La Clubman JCW stata la prima a superare i 300 CV insieme alla sorella SUV Countryman, seguita poi a ruota dalla JCW GP 3 porte. Rispetto alla “classica” Mini, la Clubman è un’auto che punta molto sulla sua versatilità, tanto da competere ad armi pari con le migliori concorrenti dell’agguerrito segmento C, ma se per lo spazio non siamo ai livelli della migliore concorrenza, a livello di design, di fattura e di prestazioni siamo al top.
Scopriamo com’è e come va la Mini JCW Clubman nella nostra prova su strada, pronta a lasciare spazio ai nuovi modelli elettrificati e in grado di lasciare il segno anche nelle generazioni future, essendo una delle ultime Mini con 300 CV termici.
L’ultimo restyling portò poche, ma significative modifiche, che ritroviamo immutate ancora oggi, così come le dimensioni: 4,26 metri di lunghezza e 1,44 metri di altezza. Sul frontale ci sono i LED a matrice, contornati dai confermatissimi LED diurni circolari. La calandra è visivamente la parte che cambia di più, essendo stata allargata a quasi tutta larghezza, con una bella striscia rossa che la taglia in due parti. L’Union Jack arriva anche sulle luci posteriori, sulla falsa riga di quanto venne fatto sulla sorella più piccola, anche se con uno sviluppo in orizzontale, in vece di quello verticale.
Particolare e piacevole il lunotto separato in due parti, che spicca ogni volta che lo sguardo si porta sul retrovisore, ma che non disturba eccessivamente in manovra, grazie anche all’aiuto della retrocamera. Sempre belli i doppi terminali di scarico, adatti alla cavalleria rinnovata di questo modello. Di serie i cerchi da 18”, in optional i 19” Circuit Spoke, come anche il bel Rebel Green abbinato alle strisce rosse che percorrono il cofano.
Gli interni della Mini Clubman JCW presentano una sola novità arrivata di recente: la presente del cockpit della strumentazione totalmente digitale, visto per la prima volta sulla Mini Cooper SE, l’elettrica della casa inglese. Bellissimi i sedili con poggiatesta integrato, mentre il resto della plancia, come anche il tunnel centrale, fanno sentire un po’ di più gli anni di età di questo modello.
Assemblaggi curati e ottima qualità generale, mentre dal punto di vista della tecnologia, ci sono schermo da 8,8 pollici per l’infotainment ed Head Up Display a colori, ben funzionante e funzionale, ma anche quest’ultimo un po’ datato, come lo schermo centrale, ancora gestito tramite il pad sul tunnel.
La Clubman propone tanto spazio rispetto alla sorelle minori a 3 e 5 porte, senza esagerare, ma per chiamarsi Mini c’è già una buona dose di spazio. L’accessibilità ai sedili posteriori rimane sempre un po’ risicata, mentre la capacità del bagagliaio parte da 360 litri e arriva a 1.250. Sicuramente di più della Mini 5 porte ma ancora non adatta a caricare oggetti lunghi, passeggini o valigie voluminose.
Sotto il cofano c’è l’ormai noto 2.0 Twinpower BMW, un turbo benzina da 306 CV per 450 Nm di coppia da 1.750 a 4.000 giri/min; il tutto abbinato alla trazione integrale ALL4. A coordinare il motore ci pensa il cambio Steptronic automatico a otto rapporti con (piccole) palette al volante. La JCW non si nasconde e propone alla fine la stessa meccanica che troviamo sulla BMW M135i, e questo è sicuramente un pregio per la mini wagon inglese.
D’altronde le prestazioni parlano chiaro: 0-100 km/h in 4,9 secondi e 250 km/h di velocità massima sono numeri da sportiva “vera” e la seduta conferma lo spirito di quest’auto. I sedili, infatti, sono perfettamente regolabili e permettono di stare molto in basso, con il volante quasi del tutto perpendicolare al pavimento, per una posizione di guida da manuale. Bastano pochi chilometri, usciti dal traffico cittadino, per capire subito che ci troviamo a bordo di un’auto che va veramente forte. Il classico calcio nella schiena è avvertibile facilmente in modalità Sport, con il motore che allunga senza sosta. L’’unica pausa è data, purtroppo, da un cambio che non si rivela così veloce come chiederebbe la guida più sportiva e anche i paddle in sequenziale non aiutano molto.
Nelle modalità Mid e Green, le altre due Driving Modes disponibili, la Clubman John Cooper Works è comunque molto sfruttabile in città nonostante la generosa cavalleria, con l’acceleratore che cambia decisamente passo, per favorire confort e consumi. Piacevole il sound del doppio scarico, con valvola aperta in modalità Sport, che penetra in abitacolo senza ausili di alcun tipo. Le vecchie JCW osavano di più in termini acustici e quindi potete scordarvi gli scoppiettii, anche se rimane un buon sound roco in sottofondo.
Quando si parla di Mini si parla sempre di Go-kart feeling, quella sensazione di avere tra le mani una vettura agile e reattiva proprio come un kart. Una dote che negli anni è diminuita sempre più, o meglio, si è evoluta, perché il peso e le dimensioni sono salite sempre più, ma al tempo stesso sono cresciute anche le soluzioni in grado di rendere l’auto più affilata possibile. Con la Clubman JCW si può ancora parlare di go-kart feeling, grazie a uno sterzo molto consistente, abbastanza pesante e sempre diretto al punto giusto, abbinato a un assetto rigido, ribassato di 10mm, con sospensioni raffinate, formate da McPherson all’anteriore e multilink al posteriore.
Questa combinazione limita fortemente il rollio e, con un po’ di aiuto dell’elettronica – a volte un po’ invasiva – si pennellano molto bene le traiettorie, con ingresso controllato e uscita di curva sui binari, grazie anche alla trazione integrale, che regola e corregge un piccolo sottosterzo, controllato anche dal differenziale autobloccante anteriore. La guida, infatti, è degna di una vera 4×4 votata alla sportività, in grado di fornire quasi istantaneamente la coppia alle ruote corrette per dare il massimo della trazione.
La nota più negativa, invece, è data dal cambio, all’altezza della situazione nella guida tranquilla e utile per abbassare i consumi con i suoi otto rapporti, ma sempre un po’ in affanno nella guida sportiva, non molto intuitivo in modalità sequenziale o automatica. Non male, invece, e la potenza dell’impianto frenante, che si mostra resistente ed efficace anche dopo una sessione di guida intensa.
L’indicatore dei consumi alla fine del nostro test segna una media di 10 litri per 100 km. Si può ottenere qualcosa di più se ci si sposta sempre in Green in autostrada, arrivando tranquillamente sotto gli 8 l/100km, ma si può far salire i consumi anche con altrettanta facilità, sfruttando appieno le doti del duemila da 306 CV.
Il prezzo della Mini Clubman JCW parte da circa 51.000 euro e propone, di serie una dotazione ricca, ma non completa. Rimangono fuori solamente le Red Stripes sul cofano (260 euro), Chrome Line interna (260 euro), l’Head-Up Display (610 euro). Il prezzo finale arriva a circa 56.000 euro, una cifra considerevole per l’auto in questione, ma in linea con le concorrenti da 300 CV.
A proposito di concorrenti della Mini Clubman JCW, questa non mancano, anche se per trovarle dobbiamo andare a vedere auto appartenenti al segmento C, diverse per spirito ed estetica rispetto al modello da noi provato. Tra queste possiamo annoverare la Audi S3, la Bmw M135i xDrive e la Mercedes Classe A35 AMG.
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