A sei anni dal lancio dell’ultimo pneumatico 100% invernale di Michelin, l’Alpin 6, la storica azienda francese ha presentato il suo ultimo prodotto, il nuovo Michelin Alpin 7. In un mercato degli pneumatici per la brutta stagione diviso equamente tra coperture invernali e proposte All Season, la Casa di Bibendum punta ancora con forza su una gomma completamente invernale.
Il mercato, infatti, nonostante il successo delle comode coperture quattro stagioni, ha ancora una alta richiesta di pneumatici invernali, preferite da chi va spesso in montagna e cerca le massime prestazioni quando arriva il freddo. Come ribadito infatti da da Antonio Di Benedetto, Responsabile Tecnico B2C di Michelin Italiana, le gomme invernali sono adatte alle condizioni invernali severe, ovvero temperature inferiore ai 7 gradi e marcia su suoli freddi, bagnati o innevati, affrontati con frequenza. Se queste sono le condizioni che spesso vi trovate ad affrontare, una gomma invernale è ancora la scelta migliore.
Dopo l’Alpin 6, ancora apprezzate sul mercato nonostante i sei anni d’età, Michelin rinnova il suo pneumatico 100% invernale lanciando il nuovo Alpin 7. Le novità sono concentrate nella tecnica dello pneumatico, con migliori prestazioni su neve e bagnato, e sulla sua durata nel tempo. L’Alpin 7 è infatti uno dei primi pneumatici a rispettare la nuova normativa R117-04 che regola le prestazioni di uno pneumatico usurato su fondo bagnato.
Il mercato degli pneumatici invernali: stabilità nella domanda, dimensioni sempre maggiori
In Italia, il mercato degli pneumatici invernali è stabile, dividendosi con le sempre più apprezzate coperture invernali la fetta di mercato lasciata libera dagli pneumatici estivi. Come da qualche anno, infatti, il mercato degli pneumatici in Italia è diviso equamente: il 50% è occupato dagli pneumatici estivi, mentre il restante 50% è diviso nuovamente a metà tra pneumatici invernali e quattro stagioni.
Per quanto riguarda le invernali, Michelin ha riscontrato una domanda stabile, con tanti clienti che ancora vogliono le migliori prestazioni quando le condizioni meteo diventano complesse. Tra i dati raccolti dall’azienda francese, poi, Michelin ha notato un aumento delle dimensioni degli pneumatici, con sempre più coperture vendute adatte a cerchi da 18 pollici o superiori.
Questa situazione è dovuta al dilagare dei SUV, che necessitano, per questioni tecniche o spesso solo per estetica, di cerchi più grandi, e quindi di pneumatici più generosi. Nell’ultimo periodo, Michelin ha notato un incremento del 16% nella vendita di pneumatici invernali da 18 pollici o superiori. Un altro trend interessante è l’aumento delle vendite dei marchi premium, preferiti su vetture sempre più prestanti e pesanti come SUV e crossover.
Al netto, poi, della crescita esponenziale degli pneumatici All Season (+150% nelle vendite dal 2015, anno di lancio del CrossClimate, il primo quattro stagioni Michelin, al 2023), in Italia i clienti cercano ancora la copertura invernale, per avere il massimo delle prestazioni anche in inverno. Non per niente, infatti, Micheline propone diverse soluzioni per l’inverno: oltre all CrossClimate quattro stagioni, infatti, la gamma è formata dai Pilot Alpin 5, pneumatici invernali ad alte prestazioni, e i Pilot Alpin 5 SUV, adatti a Sport Utility e Crossover.
Il nuovo Michelin Alpin 7: nuova mescola, più aderenza ma minor resistenza al rotolamento
A questa famiglia di pneumatici invernali si aggiunge l’ormai storico Michelin Alpin: dopo il convincente Alpin 6, lanciato nel 2018 e ancora oggi tra gli pneumatici invernali più venduti, quest’anno debutta il nuovo Michelin Alpin 7. L’evoluzione del precedente Alpin 6 conferma tutti i punti di forza del precedente modello, aggiungendo però delle novità interessanti in fatto di efficienza, aderenza e durata nel tempo.
Chi “mastica” un po’ di pneumatici sa che queste tre caratteristiche spesso cozzano tra loro, con pneumatici molto efficienti che peccano in aderenza o durata, e viceversa. Per questo, Michelin ha lavorato molto per migliorare il nuovo Alpin 7 in tutti questi ambiti, a partire, ovviamente, dall’aderenza sui fondi difficili. Disponibile in 62 dimensioni e abbinabile a 15 tipologie di cerchi con dimensioni comprese tra i 15 e i 20 pollici, l’Alpin 7 mantiene il disegno del battistrada a freccia del precedente, adottando tasselli ad elevata lamellizzazione che massimizzano l’aderenza su fondi bagnati, su neve e, soprattutto, sulla sempre più comune e molto ostica neve bagnata che si posa spesso nelle città dopo una breve nevicata.
A livello numerico, secondo i test il nuovo Michelin Alpin 7 ha una frenata su neve del 6% migliore del precedente Alpin 6, con prestazioni pari o leggermente superiori in tutti gli altri ambiti. Dove Michelin ha lavorato tanto è poi nell’efficienza: con questo nuovo modello, l’azienda francese ha ridotto la resistenza al rotolamento dell’Alpin 7 del 9% rispetto al precedente Alpin 6, migliorando così nettamente l’efficienza dei veicoli sui quali è montato. Questo rende il nuovo Alpin 7 adatto all’utilizzo sulle automobili elettriche, confermando la compatibilità di tutta la gamma invernale di Michelin con veicoli ibridi e a batterie.
La sfida del Michelin Alpin 7: prestazioni costanti nel tempo, nonostante l’usura
L’ultimo punto su cui Michelin ha lavorato sodo è sulla durata chilometrica, uno dei cavalli di battaglia del Bibendum negli ultimi anni. Proprio Michelin è stata una delle aziende del settore più attive nella richiesta di aggiungere ai test omologativi una prova di frenata su bagnato con pneumatico usurato. Questo test, noto come Normativa R117-04, prevede un test di frenata su asfalto bagnato con un battistrada ridotto a 2 millimetri, poco più del limite di legge di 1,6 mm, e si tratta di un test soglia: o si passa, o lo pneumatico non può essere omologato.
Ça va sans dire, il nuovo Michelin Alpin 7 è conforme a questa normativa, e per ottenere prestazioni di rilievo anche da usurato Michelin ha lavorato molto sulla mescola, ora multistrato. Scendendo nei dettagli, questa nuova mescola è formata da due “strati” di rigidità differente. Il primo strato, più rigido, è quello più esterno, e mantiene la forma dello pneumatico, dei tasselli e delle lamelle più a lungo che in passato, pur avendo una morbidezza tale da lavorare al meglio quando le temperature si abbassano.
Man mano che il battistrada si consuma, si arriva alla seconda mescola, più morbida, definita dallo stesso Di Benedetto “quasi un soft-compound”. Questa mescola così morbida permette alla gomma di mantenere ottime prestazioni anche dopo migliaia di chilometri e qualche anno di utilizzo, capace quindi di lavorare al meglio, per via della sua morbidezza, con il freddo. Un altro attento studio è stato fatto sui tasselli, che andando a consumarsi rischierebbero di diventare meno efficaci. Per questo, anche sull’Alpin 7 troviamo delle lamelle a goccia, che anche dopo migliaia di chilometri riescono a formare quella alternanza di pieni e vuoti che permettono di scaricare al meglio neve e acqua dall’asfalto e di aggrapparsi al meglio al manto stradale.
Dotati, naturalmente, dell’omologazione invernale caratterizzata dall’ormai iconico simbolo della montagna con le tre vette e del fiocco di neve al centro, il nuovo Michelin Alpin 7 è dedicato a vetture piccole e medie, ma anche a SUV e crossover, ibride ed elettriche. Sarà prodotto interamente in Europa, anche nello storico stabilimento di Cuneo, il più grande dell’Europa occidentale, ed è già regolarmente in vendita nei principali canali di vendita italiani.