire servizi di prossimità ma anche di gestire il pagamento telematico delle bollette elettriche. Il funzionamento di MooneyGo non presenta variazioni di sorta e, proprio come per Telepass e UnipolMove, abbiamo a che fare con un trasponder in grado di far alzare la sbarra al casello.
Per ottenere la strumentazione necessaria si aprono tre possibilità di accordo. È possibile ricorrere al sito creando un account, oppure è possibile ricorrere alla app MooneyGo. Infine, la scelta può ricadere sui punti convenzionati che comprendono anche diversi tabaccai.
Per questo dispositivo la semplicità è alla base del rapporto, infatti MooneyGo prevede solamente due modalità di sottoscrizione: la prima possibilità è il classico abbonamento al costo di 1,5 euro al mese a cui vanno ad aggiungersene altri 5 una tantum per l’attivazione.
Per chi, invece, ricorre sporadicamente all’utilizzo dell’autostrada, è possibile ricorrere all’opzione Pay per use. In questo caso, la tariffa mensile sale di 70 centesimi (2,20 euro) però essa verrà applicata soltanto nel mese in cui il dispositivo viene effettivamente impiegato.
L’attivazione di MooneyGo, con l’opzione Pay per use, però, verrà a costare 10 euro.
L’addebito delle spese potrà essere riversato sulla propria carta di credito o su un’altra carta che consenta i pagamenti online. In alternativa, si può collegare la carta Mooney. Ogni dispositivo, potrà essere associato a un massimo di due targhe.
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